Energia pulita, la bicicletta elettrica (e-bike) di moda in Cina

In Cina, a causa del traffico e dell'inquinamento, si stanno diffondendo sempre di più le biciclette elettriche, che permettono di muoversi agilmente in città e di utilizzare un mezzo ad energia pulita. Pareri discordanti sull'utilizzo delle vecchie batterie a piombo-acido che, anche se più economiche, sono più inquinanti delle batterie agli ioni di litio adottate per il mercato europeo. 

Le biciclette elettriche in Cina


Il traffico e l'inquinamento sono due dei più grandi problemi in Cina, per questo c'è bisogno di trovare nuovi mezzi agili e che siano orientati all'energia pulita. Sempre più cinesi si stanno convertendo all'utilizzo della bicicletta elettrica, considerata il mezzo eco sostenibile del futuro per le affollate città del paese. 
Si stima che siano 120 milioni gli utilizzatori di biciclette elettriche (e-bike) in Cina. Un mezzo, quindi, che rappresenta già la principale alternativa alle auto e ai mezzi pubblici, secondo i racconti dei media locali. 
"Questo è il futuro: le bici elettriche sono pratiche, pulite ed economiche," ha detto uno dei produttori, Shi Zhongdong, la cui compagnia esporta anche le biciclette in Asia ed Europa. 
Le e-bike sono considerate una alternativa ecologica, nel paese primo al mondo per emissioni di gas serra, grazie alle loro batterie ricaricabili che producono una piccola quantità di CO2 rispetto alle auto. 

Energia pulita ma non del tutto

Da alcune parti però sono sorte preoccupazioni riguardo all'inquinamento creato da queste batterie al piombo molto economiche, invocando un sistema di riciclo più efficiente e il passaggio a batterie agli ioni di litio, più costose ma anche più pulite. 
Già più di mille compagnie sono entrate nel business delle biciclette elettriche in Cina. "Il business è esploso nel 2006," dice Shi, ammettendo che lo scorso anno, grazie alla crisi finanziaria, la sua compagnia ha avuto molto successo.
Alcune e-bike possono andare alla velocità di circa 35 km all'ora, ma alcuni produttori realizzano modelli che arrivano fino a 50 all'ora con una sola carica di batteria. 
I caricatori per le batterie si possono attaccare semplicemente alla presa della corrente in casa. La maggior parte dei modelli hanno anche i pedali, tranne i più grandi modelli simil-scooter. 
Shi era un ingegnere elettronico che lavorava per una compagnia di stato, ma a 55 anni ha fondato la Hanma nel 1999, investendo 75 mila dollari. Diffida dal dare i dati esatti della produzione, ma afferma di produrre da cinquanta a cento mila biciclette elettriche all'anno. Molti i modelli sfornati, dai modelli con batterie agli ioni di litio realizzate per l'export ai modelli grandi che assomigliano a mini-scooter. 

La diffusione delle e-bike

Si trovano ovunque nelle strade di Beijing, non c'è bisogno di targa né di patente per condurle. Gli entusiasti della nuova moda dicono che è un prodotto mandato dal cielo in una città dove il numero di motociclisti è molto limitato. Ma non tutti hanno accolto favorevolmente la diffusione di questi mezzi: i ciclisti "veri" rimpiangono le loro piste ciclabili una volta pacifiche e ora invase dagli incauti piloti di e-bike.
A dicembre le autorità hanno provato a reimporre il limite di velocità di 20 chilometri all'ora per le biciclette elettriche, accoppiate ad una autorizzazione simile ad una patente, ma il piano ha causato una rivolta dei cittadini e delle industrie coinvolte, quindi l'iniziativa è stata sospesa.
"Quella legge non passerà mai. Centinaia di aziende sarebbero forzate a chiudere. E tutti quelli che già possiedono una e-bike?" dice Shi. In un rapporto del giugno scorso, la Asian Development Bank ne sosteneva la diffusione proprio per il cammino verso l'energia pulita. Il rapporto diceva che le biciclette elettriche sono "forse la soluzione motorizzata più eco sostenibile", in Cina. Allo stesso tempo si richiedeva la sostituzione delle batterie al piombo acido e una migliore regolamentazione sul peso e sulla velocità dei mezzi per tenere al minimo il rischio di incidenti. 
Shi dice che quasi un terzo della produzione viene portata all'estero, in Asia, India, Europa e Stati Uniti. 
"Si prevede un gran futuro per le biciclette elettriche nei paesi preoccupati per l'ambiente e alla ricerca di mezzi che utilizzino energia pulita" continua Shi spiegando che i modelli più puliti ma più costosi vengono mandati nell'Unione Europea. I modelli export vengono venduti per 400 dollari, contro i 240 di quelli venduti in Cina, ma i modelli possono essere anche rivenduti a 1200 dollari in Francia e Germania. 

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