La Danimarca e l’energia verde: Samso, un’isola 100% rinnovabile 4

A Samso, piccola isola dell'arcipelago danese, il freddo e tagliente vento che soffia dal Mare del Nord non solo piega l'erba, frusta le bandiere e rende gelido l'inverno, ma è una risorsa fondamentale per alimentare le turbine eoliche installate sull'isola. E questa è una buona notizia per gli abitanti di Samso, circa 4000, visto che possiedono azioni proprie in 20 delle 21 turbine che danno l'energia all'isola e che sono sorte sia sul terreno sia nelle acque al largo dello stretto di Kattegat che collega il Mare Baltico al Mare del Nord.

L'isola non ha avuto subito successi. Ci sono state alcune false partenze: quella delle automobili elettriche, per esempio, e quella di una tecnologia di conversione dei rifiuti di origine animale in combustibile.
Lo stesso Hermansen gira ancora l'isola su una Citroen bianca e blu elettrico con batteria al piombo e cadmio ma dice: “Potrei guidare in modo pulito, ma il prodotto in questione non è poi così buono.” Aggiunge poi che la vettura è più il tempo che sosta dal meccanico che quello che viaggia in strada.

Inoltre, nonostante gli sforzi profusi dagli abitanti dell'isola di Samso per mantenere la tecnologia di proprietà nazionale, la turbina Bonus Maker è adesso di proprietà del colosso industriale tedesco Siemens.

La popolazione di Samso continua a diminuire e quindi è più facile per i giganti dell'industria acquistare quote nelle turbine.

Un hotel ad emissioni zero e una flotta di auto elettriche

Hermansen e gli abitanti dell'isola rinnovabile sognano la costruzione di un hotel che non emetta carbonio nell'atmosfera, tutto basato su energia rinnovabile e una flotta di auto elettriche per gli spostamenti. L'unico inconveniente è nel verificare se ciò sia possibile in base anche al fatto che di notte i tassi di produzione di energia sono più bassi.

Senza auto elettriche che funzionino in modo efficace, ancora sull'isola non si è trovato il modo di sostituire i combustili fossili consumati ed utilizzati dai traghetti, camion, trattori e automobili. Da considerare che l'unico modo per raggiungere la terra ferma è quello di imbarcarsi su un traghetto che consuma 9,000 litri di gasolio al giorno. Si cerca dunque una soluzione rinnovabile a questo problema.

In realtà, la cosa migliore che gli abitanti dell'isola ad energia rinnovabile potevano fare era quella di installare altre 10 turbine eoliche in mare per compensare le emissioni di CO2 conseguenti al trasporto con petrolio e sdoganare l'auto elettrica come mezzo di spostamento dell'isola. Questo fatto dimostra quanto sia difficile togliere il carbone dal settore dei trasporti. L'unica via di uscita è un cambiamento comportamentale che porti ad una migliore consapevolezza riguardo all'efficienza delle energie alternative e rinnovabili.

Naturalmente un futuro passaggio alle auto elettriche non sarebbe senza conseguenze: infatti, come si può prevedere facilmente, il consumo di energia sull'isola sarebbe maggiore. L'incremento dei dispositivi elettronici domestici fa sì che il consumo medio per abitante non cambi e non sia cambiato da 10 anni a questa parte. Questo fenomeno ha preso piede nonostante l'utilizzo di tecnologie di conservazione dell'energia utilizzate per abbassare il consumo elettrico. Ma, come si può vedere anche nelle nostre case, computer, televisioni e qualsiasi altro apparecchio elettronico contribuiscono ad aumentare a tenere costante il consumo pro capite di energia elettrica dell'isola.

Il consumo di energia elettrica rimane la stessa, e Hermansen sembra rassegnato a questa prospettiva, data la profusione di applicazioni elettriche.

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