GoalRef e Hawk Eye: la rivoluzione del calcio è quì. Finalmente!

Il mondo del calcio sta cambiando; il gioco del calcio sta cambiando. E nonostante la nostra indubbia fallibilità come esseri viventi, anche quando si tratta di sport non siamo capaci di concepire che un errore sia accettabile. In nome del divertimento e del rispetto dell'avversario siamo capaci di inveire contro un televisore per un risultato sfavorevole quando un arbitro, un uomo, commette un ragionevole errore. Bene, da oggi questo non sarà più possibile: è arrivato il calcio elettronico. La rivoluzione è finalmente cominciata!

La giornata di oggi (06/07/2012) rappresenta una tappa importantissima nella storia del calcio. L'International Football Association Board, organismo garante unico delle regole del gioco più amato al mondo, il calcio, ha decretato l'ammissibilità dell'aiuto tecnologico all'arbitro per definire se il pallone abbia, o meno, varcato la linea di porta. Non solo, dopo molti dibattiti sia a livello nazionale sia a livello internazionale si è deciso di ufficializzare anche la presenza di due arbitri di area, che da due anni operano nelle coppe europee ed hanno lavorato anche all'ultimo Europeo.

La FIFA (Fédération Internationale de Football Association) ha approvato due sistemi per definire se il pallone abbia varcato o meno la linea di porta : l'Hawk Eye (letteralmente occhio di falco) ed il GoalRef. Si tratta di due tecnologie delle quali ci siamo già occupati in passato.

Il primo si basa, sostanzialmente, su un sistema di telecamere piazzato dietro la porta, mentre il secondo su un campo elettromagnetico che reagisce alla presenza di tre microchip piazzati all'interno del pallone.

Entrambi i sistemi forniscono un segnale ad un apposito orologio, localizzato sul polso dell'arbitro in un arco temporale inferiore ad un secondo.

Il segretario generale della FIFA, Jerome Valcke, ha tenuto a precisare che “Tutte le decisioni sono state prese all'unanimita”. D'altronde, non avrebbe potuto essere altrimenti; perché sia possibile modificare le regole del gioco del calcio, è necessario che ci sia una maggioranza almeno pari ai tre quarti dell'Ifab (International Football Association Board).

La FIFA dispone di quattro voti, ovvero quelli di Inghilterra, Irlanda del Nord, Galles e Scozia. ''Dal 1886 siamo i guardiani delle leggi del gioco. Andiamo sempre molto cauti ma sono certo che oggi abbiamo contribuito a migliorare il calcio su una base mondiale'' ha aggiunto il nord-irlandese Patrick Nelson.

La FIFA partirà con la sperimentazione di entrambi i sistemi contemporaneamente nell'ambito dello svolgimento del prossimo Mondiale per club, che avrà luogo il prossimo dicembre in Giappone. ''Se daranno soddisfazione, verranno usati anche alla Confederation Cup nel giugno 2013 in Brasile ed al Mondiale 2014, sempre in Brasile'', ha aggiunto Valcke.

Questa non è soltanto una novità perché l'errore umano verrà eliminato grazie al supporto tecnologico ma anche perché si è deciso di effettuare degli investimenti molto onerosi accettando tale ausilio. Infatti, il costo di questi sistemi può variare dai 150.000 fino ai 250.000 dollari (che al cambio attuale vuol dire che stiamo parlando di cifre che variano dai 120.000 ai 200.000 euro). Valcke ha anche dichiarato che “Puo' sembrare costoso ma si tratta di tecnologia. Quando e' stato inventato, lo schermo al plasma magari costava 10.000 euro. Ora se ne trovano a 500''.

Questa affermazione non stupisce affatto: chi anche solo bazzica l'ambito dell'elettronica sa bene che la diffusione sul mercato e la concorrenza operano in modo tale da abbassare i costi finali molto velocemente se l'interesse del mercato è alto.

Il dirigente ha comunque assicurato che la FIFA si assumerà i costi dell'istallazione per le competizioni che organizza. Valcke ha tenuto a precisare che: “Si tratta di un cambiamento autorizzato, non obbligatorio. Ogni organizzatore di competizione decidera' se applicarlo o meno”.

