Atlas of birth: i diritti delle donne online

Atlas of birth è un progetto globale che prevede la realizzazione di una serie di mappe online che raccontino in modo intuitivo la situazione dei diritti delle donne in tutto il mondo. Comprende anche un libro, un acclamato cortometraggio e una serie di volantini creati per suscitare il dibattito politico, la copertura dei media e l'impegno pubblico. L’obiettivo principale è quello di ridurre le morti per parto di tre quarti prima del 2015.

La mappa dei diritti delle donne online

Atlas of birth sta portando la salute materna nell'agenda dei politici di tutto il mondo, alimentando la consapevolezza che stimola il cambiamento. Questo progetto globale comprende anche un libro, che per ora è solo in forma di CD, ma sarà presto stampato, un acclamato cortometraggio sulla nascita e la morte e una serie di volantini creati in momenti chiave per suscitare dibattito politico, la copertura dei media, l'impegno pubblico e l’azione politica.

Atlas of birth è un progetto interattivo che invita gli utenti a lasciare commenti e l’obiettivo principale è quello stabilito dai concordati internazionali di ridurre le inutili morti materne di tre quarti prima del 2015.

Tra gli autori del progetto ci sono Brigid McConville e Katy Woods di The White Ribbon Alliance for Safe Motherhood, Zoë Matthews e la Dr.ssa Sarah Neal dell'Università di Southampton, e la professoressa Wendy J Graham e Jacqueline Bell di IMM-PACT dell'Università di Aberdeen.

Quando gli scienziati sociali presso l'Università di Southampton hanno cominciato a tracciare le tendenze globali della salute materna dalle Nazioni Unite e dell'Organizzazione mondiale della sanità, sono stati in grado di visualizzare più chiaramente le varie tendenze.

Lavorando con The White Ribbon Alliance for Safe Motherhood e con l'Università di Aberdeen, i ricercatori stanno producendo mappe online, un libro, un cortometraggio, e altro ancora. Lo chiamano Atlas of birth.

Il sito web di Atlas of Birth offre attualmente 18 mappe su argomenti che vanno dall’alfabetizzazione alle mutilazioni genitali, all'aborto, con cinque casi di studio su donne in Etiopia, Tanzania, Senegal, Yemen e statistiche su una vasta gamma di questioni.

Cosa ci racconta Atlas of Birth

Alcuni dati presentati nell'Atlas of Birth sono sorprendenti. Più del 99 per cento delle morti materne avvengono nei paesi in via di sviluppo, la maggior parte in India e in Africa sub-sahariana. La maggior parte delle nascite da donne di età superiore ai 16 anni si verificano in questi paesi e due terzi di queste donne non dispone di un’ostetrica.

Mentre il 40 per cento delle donne in età riproduttiva vive in paesi dove l'aborto è molto limitato, negli Stati Uniti, dove l'aborto è legale, solo il 13 per cento delle contee ha i cosiddetti servizi di aborto sicuro.

"Stiamo utilizzando i dati delle Nazioni Unite e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per dare un quadro completo della salute materna in tutto il mondo", ha detto Zoë Matthews, un ricercatore presso il Centro universitario per la salute globale, la popolazione, la povertà e le politiche. "Una parte del progetto prevede la presentazione di informazioni in una mappa di facile utilizzo on-line, per aiutare a far vedere ai politici elementi chiave”.

Il progetto Atlas of Birth è finanziato dalla Partnership for Maternal, Newborn, & Child Health, in collaborazione con il governo norvegese.

The White Ribbon Alliance for Safe Motherhood è un'organizzazione leader a livello mondiale dedicata esclusivamente a salvare la vita delle donne e dei neonati che muoiono per mancanza di assistenza sanitaria di base data per scontata da tutti, ma che non lo è affatto per le donne più povere. E’ un movimento di base a livello mondiale che unisce persone di ogni estrazione sociale per sostenere i cambiamenti e gli investimenti necessari per garantire l'accesso di ogni donna alle cure sanitarie di qualità, prima, durante e dopo il parto.

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