Hardware Open Source: muoviamo il mondo con Arduino!

Ogni tanto accade che un qualche tipo di tecnologia diventi una leva che permetta alle persone di muovere il mondo; certo non parliamo di cambiamenti sconvolgenti, ma di quel tanto che basta a far si che qualcosa cambi, anche nel modo di pensare. Arduino, baluardo dell’hardware Open Source, è una di queste leve. Era iniziato come un progetto per dare accesso agli artisti a micro processori embedded per progetti di design interattivo, ed ora rappresenta una sorta di pietra miliare per l’elettronica e l’hardware Open Source. Il suo merito è quello di permettere la prototipazione rapida ed economica per i sistemi emebedded e di trasformare problemi hardware complessi in semplici problemi software.

Arduino, un hardware Open Source

Siamo abituati ad associare l’espressione Open Source ai software, soprattutto grazie a Linux, Firefox, ecc., ma il mondo della condivisione della conoscenza tecnologia si estende anche alla categoria hardware, grazie ad Arduino e al suo potenziale; infatti, lo stesso Arduino, insieme all’intero movimento open hardware, sta ponendo le basi per lo sviluppo di una nuova generazione fatta di pensatori high-tech, pronta sia a rompere i sigilli che ingabbiano la tecnologia proprietaria, sia a dar vita a nuove idee pur avendo una conoscenza hardware non professionale. Insomma, le persone non solo avranno idee, ma potranno utilizzarle per farci qualcosa: questo fenomeno si chiama innovazione. Sicuramente qualcuno storcerà il naso a causa dell’intrusione di un maggior numero di profani all’interno di un settore appannaggio di pochi fino a qualche anno fa; e per certi versi io credo non abbiano tutti i torti, vista anche la confusione che si potrebbe creare. Ma il gioco non varrebbe comunque la candela? L’ampliamento del sapere tecnologico e la sua semplificazione, con il coinvolgimento di molte più menti pensanti, non apporterebbe benefici? D’altronde nelle aziende di marketing la figura del laureato in filosofia è centrale (restando sempre in un discorso di Grande Azienda, non di PMI italiana). E ad ogni modo, le frange più tecniche e relative a spettri più ristretti e professionali della tecnologia resterebbero sempre una prerogativa di chi ‘ci capisce davvero’.

Hardware Open Source e il crepuscolo dei computer

Arduino ha apportato un sicuro cambiamento nel modo di pensare la tecnologia, visto che la sua caratteristica di apertura può ora permettere a tutti di dare un proprio contributo. Se ci si pensa bene, il concetto di computer (almeno in un’ottica di consumo di massa) è giunto ad un vicolo cieco: la maggior parte delle persone non usa il computer perché ha piacere nel farlo, ma perché necessita (o trae giovamento da) ciò che il computer fa per loro. Ad esempio, una buna fetta dell’utenza si serve di un computer per chattare, guardare video, scaricare foto e musica; ma dal momento che tutto questo è possibile con altri dispositivi più comodi e pratici, quanta vita avrà ancora il vecchio desktop? Alcuni settori continueranno ad averne bisogno, così come i veri appassionati di computer, ma tutto il resto non ne vorrà più sapere. Qui entra in gioco l’hardware open source, con Arduino come portabandiera. L’umile dispositivo rappresenta infatti l’inizio di questa tendenza, essendo caratterizzato da grande duttilità: presenta diverse strutture, ma una interfaccia di programmazione singola e le sue dimensioni variano da quelle del palmo di una mano a quelle di un pollice. In conclusione, Arduino e l’open hardware rendono facile il difficile e difficile l’impossibile.

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Una risposta

  1. Avatar photo electropower 16 Giugno 2011

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