Donne e infarti: 5 cose che la scienza ci insegna sul nostro cuore

Secondo una recente indagine solo negli Stati Uniti sono quasi 500.000 le donne che ogni anno muoiono d’infarto o altri problemi cardiaci e le disfunzioni al cuore sono, a livello mondiale, la causa che genera il maggior numero di morti nel genere femminile eppure sembra che le donne con questo tipo di scompensi non sia veloce quanto gli uomini nel rivolgersi ad un medico specifico: vediamo la ragione di questa incosciente superficialità.

Donne e infarti, un problema sopratutto americano

Il problema è concentrato prevalentemente in America, soprattutto a causa dell’obesità, ma nel mondo sono addirittura 8.6 milioni le donne che ogni anno muoiono di infarto: spesso si pensa erroneamente che questo sia un problema più diffuso nei maschi eppure stando ai numeri le donne siano stroncate più frequentemente quando colpite da un attacco cardiaco.

Perché l’uomo sopravvive con più probabilità all’infarto?
Secondo una ricerca che ha coinvolto i centri di pronto soccorso la donna aspetta circa un’ora più a lungo rispetto all’uomo prima di chiedere aiuto e purtroppo spesso quell’ora è fatale.

Quello che manca spesso nelle donne è proprio la consapevolezza del pericolo a cui vanno incontro: sottovalutano i rischi perché ignorano quanto la disfunzione cardiaca sia anche femminile. A proposito delle donne ed infarto la Dottoressa Paula Miller, direttore dell’UNC Heart Center, ha stilato una lista di 5 cose che le donne dovrebbero sapere sulla salute e sulla cura del cuore, nell’intento di sollecitarle ad una maggiore attenzione e prevenzione:

    - Essere consapevoli di poter essere a rischio: spesso si associa l’infarto agli uomini ma non c’è nulla di più sbagliato. E’ vero che di solito il rischio per gli uomini si presenta circa 10 anni prima che per le donne (grazie all’ombrello estrogenico che protegge la donna durante l’età fertile) ma gli attacchi cardiaci uccidono ogni anno il doppio delle donne di quanto ad esempio faccia il cancro. Eppure dei tumori siamo più consapevoli e quindi dedichiamo maggiore attenzione alla prevenzione.
    - Conoscere eventuali precedenti casi in famiglia: molti fattori legati al rischio di infarto sono infatti di carattere ereditario.
    - Conoscere i propri numeri: colesterolo, peso, pressione sono tutti fattori che influenzano il rischio di infarto.
    - Tenere a mente i sintomi: quali ad esempio nausea e stanchezza o riduzione del livello di energia. Una recente ricerca americana ha infatti dimostrato che solo una persona su tre sa riconoscere i segnali che preannunciano un infarto: oltre al dolore al braccio, al petto e il fiato corto ci sono infatti anche dolore alla schiena, alla mandibola e debolezza.
    - Mantenere una mentalità positiva: lo stress eccessivo non è assolutamente di aiuto.

E’ importante tenere a mente queste regole perché la prevenzione è la chiave di risposta primaria per sopravvivere in questi casi. I controlli, e il rispetto delle regole di cui sopra, devono essere più frequenti dopo la menopausa ma il rischio d’infarto anche per la giovani donne non è da escludere in maniera assoluta, soprattutto se sono in notevole sovrappeso, svolgono poca attività fisica o fumano molto.

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9 Commenti

  1. Avatar photo gabri87 23 Aprile 2011
  2. Avatar photo FlyTeo 23 Aprile 2011
  3. Avatar photo linus 23 Aprile 2011
  4. Avatar photo Fabrizio87 23 Aprile 2011
  5. Avatar photo Andres Reyes 24 Aprile 2011
  6. Avatar photo linus 24 Aprile 2011
  7. Avatar photo FlyTeo 26 Aprile 2011
  8. Avatar photo Fabrizio87 28 Aprile 2011
  9. Avatar photo Giovanni Giomini Figliozzi 28 Aprile 2011

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