HDTV e la tv digitale parte 2/3

Dopo aver descritto a grandi linee nella prima parte il processo che ha portato all’introduzione della tv digitale HDTV vediamo ora cosa è cambiato nel concetto di risoluzione con l’avvento delle tv digitali.

Cosa significa tv digitale con risoluzione HDTV

Il primo punto da focalizzare per prendere decisioni in merito all’acquisto di una tv digitale è quello di alta definizione. Alla base della scelta di quale tv digitale comprare c’è sicuramente la risoluzione. Alcune persone ancora ignorano o sottovalutano l’importanza di questo aspetto perché, prima dell’avvento della tv digitale, non c’era motivo di valutarlo in maniera particolare: tutte le tv avevano la stessa, unica, risoluzione.
Però con l’introduzione delle tv digitali HDTVquesto aspetto è cambiato.

L’analisi tecnica approfondita sarebbe eccessivamente lunga ma lo scopo qui è di tracciare gli aspetti fondamentali per grandi linee. Parlare di risoluzione nelle tv vuol dire essenzialmente riferirsi a quanto accurata è l’immagine compiuta sullo schermo. Per capire il concetto di risoluzione nella tv digitale-HDTV è bene partire dalla tv analogica, a cui siamo più abituati.

Le immagini complete che venivano visualizzate sul nostro schermo CRT erano in realtà prodotte da una serie di linee verticali e orizzontali. Nella parte posteriore del tubo vi è un filamento metallico, il catodo appunto, che, con l’attraversamento della corrente elettrica si surriscalda per resistenza emettendo elettroni per via dell’effetto termoelettrico: questo fascio di elettroni (raggio catodico) viene indirizzato dalla differenza di potenziale elettrico sulla superficie interna dello schermo (anodo).

Questa superficie è rivestita di fosfori che, eccitati dagli elettroni, emettono luce. L’intensità del fascio elettronico viene regolata in base all’andamento del segnale video: quando una scena è più scura l’intensità del fascio è più debole (e quindi la fluorescenza dei fosfori meno intensa).Viceversa, quando una scena è più chiara l’intensità sarà maggiore.

Da questa prospettiva la risoluzione di una tv si basa su quanto accuratamente vengono distinte linee chiare e linee scure: se infatti queste sono troppo vicine, superando dunque i limiti di risoluzione, potrebbero apparire mescolate e quindi né abbastanza scure né sufficientemente chiare ma confuse in una tonalità di grigio offuscato.

Nella tv analogica le linee scannerizzate da sinistra verso destra di cui sopra sono 525 ma quelle visibili sullo schermo si riducono a 480: per riferirsi alla risoluzione verticale di questi tipi di televisori si parla dunque di 480-i (dove “i” indica che il metodo di scansione interlacciata). La risoluzione verticale si assesta dunque ad uno standard costante per tutte le tv analogiche.
La risoluzione orizzontale invece (ovvero il numero delle linee verticali) non è fisso ma dipende da diverse variabili.

Veniamo così alle tv digitali di nuova generazione. Anche in questo caso quello che fa la differenza per il consumatore è la risoluzione verticale: l’interesse di chi compra è sapere se la tv è in grado di proporre immagini in SDTV solamente o anche ad alta definizione (HDTV). Il livello di risoluzione fissato dagli standard ATSC per le tv digitali HDTV è di 720p, 1080i o 1080p. E’ importante dunque non lasciarsi ingannare da offerte pubblicitarie poco chiare ma guardare sempre la risoluzione indicata: questo è l’unico parametro certo a cui possiamo affidarci per l’acquisto di un buon televisore digitale HDTV.

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