Il dibattito sul copyright: open source vs prodotti mainstream

Il dibattito sul copyright va di pari passo con quello sulla pirateria. Meglio usare un prodotto free e open source come Linux o un prodotto a pagamento e mainstream come Windows? Ognuno è libero di fare la scelta che preferisce, ma non bisogna dimenticare che molte persone scelgono Windows, usando però copie piratate. All’interno della comunità open source esistono diverse opinioni. Qual è la vostra?

Free e open source: parole chiave del dibattito sul copyright

Parliamo di un argomento molto spinoso: il dibattito sul copyright, i software open source e la pirateria. Quale posto migliore per parlarne se non la rubrica su Linux? Tutti conoscono infatti la lotta tra i gruppi sostenitori dei software free e open source e la maggioranza delle persone che continua a usare Windows, magari usando una copia piratata che, dunque, è comunque gratis. La differenza è che, ovviamente, chi usa Linux lo fa in modo legittimo, chi usa una copia di Windows piratata compie un atto illegale, al di là di tutte le considerazioni etiche che si possono fare.

Nella comunità che ama i prodotti liberi e open source, il termine “libero” non è sempre una questione di costi. Quando si parla di software, può voler dire che c’è un costo minimo di acquisto per la licenza, o che l’utente ha la libertà di fare copie del software e distribuirle ad altri amici.

Se una persona è portata per questo settore, può usare il codice sorgente che è disponibile e ha la libertà di modificare o di estendere il software in modo che sia utile a se stesso e agli altri. Questo è il caso di una distribuzione Linux come Ubuntu.

Al contrario, non si può fare legalmente una copia di Microsoft Windows 7 e consegnarla ai propri amici. I termini della licenza con cui viene distribuito Microsoft Windows rendono questo passaggio illegale: è appunto ciò che si definisce “pirateria”. Ci sono molti pareri su questioni come i costi e su quanto sia dannosa la pirateria.

Mentre alcuni pirati possono essere sostenitori del cosiddetto FLOSS (Free/Libre Open Source Software) e alcuni sostenitori del FLOSS possono essere pirati, una cosa non implica necessariamente l'altra. Non vi è motivo per ritenere che la comunità open source debba parlare a una sola voce per quanto riguarda tali questioni.

Microsoft e il copyright: i danni della pirateria

Tra gli attori principali del dibattito sul copyright c’è ovviamente Microft. L’azienda ritiene di aver subito danni per molti miliardi di dollari a causa delle persone che eseguono versioni illegali di vari pacchetti software Microsoft. Tale perdita presunta implica, naturalmente, che ogni persona nel mondo che ha una copia non legittima di Windows o di Microsoft Office, avrebbe comprato la copia del software. Probabilmente tutti conosciamo persone che eseguono software pirata sui propri computer, ma forse se queste persone non avessero ottenuto la loro copia in questo modo, non avrebbero mai speso centinaia di euro o di dollari per acquistare la loro copia di Microsoft Windows o Office. Usano il software scavalcando il copyright proprio perché hanno potuto procurarselo gratuitamente, anche se in modo illegale.

Alcuni sostengono che Microsoft sia un’azienda di successo e la più diffusa proprio perché molte persone la usano gratuitamente attraverso i software piratati, altrimenti le sue quote di mercato sarebbero minori e forse software come Microsoft Word non sarebbero lo standard che in realtà sono in questo momento. Certo questo è un voler vedere il bicchiere mezzo pieno, perché la verità è che il software andrebbe usato con la licenza normale. Punto. Ma è possibile che le cose cambino davvero nel futuro? Voi cosa ne pensate del copyright?

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Una risposta

  1. Avatar photo sandro76 25 Ottobre 2010

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