Carta da parati OLED, scordatevi le lampadine

E’ una giovane compagnia del Nord Galles a lanciare la sfida alla classica lampadina: si tratta di pannelli luminosi annessi alle pareti che, oltre ad essere eleganti dal punto di vista estetico, promettono di ridurre il consumo energetico rispetto ai metodi tradizionali di circa il 60%. Per questa carta da parati OLED la Lomox Limited ha già ricevuto notevoli finanziamenti: vediamo quindi più da vicino in cosa consiste questa tecnologia innovativa e se davvero è così promettente.

Il progetto della Lomox Limited

Il Governo ha concesso alla ditta produttrice un finanziamento di circa 450,000 sterline (più o meno 720,000 dollari) per sviluppare il progetto della carta da parati OLED: sicuramente una conferma importante e significativa della fiducia sulle potenzialità del progetto.

I pannelli, sottili e leggeri, producono colori brillanti. Lo stimolo della Lomox Limited è quello di riuscire a ridurre i costi di produzione in modo da poter di conseguenza abbassare il prezzo dei pannelli e al tempo stesso incrementare dimensioni ed efficienza. La speranza è di ufficializzare il lancio del prodotto per il 2012. Il risparmio energetico del nuovo prodotto sarebbe davvero notevole: la tecnologia dei diodi ad emissione luminosa ha bisogno di un massimo di 5 Volt di potenza.

La stessa ditta sta inoltre lavorando da tempo anche su degli schermi flessibili, ideali ad esempio in ufficio per le riunioni e che, dopo l’uso, possono essere facilmente riavvolti. La potenzialità di questi progetti è davvero enorme se si pensa che l’illuminazione, sebbene necessaria e fondamentale per la nostra vita, sia però anche la fonte prima di emissioni di carbonio.

La carta da parati progettata dalla Lomox può raffigurare inoltre diverse immagini secondo i gusti, perfino paesaggi (il pensiero va inevitabilmente alle finestre del film Ritorno al futuro II). La luce emessa sarà simile a quella solare e la potenza verrà regolata tramite interruttori.

Altri progetti di carta da parati OLED

In realtà la Lomox Limited non è la prima in assoluto a portare avanti questo progetto innovativo: nel 2007 Jonas Samson aveva disegnato un primo modello di carta da parati luminosa, come parte integrante del suo lavoro post-laurea, anche se, per sua stessa ammissione, non sarebbe stata però affatto una soluzione economica (il prezzo di partenza da lui previsto era di 6000 euro).
La Lomox punta proprio ad abbassare i costi per distribuire la tecnologia su larga scala e rendere la carta più accessibile.

Sulla stessa scia si pone anche il progetto di carta digitale Strukt: si tratta in realtà di pannelli alternati bianchi e neri che assumono poi variazioni cromatiche grazie ad uno specifico software e ai proiettori montati sul soffitto.
E da questa prospettiva non si può non accennare alla “carta da parati” televisiva, annunciata dai ricercatori Toshiba: le mura diventano accessorio, la carta da parati si trasforma addirittura in tv.

Insomma si tratta di un’idea che non sembra assolutamente destinata a fermarsi legando necessità a tecnologia ed arte. Anche il RIOE (Institute for Organic Electronics) si è focalizzato sulla tecnologia OLED, progettando nello specifico finestre.

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