La crisi dell’eolico negli Usa si supererà con contributi governativi e nuove spinte tecnologiche

A prima vista, i 10 gigawatt prodotti da impianti eolici negli Stati Uniti fanno sembrare che il mercato sia in buona forma. Ma questi numeri non raccontano la vera storia delle difficoltà che l'industria eolica si trova ad affrontare.

Nel 2009, il finanziamento è stato il grande problema per l'industria. Il programma di sovvenzioni creati nel quadro del pacchetto per stimolare l’industria hanno aiutato a spingere un certo numero di progetti in avanti, mantenendo elevato il dato sulle installazioni dello scorso anno rapportato con i fattori di crisi. Ma il dato assoluto è in calo.

Cala la domanda

Oggi, il finanziamento non è necessariamente il problema principale: il vero problema è la domanda. A causa di una serie di fattori aggravata dalla economia in crisi, alcuni sviluppatori sono semplicemente incapaci di sfruttare i soldi a disposizione. Solo 540 MW di capacità eolica sono stati installati nel primo trimestre del 2010, in calo da 2.800 MW nel primo trimestre del 2009.

"La domanda dell’eolico non è semplicemente al livello in cui molte di queste aziende che stanno facendo questi investimenti vorrebbero che fosse", dice Matt Kaplan, un analista della IHS Emerging Energy Research.

Il primo fattore importante nel rallentamento è il calo dei consumi di energia elettrica. E’ difficile rimanere competitivi nel mercato all’ingrosso se economicamente non ci sono vantaggi.

La concorrenza del gas

In secondo luogo, i prezzi del gas naturale sono diminuiti circa del 65% dal 2008. Dato che il vento è in diretta concorrenza con il gas naturale, questo rende la risorsa molto meno competitiva. E con più riserve di gas negli Stati Uniti, i prezzi rimarranno probabilmente bassi anche nei prossimi anni.

Infine, la mancanza di un obiettivo a lungo termine nazionale per le energie rinnovabili negli Stati Uniti sta causando una riconsiderazione degli investimenti dei principali produttori di turbine. Come risultato, la crescita dell'occupazione nel settore manifatturiero dell’eolico anche quest'anno potrebbe risentire di un certo rallentamento.

La riduzione della domanda di vento si traduce in prezzi per le turbine inferiori. Gli investimenti e le vendite sono in parte bloccate perché si aspetta che i prezzi scendano ulteriormente.

La concorrenza

Nel frattempo, una maggiore concorrenza nel settore manifatturiero - in particolare di aziende asiatiche - sta obbligando i fornitori di turbine a concentrarsi fortemente sulla differenziazione dei loro prodotti in un settore sempre più affollato.

"Il mercato è in una situazione ... [ma] continuiamo a impegnarci sull’ innovazione tecnologica", ha affermato Mike Revak, direttore della divisione americana di Siemens per l’eolico'. "Chiaramente noi non stiamo seduti a guardare ... avanzare tecnologicamente ci darà una posizione competitiva".

Revak dice che Siemens non installerà molte turbine negli Stati Uniti questo anno. Ma le vendite saranno migliori nel 2011, anno considerato di ripresa. Per rendere l’eolico competitivo servirebbero degli incentivi statali a supporto delle aziende, secondo quanto detto dal responsabile di Siemens.

"Senza l’adozione di una politica a lungo termine, non si può ridurre il costo dell’eolico. Non si può avere l'innovazione nella catena di approvvigionamento ", spiega Revak. "Se questo sostegno arrivasse saremmo in grado di effettuare investimenti e miglioramenti per rendere più competitivo l’eolico senza nessun dubbio." Intanto per quest’anno il mercato soffrirà ancora un po’ e il calo degli impianti andrà dal 40 al 60%, anche se i spiragli di ripresa sono dietro l’angolo. (Da Renewableenergyworld)

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