Con i processori 48 core Intel apre la strada ai computer del 2020

Secondo casa Intel la diffusione dei processori SCC segneranno lo sviluppo di una nuova era dell’information technology, con computer dotati di capacità sempre più simili a quelle degli essere umani. SCC rappresenta un’evoluzione tecnologica di Polaris, passando dai 65 nanometri di Polaris, ai 45 nanometri di SCC. L’azienda prevede la diffusione di un centinaio di questi chip sperimentali nel settore accademico, per appoggiare la ricerca nello sviluppo di nuovi software e modelli di programmazione.

Performance dei processori SCC

Intel afferma che processori con perfomance nell'ordine di grandezza di SCC apriranno la strada a computer dotati di una capacità visiva simile a quella degli esseri umani, in grado di compiere operazioni, ti tracciare oggetti e movimenti in tempo reale e con un'elevata efficienza. Riportiamo l’esempio che ha diffuso il gruppo Intel in un suo comunicato: 

Ipotizziamo di interagire con un computer per una lezione di danza virtuale o una sessione di shopping online in cui si utilizzano la videocamera 3D e il display di un notebook del futuro per riflettere un'immagine di noi stessi, con indosso gli abiti che ci interessano. Sarà possibile rigirarsi e vedere l'effetto del tessuto e se il colore è appropriato per la nostra carnagione. Questo tipo di interazione potrebbe portare a eliminare la necessità di tastiere, telecomandi o joystick per i videogame.

Secondo alcuni ricercatori, i computer potrebbero anche essere in grado di leggere le onde cerebrali, consentendo agli utenti di impartire semplicemente pensandoli, senza parlare, proprio come accade con gli arti del nostro corpo.

Intel Labs ha soprannominato il suo chip sperimentale “single-chip cloud computer perché a suo dire ricorda l'organizzazione dei data center utilizzati per creare cloud di risorse informatiche tramite il Web. Justin Rattner, direttore di Intel Labs e CTO di Intel, afferma che con un chip come questo è possibile immaginare un cloud data center del futuro caratterizzato da un'efficienza energetica di gran lunga superiore rispetto alle attuali soluzioni, con un significativo risparmio di risorse in termini di spazio e costi energetici.

SCC: un'evoluzione tecnologica di Polaris

SCC rappresenta una significativa evoluzione tecnologica e concettuale di Polaris: la novità più importante è rappresentata dalla piena compatibilità con l'architettura x86, e dunque con l’immensa diffusione di software oggi disponibili per PC. Polaris si basava, invece, su un'architettura VLIW (Very Long Instruction Word), simile a quella utilizzata da Intel in Itanium. L'altra importante differenza tra i due chip è data dalla tecnologia di processo: 65 nanometri per Polaris, 45 nanometri per SCC.

Il nuovo chip ha una dimensione di 567 millimetri quadrati ed è costituito da 1,3 miliardi di transistor. Il suo consumo energetico va da 25 watt in stato di riposo a 125 watt a pieno carico: un consumo massimo paragonabile a quello dei più veloci processori server multi-core oggi sul mercato. Un livello di assorbimento energetico così contenuto è spiegabile con il fatto che i core di SCC sono molto più semplici rispetto a quelli di una CPU Core o Xeon, e in qualche modo simili ad un Atom, un esempio è dato dal fatto che sono privi del supporto all'esecuzione delle istruzioni fuori ordine e non implementano alcun controllo di coerenza della cache.

Obiettivo a lungo termine della ricerca - afferma BigI - è aggiungere caratteristiche ampiamente scalabili ai futuri computer che favoriscano lo sviluppo di categorie interamente nuove di applicazioni software e interfacce uomo-macchina. Il prossimo anno l'azienda prevede di coinvolgere il settore e il mondo accademico distribuendo almeno 100 di questi chip sperimentali per la ricerca pratica nello sviluppo di nuove applicazioni software e nuovi modelli di programmazione.

 

Scarica subito una copia gratis
Tags:

Scrivi un commento

Seguici anche sul tuo Social Network preferito!

Send this to a friend