Hard disk esterni USB, Firewire, eSATA: confronto e guida all’acquisto. 2/2

Un hard disk esterno USB è di sicuro un ottimo investimento di questi tempi, vista la mole di dati che ormai molti di noi sono obbligati a portarsi dietro. E se prima bastava la chiavetta USB da 256 MB, ora non sono più sufficienti gli hard disk esterni con capacità di qualche GB. Per chi lavora è quasi impossibile non possedere un hard disk esterno con memoria che fino a poco fa non avremmo mai creduto di poter utilizzare: 500 GB, 1TB (1000GB) e anche più.

la scelta dell’hard disk esterno

L’hard disk esterno da tenere in considerazione deve avere almeno una porta USB, visto che anche i netbook e i notebook ultraleggeri hanno sempre almeno una porta USB 2.0. Se dovesse avere una porta Firewire, meno comune ma più veloce, sarebbe anche meglio viste le migliori prestazioni che può offrire nei due formati da 400 e 800 Mb/s. Ma Firewire, presenta un problema di compatibilità legato al fatto che, mentre i due formati usano gli stessi fili e utilizzano quindi lo stesso segnale, i connettori alla fine dei cavi sono differenti, uno per FW400 e uno per FW800. Tuttavia ha dalla sua parte la possibilità di collegamento a catena, cioè è possibile connettere diversi hard disk esterni o altri dispositivi ad una singola porta Firewire se prima sono stati collegati tra loro.

L’interfaccia più veloce per un hard disk esterno è l’eSATA, teoricamente capace di raggiungere i 3Gb/s, quasi 10 volte meglio di USB 2.0. Ma eSATA presenta un paio di problematiche non da poco; infatti non fornisce corrente tramite il cavo di collegamento al PC e quindi necessita o di un cavo USB o di un adattatore esterno AC per l’alimentazione, poi è decisamente più costosa di USB 2.0, un fattore non da poco questo. Si stima invece che USB 3.0 sia in grado di raggiungere e superare eSATA, ma la diffusione massiccia di hard disk esterni USB 3.0 non avverrà prima del 2010 inoltrato. L’ultima ipotesi, più rara e costosa, è quella di avere un hard disk esterno con connettori USB, eSATA e Firewire, che comunque permetterebbero sempre di collegare un unico hard disk ad un unico computer.
Superati questa serie di criteri, ci sono un altro paio di fattori da considerare prima dell’acquisto dell’hard disk esterno, come il suo colore e design e il software incluso. Mentre il primo è un dettaglio che può anche lasciare il tempo che trova, il secondo diventa importante nel caso non sia abbia già un piano di backup; hard disk esterni USB come il Rebit e il Clickfree (di cui è stata appena fatta la recensione), sono ottime scelte per chi odia installare e configurare degli utility software, in quanto si occupano loro di effettuare automaticamente il backup dei dati.
Un’ultima cosa, la garanzia: gli hard disk esterni, USB per lo più, si trovano anche in modelli economici sui negozi online ma hanno solitamente un anno di garanzia; meglio cercare quelli con 3 o 4 anni in modo da star sicuri che il prodotto acquistato non finisca nel cassetto dopo un breve periodo di utilizzo.

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