DIY Forno solare portatile – parte 2/2.

Nella prima parte dell’articolo dedicato al tutorial per la costruzione di un forno portatile solare abbiamo visto come si possa, con pochi materiali riciclati, e in maniera semplice ed economica costruire un piccolo forno solare portatile alimentato ad energia solare: ma andando oltre l’aspetto prettamente fisico, come funziona esattamente il forno ovvero qual è il meccanismo che porta a cuocere o scaldare effettivamente il cibo?
Per capirlo basta rispolverare alcune nozioni base di matematica e fisica.

Questione d’efficienza del forno solare DIY

Costruire il forno solare portatile è stato facile ma di che efficienza e potenza stiamo parlando esattamente?
In termini pratici: è sufficiente per scaldare pane e portate principali?
Per scoprirlo empiricamente basta fare una prova.
Ecco i principi di base da tenere a mente:
- Quanto potenziale wattaggio (potenza elettrica) si può ottenere da una determinata luce solare?
- Quanto wattaggio in pratica si ottiene?
- Qual è l’efficienza del programma basato su questi due valori
Ottenere il wattaggio potenziale è abbastanza semplice.
Misurando il forno specifico di questo progetto si verifica che la finestra per l’entrata della luce è esattamente 40,64 cm per 21,59 cm
Ogni metro quadrato di luce solare, giungendo sulla Terra, ha un potenziale di 1000 watt di energia, quindi 1 watt per cm quadrato.
La superficie totale della finestra è 877,41 cm quadrati quindi il potenziale wataggio è di 87, 741 per il forno portatile solare DIY così costruito.
Ma ciò che è veramente utile è sapere quale sia il wattaggio reale ed effettivo per poter così conoscere davvero i tempi probabili di cottura e che cosa è possibile scaldare o no.

Il modo più facile per farlo è misurare le calorie: si moltiplica il cambiamento di temperatura in Celsius per la massa dell’acqua pura scaldata in grammi.
Bisogna allora andare a scaldare dell’acqua pura e misurare il cambio di temperatura così ottenuto.
In ogni caso questo cambio non avviene in maniera immediata.
Ogni caloria corrisponde alla quantità di calore necessaria per elevare da 14,5 a 15,5 gradi centigradi la temperatura della massa di un grammo d’acqua.
Si consiglia di dipingere il contenitore d’acqua di nero perché attiri al massimo la luce solare.
Il test consiste nel lasciare l’intero sistema al sole per un’ora e registrare la temperatura ogni momento.
La temperatura dell’acqua sale progressivamente in maniera lineare di un grado ogni due minuti (la misurazione può cambiare in maniera lieve in base alla presenza più o meno fitta di nuvole).
Il cambio della temperatura in Celsius così calcolato è di 20 gradi.
Bisogna poi convertire le calorie in joule
Una caloria corrisponde a 4.1868 joule per cui 3260 calorie saranno 13648.9 joule.
Dividendo dunque questo valore per il tempo occorso, ovvero un’ora, il risultato sarà di 3.971 watt: il wattaggio effettivo è appena il 4,5% di quello potenziale.
L’efficienza non è quella massima possibile ma considerando le varianti che intervengono in un calcolo reale il risultato è comunque soddisfacente.
E per verificare qual è invece la qualità della cottura?
Basta costruirne uno e provare di persona!

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Una risposta

  1. Avatar photo danilo.menghini 30 Dicembre 2009

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