Auto ibride elettriche plug-in (PHEV) testate come “batterie mobili”

Le auto ibride elettriche plug-in, in Australia, sono state modificate in modo che, connesse alla rete elettrica, compensino il consumo di energia negli utilizzi quotidiani. Auto elettriche come accumulatori mobili.

L'impatto energetico delle auto ibride elettriche plug-in

Le auto ibride elettriche plug-in (PHEV: plug-in hybrid electric vehicle) sono le auto a batteria che per essere ricaricate si attaccano, attraverso un cavo e una spina, alla rete elettrica. Csiro, una organizzazione australiana di ricerca e Victorian energy distributor SP AusNet,una società elettrica, con un esperimento, puntano a valutare l'impatto e il beneficio dei veicoli ibridi sul consumo di energia. Provano anche a capire come questa tecnologia a bassa emissione possa essere implementata nelle nostre case e nelle nostre città in futuro. Per tre mesi lo staff della società energetica SP AusNet userà una macchina ibrida plug-in modificata per andare a lavorare e per gli altri utilizzi giornalieri.
L'idea è che la macchina, quando non utlizzata, dal suo posto nel parcheggio, diventi una riserva di energia per la casa, per far andare gli elettrodomestici o immagazzinare l'energia residua dagli altri generatori di energia rinnovabile come i pannelli solari.

Le auto ibride elettriche come "Batterie mobili"

Gli ingegneri della Csiro hanno modificato questi veicoli affinché possano portare una batteria NiMH da 30 Ah e un caricatore d'energia. Il caricatore permetterà alle auto ibride di essere caricato direttamente dalla rete elettrica o dai generatori di rinnovabili. Queste modifiche permetteranno ai ricercatori di scorpire come le PHEV potrebbero essere usate con la funzione di "batterie mobili", utilizzabili anche in casa. Lo stesso studio esamina il probabile impatto dell'uso intensivo delle macchine sul consumo di elettricità e sulla rete elettrica.

I prossimi tre mesi saranno cruciali per lo staff della Victorian energy distributor SP AusNet. Le auto infatti, come spiega uno degli scienziati coinvolti nel progetto, sono state dotate di strumenti che monitoreranno i comportamenti di diversi utenti e il residuo d'energia nelle macchine a fine giornata, che potrà essere destinato ad altri usi.

Un portavoce della SP AusNet ha fatto luce su alcuni punti del progetto. Secondo lui l'esperimento permetterà attraverso le analisi del consumo di elettricità di capire di quanta energia avremo bisogno quando le auto ibride saranno in funzione. L'introduzione dei veicoli elettrici sul mercato potrebbe avere un impatto significativo sulla rete elettrica. Potrebbe influenzare la richiesta, l'utilizzo e la quantità di energia prodotta, su vasta scala e al dettaglio.

Il risparmio di energia grazie alle auto ibride plug-in

Il settore dei trasporti in Australia contribuisce per il 14 per cento del totale delle emissioni di gas serra. Naturalmente le auto ibride elettriche plug-in (PHEV)   saranno utili ad abbassare la quantità di queste emissioni nocive. Le batterie delle macchine poi saranno utilizzate per sopperire ai momenti di alta richiesta di energia. Questo aiuterà ad evitare i blackout quando c'è un'interruzione del servizio e di conseguenza tutti i risultati fin qui ottenuti porteranno a salvaguardare la generale stabilità della rete elettrica.

Lo studio, con la valutazione dei risultati, sarà il primo passo nel capire il potenziale utilizzo delle auto ibride elettriche plug-in nelle case australiane.

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