Etichette RFID in sostituzione dei codici a barre

Nuove etichette adesive RFDI stampate su di un apposito rullo di carta potrebbero essere il futuro che renderà i controlli alle casse molto piu’ scorrevoli e veloci andando a sostituire la tradizionale lettura dei codici a barre: vediamo allora piu’ da vicino come funziona questa innovativa tecnologia che presenta un grande potenziale non essendo oltretutto affatto costosa.

Immaginate di essere in un supermercato con il carrello completamente carico di generi alimentari e simili e di arrivare alla cassa ora dimenticate di dover scorrere sulla casa ogni prodotto acquistato affinche’ venga letto il codice a barre e immaginate di poter semplicemente e in maniera veloce usare un unico scanner che, istantaneamente e con una sola lettura sia in grado di individuare tutti i prodotti nel carrello e fornirvi l elenco e lo scontrino corrispondente in un solo attimo. Questa nuova tecnologia permetterebbe di ridurre in maniera notevole la coda alle casse.

Ma come funziona? Per capirlo facciamo un passo indietro e partiamo dal concetto di RFID .

L RFID e’ una tecnologia innovativa la cui sigla indica esattamente identificazione a radiofrequenza (dall’inglese Radio Frequency Identification) che sfrutta per il proprio funzionamento una serie di sistemi in grado di identificare gli oggetti automaticamente, proprio come una sorta di codice a barre che trasmette informazioni via radio.

In pratica sull’oggetto viene applicato un chip digitale (tag o trasponder) che contiene tutte le informazioni relative all’oggetto. Versioni perfeziona tedi questo strumento potrebbero anche creare un report di tutti i prodotti nel negozio per aiutare il rivenditore con la stesura del’l inventario. La novità e stata anticipata in anteprima sul numero di Marzo del IEEE Transactions on Electron Devices e si basa sostanzialmente sull’ utilizzo di un inchiostro a nano tubi di carbonio per creare tag sottili, stampabili su plastica o carta.

L’esperimento parte dal laboratorio della Rice, in collaborazione con un team dell’Univesrita’ coreana guidato da Gyou-jin Cho. Quest’ultimo ha sottolineato il ruolo primario che nel futuro imminente avra’ la tecnologia RFID nei diversi ambiti della nostra societa’: nel mondo del digitale ci troviamo quotidianamente davanti ad esempi di questo metodo senza neppure saperlo a volte.

RFID e’ ad esempio la tecnologia usata nei passaporti o nei libri di proprieta’ delle biblioteche. Il progetto punta ad avere risultati concreti entro cinque anni: il team di scienziati sta lavorando in prima persona anche alla realizzazione del processo di stampa a rullo che dovrebbe ridurre al minimo i costi delle etichette.

In particolare si sta puntando su tag a 16 bit che possono contenere un buon numero di informazioni ma possono essere stampate anche su carta. I costi sarebbero ridotti anche perche’ si tratta di tag passivi, ovvero che non necessitano di alimentazione elettrica: il campo magnetico dell’antenna che illumina l’oggetto infatti, per induzione magnetica, e’ in grado di trasferire al tag l’energia sufficiente per permettergli di inviare le informazioni contenute.

Questo come intuibile riduce i costi ed aumenta senza limite la durata delle prestazioni di ogni singola etichetta . Questi anni che separano dalla messa in commercio serviranno a risolvere alcuni impedimenti di natura tecnica: bisognera’ ad esempio ridurre ogni tag alle dimensioni di un codice a barre ed ampliare il raggio di ricezione. Ma senza dubbio i presupposti sono buoni.

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