Il rappresentante della federcalcio inglese, Alex Horne, ha voluto specificare la sua posizione al riguardo ribadendo che: “Se il sistema funziona al Mondiale per club e se i 20 club della Premier League saranno d'accordo, potrebbe essere introdotto in Inghilterra nella seconda parte del prossimo campionato”.

Queste due tecnologie non sono state ammesse per sempre in quanto le licenze della FIFA vengono rinnovate ogni dodici mesi e se altre società decideranno di mettere a punto dei sistemi che si dimostreranno di affidabilità quantomeno pari, superando tutta la serie di test di affidabilità decisi dalla federazione, anche questi potranno ottenere la licenza d'uso.

A questo proposito, la spiegazione di Valcke è stata chiara: si farà “Come avviene per i palloni o i guanti dei portieri”.

Con parere unanime è stata anche presa un'altra decisione, quella di autorizzare, a tutti i livelli della competizione calcistica, la presenza dei “cosiddetti” cinque arbitri. “Dopo due anni di esperimenti, siamo convinti che gli arbitri di area di rigore diano un aiuto notevole all'arbitro principale. Il loro compito non e' unicamente di capire se un pallone ha varcato la linea di porta, ma anche di riferire alcune situazioni di gioco all'arbitro. Sono complementari della tecnologia, non un'alternativa'' ha spiegato il delegato scozzese Stewart Regan.

L'Ifab ha anche spiegato, in un coro unanime, che questa rivoluzionaria apertura alla tecnologia si limiterà semplicemente ad un ausilio nella decisione tra “gol” e “non gol”. A questo proposito, è stato detto in maniera molto chiara che “E' escluso introdurla per altre situazioni”

Nonostante la presenza di questi sistemi, l'introduzione di GoalRef e di Hawke Eye non sarà in alcun modo sostitutiva della decisione dell'arbitro, o meglio l'ultima parola spetterà sempre a lui.

Jonathan Ford, il delegato gallese, ha spiegato molto chiaramente che nel caso in cui “il pallone abbia varcato la linea di porta ed il sistema lo segnali all'arbitro”, sempre se i giocatori non se ne sono “accorti”, “il direttore di gara non è affatto costretto a convalidarlo se non ha notato un fallo di mano in precedenza”.

Le reazioni della stampa

La prima a dare la notizia è stata proprio la stampa francese che, dalle prime pagine del quotidiano “L'equipe” ha tuonato: "Finalmente!". Tutto questo entusiasmo, represso probabilmente da troppo tempo, ha accolto una novità epocale nel mondo del calcio anche se ha dato, responsabilmente, spazio anche alla posizione del presidente Uefa Michel Platini, che ha difeso la sua posizione un po' “conservatrice” affermando: "Se mettiamo la tecnologia sulla linea di porta, perchè non sulla linea di fondo? Sono contro l'arrivo stesso della tecnologia". In verità, si tratta di una posizione ben nota perché non ha mai fatto mistero di essere contrario a questa introduzione. In particolare, egli si è schierato in maniera apertamente contraria fin da quando di questa introduzione si iniziò a parlare.

Tutto il mondo applaude questa incredibile novità; la stampa spagnola da' notizia con toni entusiastici, quella brasiliana riporta il tutto in modo molto giornalistico spaventata, apparentemente, dalla questione dei costi che evidentemente, in quella nazione in particolare, rischiano di incidere in maniera non indifferente.

Le dichiarazioni odierne del tecnico del Chelsea, Roberto Di Matteo, sono piuttosto chiare: "Constatiamo ogni anno che c'è bisogno della tecnologia per risolvere partite che rischiano di essere falsate".

Ed ora veniamo a quello che succede in Italia: non è passato molto tempo, come spiegato proprio nell'articolo richiamato all'inizio, da quando il caso Muntari, e perché no, anche quello di Robinho a Catania, hanno animato tutti i salotti televisivi a tema calcistico dei quali ampiamente disponiamo.

Ed ovviamente non poteva mancare il commento dell'amministratore delegato del Milan Galliani, il quale ha dichiarato la sua grande soddisfazione per questa decisione.

