André-Marie Ampère: perché la corrente si misura in Ampere?

André-Marie Ampère, uno dei fisici francesi storicamente più importanti per lo studio dell’elettromagnetismo, è lo scienziato che ha dato il nome all’unità di misura della corrente: l’Ampere appunto. Ripercorriamo i tratti salienti della sua vita con una mini biografia, per poi passare a parlare dei suoi studi ed del suo contributo scientifico.

André-Marie Ampère: cenni biografici

André Marie Ampere nasce il 22 gennaio del 1775 vicino Lione, in un paese chiamato Poleymieux-au-Mont-d'Or. Se è vero che le inclinazioni caratteriali si intuiscono dall’infanzia Ampere ne è l’esempio lampante. Si racconta infatti che la sua passione per i numeri e i calcoli era evidente già da bambino: con sassolini e briciole di dolci, infatti, André-Marie Ampère risolveva formule aritmetiche complesse. Il padre di Ampere era un giudice di pace: dopo la presa di Lione da parte dell'esercito della Convenzione l’uomo venne imprigionato per via della sua opposizione ai moti rivoluzionari e giustiziato sul patibolo. Ampere aveva appena 18 anni e questo episodio ne segnò profondamente l’adolescenza: per un anno attraversò un periodo di depressione e apatia. A risvegliarne lo spirito fu l’interesse per la botanica, soppiantato poi da quello per la poesia, a dimostrazione di un estro eclettico.

Maturità e vecchiaia
Dopo 3 anni dalla morte del padre Ampere incontra Julie Carron con la quale si sposa ed ha un figlio. Nel 1801 si sposta da Lione a Bourg dove gli viene assegnata una cattedra da professore di fisica e chimica. La moglie malata e il bambino restano a Lione: dopo tre anni la donne muore. Per Ampere è un altro durissimo colpo. Nello stesso anno viene nominato professore di matematica a Lione, ma la perdita della moglie è un evento dal quale non si riprenderà mai. Quelli che seguono sono comunque anni di grande ricerca e di studi che hanno lasciato un importante contributo alla scienza. Nella vecchiaia Ampere ripeteva spesso che a diciotto anni conosceva di matematica come mai nella sua vita. Morì a Marsiglia nel 1836, venne poi seppellito a Parigi.

L’ampere, unità di misura dell’intensità della corrente elettrica

Il contributo maggiore di Ampere alla scienza è quello di aver dato una visione di insieme alle teorie di Alessandro Volta e Coulomb sull’elettricità e a quelle di Örsted sull'influenza che la corrente elettrica esercita su un ago magnetico. Ne è derivata un’unica teoria incentrata sulla relazione tra forze magnetiche ed elettriche, con la dimostrazione che le correnti elettriche formano campi magnetici e da essi sono influenzate. Fu quindi il primo a parlare di corrente elettrica, a cui attribuì una direzione ed un verso.
Ampere ha dato il nome all’unità di misura della corrente elettrica, l’ampere appunto (abbreviato A, o informalmente amp). Nel 1946, su proposta di Giovanni Giorgi la CGPM ha approvato l’ampere come unità di misura della corrente elettrica del SI. L’ampere corrisponde alla quantità di carica che scorre nell’unità di tempo. Più precisamente un ampere è l'intensità di corrente elettrica che, se mantenuta in due conduttori lineari paralleli, di lunghezza infinita e sezione trasversale trascurabile, posti a un metro di distanza l'uno dall'altro nel vuoto, produce tra questi una forza pari a 2 • 10-7 newton per metro di lunghezza.

La definizione equivale a riconoscere l’ampere come l'intensità di corrente ed è paragonabile alla quantità di acqua che passa per un tubo misurata in kg/secondo, dove la massa d'acqua rappresenta la carica elettrica. I tester per ampere di più facile utilizzo hanno nella propria sommità una pinza: facendo passare un solo conduttore all'interno della pinza questo ci indicherà quanti ampere passano in quel momento sul filo.

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