Il futuro promettente dei biocarburanti

I biocarburanti ed il loro futuro. Con i pericoli di una imminente crisi energetica, scienziati e studiosi provenienti da ogni angolo del mondo stanno seriamente considerando le alternative proposte dai biocarburanti di sostituirsi ai carburanti convenzionali.

Come suggerisce il nome, i biocarburanti sono quei carburanti derivati da materie prime biologiche a contenuto organico che possono avere origine vegetale o animale. Il termine biocarburante ha un significato molto ampio, e copre tutte le alternative di carburanti che sono estratti da materiali di origine biologica non fossile. La maggior parte dei biocarburanti sono sviluppati a partire da rifiuti agricoli e da altre materie prime. Il motivo del loro utilizzo è come abbiamo detto la sostituzione dei carburanti convenzionali e non rinnovabili come petrolio e diesel che inquinano maggiormente proprio a causa delle loro caratteristiche chimiche ma anche per il fatto che non provengono da fonti sostenibili.

I principali biocarburanti

L'Etanolo, o alcol etilico, è un biocarburante composto da esteri degli acidi grassi. L'etanolo non è un'alternativa assoluto per il diesel, ma è efficace se utilizzato in aggiunta con la benzina. prodotti agricoli come il mais e la canna da zucchero, grazie ad una fermentazione ben programmata, offre un mix di sostanze compreso l'etanolo che viene ulteriormente distillato per ricavare etanolo puro.

L'etanolo è basato sul fenomeno di decomposizione dell'amido in presenza di lievito e di umidità. L'etanolo è quindi ampiamente utilizzato nel settore automobilistico in quanto svolge le capacità energetiche fornite dagli oli inquinanti, senza però alcun impatto nocivo sull'ambiente. La popolarità dell'etanolo come biocarburante è evidenziato dal fatto che le industrie automobilistiche stanno spingendo le ricerche verso l'impiego di tale sostanza per migliorare la biocompatibilità delle loro auto.

Il biodiesel è un biocarburante popolare che si sta facendo strada rapidamente verso l'applicazione diffusa di quella che viene definita energia verde. Questi oli sono ricchi di sostanze chimiche come i trigliceridi, che possono essere manipolati con l'aggiunta di alcol e catalizzatori per ottenere una miscela di esteri di acidi grassi e glicerolo. Questi acidi grassi non sono altro che una forma non trattata di biodiesel, che può essere utilizzato per far funzionare i motori diesel. Paesi come gli Stati Uniti stanno investendo nella coltivazione ad esempio della soia dalla quale ottenere tale sostanza.

Biocarburanti dai rifiuti

Diventa evidente che l'intero concetto di biocarburante è strettamente correlato alla fonte ultima di energia - il sole. Le piante utilizzano la luce solare per la fotosintesi, e così facendo accumulano glucosio contenuto nel loro corpo, che costituisce il materiale di base per lo sviluppo ulteriore dell'olio vegetale che troverà poi un'applicazione pratica. I biocarburanti possono essere ricavati da qualsiasi materiale organico che abbia un contenuto sufficiente di proprietà chimiche necessarie. Scienziati e ricercatori stanno cercando di replicare questo "ragionamento" esplorando le possibilità di estrarre biocarburanti da fonti non convenzionali, come i rifiuti industriali e domestici (ma anche dalla natura come avevamo visto nell'articolo in cui speigavamo come gli scienziati stiano cercando di produrre biocarburanti dalle alghe). Si tratta di un'idea piuttosto recente e quindi serve ancora molto tempo perchè nasca un vero mercato. L'impressionante  crescita dell'impiego di biocarburanti come l'etanolo e il biodiesel è sicuramente un incentivo sufficiente per le autorità interessate affinchè finanzino progetti e sostengano i team di ricerca impiegati nella ricerca di biocarburanti efficaci e sostenibili in grado di sostituire i carburanti attualmente in uso.

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