E, prima di passare alla seconda parte di questo articolo, è giusto che si parli di un'altra decisione presa sempre nello stesso consesso: nell'odierna riunione di Zurigo il comitato esecutivo della FIFA ha decretato che le calciatrici, se lo vorranno, potranno utilizzare il velo in campo. La delibera rende possibile la partecipazione di molti paesi di religione musulmana alle competizioni internazionali di calcio femminile. La necessità della delibera parte dal recente divieto sul velo che ha causato una diatriba tra l'organismo mondiale e lo stato dell'Iran alle Olimpiadi del 2012.

GoalRef e Hakw-eye

GoalRef e Hakw-eye sono supporti tecnologici ampiamente applauditi dalla comunità. Ma di che cosa si tratta? Che cosa fanno davvero?

Il nome GoalRef fa riferimento alla tecnologia “goal-line”, ovvero un modo per determinare quando la palla ha attraversato completamente la linea di porta. La contestazione del gol “fantasma” nasce dal fatto che si richiede all'arbitro di esprimersi sul fatto che il completo attraversamento della palla non sia effettivamente avvenuto. Così, specie in Italia in cui abbiamo l'abitudine, la capacità ed il tempo di fare polemica inutilmente per ore intere su cose che non esistono, all'arbitro viene richiesta una risoluzione visiva del millimetro anche a distanza di diversi metri dalla porta.

Questa tecnologia coadiuva gli sforzi dell'arbitro nel decidere se la palla abbia effettivamente attraversato la linea di porta.

Il sistema è prodotto dall'azienda tedesca Carios Tecnology AG ed è utilizzato un campo magnetico per effettuare il tracciamento della palla con un sensore che si trova al suo interno. Dei cavi sottili percorsi da corrente elettrica sono situati sia all'interno del dischetto del rigore sia appena dietro la linea di porta. Questo crea una griglia che permette il tracciamento della posizione della palla.

Il sensore misura il campo magnetico all'interno della griglia ed invia i dati rilevati ad un computer che, elaborando i dati, è in grado di “decidere” se la palla sia effettivamente “entrate” oppure no. Nel caso in cui non sia stato segnato il gol, un segnale radio viene inviato all'elettronica presente all'interno dell'orologio dell'arbitro, come dicevamo entro inoltre un intervallo temporale di un secondo.

Il motivo per cui questo sistema può essere un valido supporto per la decisione arbitrale è rappresentato dal fatto che tutto il sistema opera praticamente in tempo reale, ovvero con ritardi estremamente piccoli. D'altronde, i tempi tipici dell'elettronica sono estremamente più rapidi rispetto a quelli che possono riguardare una partita di calcio.

La stessa azienda tedesca aveva già lavorato su sistemi automatizzati di questo tipo ed aveva messo in campo una sperimentazione nel 2005, durante competizioni internazionali, trovando però il sistema non abbastanza veloce e non sufficientemente preciso. Quello che è cambiato oggi è che GoalRef dimostra di essere una tecnologia piuttosto affidabile.

Una seconda fase di test per questo sistema è stata rappresentata da una serie di “scenari operativi”; si è potuto testare il sistema nell'ambito di situazioni tipiche ovvero un certo numero di palloni tirati sempre dalla stessa posizione ma indirizzati in direzioni diverse per determinare se, a parità di “sorgente”, il sistema fosse capace di discernere diverse “soluzioni” possibili. I parametri delle simulazioni sono stati cambiati più volte modificando la posizione del “tiratore”, la potenza del tiro e la direzione.

Il test è stato anche condotto nell'ambito di allenamenti reali, oltre che in situazioni simulate in laboratorio, variando anche le condizioni climatiche o eventualmente introducendo anche campi magnetici interferenti con quelli “previsti”.

E veniamo ad Hawk-Eye.

La prima partita di calcio in cui si è utilizzato questo sistema si è giocata in Inghilterra, il 16 maggio del 2012. Nonostante sia stato impiegato, il sistema non ha avuto da “ridire” sull'operato dell'arbitro mentre le decisioni del sistema stesso erano disponibili solamente come “feedback” per i dirigenti della FIFA che ne verificavano l'operato.

