Immagazzinare energia da utilizzare in caso di emergenza pompando acqua dal sottosuolo

Un recente studio condotto dal Department of Energy (DOE) National Renewable Energy Laboratory (NREL) ha decretato che entro il 2017 buona parte delle nazioni degli Stati Uniti saranno pronte per lo sfruttamento dell'energia eolica sufficiente a generare il 30% del fabbisogno elettrico, al quale andrà aggiunto un 5% grazie all’energia solare. Secondo lo studio un’altra alternativa praticabile sarebbe dato dal prelevare acqua dal sottosuolo.

Certo è vero, per pompare acqua serve energia, ma il trucco sta in un cosciente bilanciamento.

FUNZIONAMENTO

Cosa intendiamo? Se grazie al vento o al sole riusciamo a pompare acqua in superficie da riutilizzare in seguito a costi bassi il gioco è fatto.

L'acqua viene pompata in salita utilizzando l'elettricità in eccesso a prezzi bassi. Viene riversata in un serbatoio. Quando vi è un aumento della domanda di energia, l'acqua viene rilasciata in un flusso in discesa. L'energia dell'acqua che scorre può essere venduta a prezzi più elevati in quanto si tratta di un picco di domanda del mercato che può, grazie a questa tecnica, anche essere posticipato nel tempo. I serbatoi conserveranno l’acqua fino a quando ci sarà necessità di produrre energia extra.

Questo sistema per il pompaggio offre una grande redditività .

ESEMPI IN SPAGNA

“Iberdrola” è oggi la costruzione di questo tipo in Spagna che permette la fornitura di 852-megawatt e entro il 2018 si stima di arrivare a 1.750 megawatt Spagna e Portogallo. Aspetto fondamentale per queste costruzioni innovative sono i potenziali investitori che solo ora si stanno interessando a questi sistemi abbandonando altre fonti come il nucleare, i cui costi sono molto elevati. (da Renewableenergyworld)

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