L’elettronica applicata alle auto elettriche stenta a decollare

Quale tipo di motore sarà adatto alle esigenze delle modalità di trasporto su ruota future regolamentate dalle rigorose norme per rispettare il clima e limitare le emissioni di gas? La domanda non è accademica. Nel settore automobilistico è un argomento che tiene banco e che è al centro di tutti i dibattiti tra i costruttori, ingegneri e progettisti. Si parla di vetture elettriche.

Il dibattito vede contrapposte due fazioni: una tradizionalista che è convinta del fatto che i motori a combustione offrano ancora un grande potenziale, che possono essere resi efficienti e quindi si possono ridurre le loro emissioni inquinanti. L'altra fazione, la controparte, è più radicale nel muoversi verso un veicolo ad emissioni zero mosso dall'elettronica e da un motore elettrico.

Ancora presto per l'elettronica applicata alle auto elettriche

Alla conferenza Euroforum dell'elettronica automobilistica che si è tenuta a Monaco di Baviera i due “schieramenti” si sono affrontati sugli scenari possibili per quel che riguarda i dispositivi elettronici delle prossime vetture.

In ogni caso, l'efficienza energetica deve essere ancora il volano che indirizza l'innovazione. Da alcune unità ausiliarie elettrizzate e controllate da dispositivi elettronici si possono avere significativi vantaggi in termini di efficienza: il beneficio si aggira tra il 20 e il 30 percento in meno nei consumi.

Quelli della Tier in questi giorni si sono dimostrati essere conservatori e progressisti allo stesso tempo. Mentre la maggior parte della loro attività consiste nella progettazione e vendita di sistemi elettronici per il mercato dei motori a combustione esistenti, devono fare attenzione per assicurarsi di non perdere le opportunità di business del futuro, vale a dire orientare la produzione di dispositivi elettronici da destinare alle auto elettriche.
Tuttavia, le autovetture convenzionali rappresentano ancora un'opportunità di mercato molto più grande per l'elettronica per le auto. "Oggi è più efficiente nei costi investire una determinata somma per sviluppare ulteriormente i motori a combustione che non quelli a trazione ibrida o totalmente incentrati su concetti elettrici", ha detto Herbert Demel, COO di circolazione e di Powertrain per il primo livello Magna International.

Da notare che, ancora una volta, è diventato evidente che l'industria automobilistica tedesca è più conservatrice rispetto ai suoi omologhi in Estremo Oriente, quando si tratta di parlare della questione combustione-versus-elettrica. Mentre gli OEM tedeschi nel migliore dei casi forniscono una roadmap verso le auto elettriche, alcuni produttori OEM giapponesi si muovono più velocemente per portare il volume di vendita delle automobili elettriche a numeri da mercato di massa. La questione è la stessa in tutto il continente europeo. Florian Wunsch, Business Development Manager per Nissan International, ha affermato che “i veicoli elettrici sono già accessibili e producibili.” Nissan immetterà sul mercato un veicolo elettrico già nel 2012.

Il problema (non da poco) delle batterie

Dato che le batterie agli ioni di litio sono costose, continueranno a rappresentare un valore elevato nel prezzo finale. Nissan, per esempio, ritiene che la formula giusta sia quella per cui la batteria non sarà venduta insieme alla macchina, ma piuttosto essere affittata dall'acquirente dell'auto: ciò permetterebbe ai venditori di auto di escludere la batteria dal prezzo finale del veicolo al fine di evitare che il costo della batteria elettrica possa diventare un deterrente per non passare alle auto completamente elettriche.
Sempre secondo Nissan, le batterie usate potrebbero avere una seconda vita: potrebbero essere utilizzate per carrelli elevatori o in macchine simili.

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Una risposta

  1. Avatar photo ernenek37 26 Febbraio 2010

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