Tutti i sistemi riguardanti questa tecnologia sono basati sul principio della triangolazione, che permette la localizzazione precisa di un oggetto, ed utilizzano immagini e tempi caratteristici come dati da incrociare a quelli rilevati da videocamere ad alta velocità che vengono posizionate in punti strategici del campo di gioco per garantire la copertura totale, da un lato, ed il controllo incrociato dall'altro.

Anche in questo caso, il vantaggio principale è rappresentato dalla velocità con la quale il sistema dimostra di essere in grado di elaborare i dati e di prendere le decisioni corrette. Il sistema, infatti, opera in modo molto veloce per processare i dati video e per tracciare la palla.

In ciascun frame che viene inviato da ciascuna videocamera, il sistema traccia la posizione dei giocatori è quella della palla identificando gruppi di pixel simili tra loro anche in relazione alla posizione rispetto ai frame precedenti. La correlazione tra i dati delle posizioni pregresse permette il calcolo, per ciascuna immagine, della posizione e della localizzazione 3-D della palla in modo tale da effettuare la comparazione diretta tra i dati rilevati da videocamere differenti.

I frame vengono anche utilizzati in successione tra loro per ottenere l'informazione della direzione della palla, riuscendo anche a prevedere la traiettoria della stessa e come, in linea di massima, essa “in terra gira” con ciascun giocatore presente all'interno della scena. Questo sistema è anche, in teoria, in grado di predire eventuali ulteriori infrazioni al regolamento di gioco.

Come dicevamo, il risultato che questo sistema può produrre sono immagini grafiche del percorso e della traiettoria che la palla segue creando un database di informazioni che possono essere utili sia per gli spettatori sia per chi fa parte dello staff dell'allenatore.

E tutto questo è, oggi, possibile quasi in real time.

L'idea di produrre questi “artifici” tecnici del mondo del calcio non deriva semplicemente dal desiderio di far tornare viva la passione per lo sport a seguito delle numerose polemiche o inchieste che hanno dimostrato come il calcio italiano sia marcio dalla testa ai piedi. La sperimentazione di queste metodologie è iniziata già da diverso tempo, in particolare in Inghilterra, in diversi sport.

Fanalino di testa è stato il tennis: Nel 2004, nell'incontro tra Serena Williams e Jennifer Capriati, ai quarti di finale, moltissimi degli interventi arbitrali sono stati contestati dalla Williams ed i replay televisivi hanno dimostrato che alcuni di questi furono sbagliati.

L'aiuto tecnologico si è reso palesemente indispensabile per garantire l'accuratezza e la fondatezza delle obiezioni mosse dagli atleti, dai giudici e, talvolta, anche dagli spettatori.

In diverse competizioni, come ad esempio a Wimbledon, l'ausilio di Hawk-Eye è stato utilizzato nelle prove televisive per poi essere introdotto ufficialmente nel 2006. Da allora, questa misura è diventata parte integrante delle gare e si è dimostrata sempre più indispensabile tanto da passare da solo sistema di moviola, utilizzato per dare dimostrazione agli spettatori di ciò che è accaduto, a condizione preliminare perché l'arbitro decida.

Cosa pensarne?

Quanto detto finora può, certamente, non essere condiviso.

D'altronde, lo sport dovrebbe essere di tutti che la tecnologia può soltanto far del bene. Peraltro, il fatto che l'errore umano rappresenti una parte, probabilmente, indispensabile della gara è dimostrato dal fatto che questi sistemi, anche se soltanto in fase di sperimentazione ancora, non possono in alcun modo essere ritenuti sostitutivi della qualità e della presenza del materiale umano come elemento di giudizio e di discrimine.

Sarebbe folle pensare che la tecnologia debba essere mantenuta “a bada” quando a lei possiamo chiedere un aiuto per essere precisi lì dove non saremmo in grado di farlo, ma quanto di quello che farà servirà a rendere la gara un fatto solamente tecnico?

L'ausilio tecnologico renderà la gara meno appassionante?

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Una risposta

  1. Avatar photo Piero Boccadoro 12 Luglio 2012

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