Libri scolastici open source: una reale possibilità o un’illusione?

I libri scolastici open source potrebbero divenire più di un progetto , soprattutto in luce della crisi e del fatto che quest’anno i testi per la scuola costeranno l’8% in più ad ogni famiglia italiana che abbia dei figli iscritti alle medie o alle superiori. Senza scendere in ulteriori e irritanti dettagli sulla spesa, concentriamoci su quelle che sono le possibili soluzioni. Perché, infatti, nell’era digitale e del libero scambio di sapere bisogna spendere un patrimonio in libri scolastici? Io sono d’accordo sul fatto che lo schermo non debba pienamente sostituire la carta, ma integrarla di certo!

Perché passare ai libri scolastici open source

Il problema del caro libri l’ho sentito molto da vicino, da tutte le posizioni: da studentessa di scuola, da universitaria e da figlia di una professoressa, cui spesso ho chiesto delucidazioni in merito al tema.

Partiamo dal presupposto che esistono dei professori poco professionali che, pur di avere dalle case editrici libri gratuiti per i propri figli e per quelli degli amici sono disposti a cambiare ogni anno (o quasi) libri di testo, innescando così un pazzesco circolo vizioso. Non era il mio caso, io ho sempre comprato tutti i libri, la maggior parte dei quali usati. A dividere le colpe con i professori ci sono anche le case editrici, le quali mandano fuori produzione i libri di testo, impendendo quindi di riadattarli gli anni successivi.

Di fronte a tanta ingiustizia, quindi, gli studenti si alleano costituendo i mercatini dei libri usati, vera e propria boccata d’aria per le famiglie, soprattutto per i testi come storia o matematica che non necessitano di essere rinnovati. La proposta di libri scolastici open source può rappresentare la nuova frontiera nella lotta al rincaro dei prezzi. Voglio dire, è stato possibile con i sistemi operativi, perché non deve esserlo con la cultura?

Le iniziative open source per i libri di testo

Le iniziative sono ancora poche, ma la comunità open source sta diventando un argomento sensibile per i più. Diamo un’occhiata al caso Wikibooks, un progetto Wikimedia Foundation, iniziato nel 2004 e che ora possiede 5179 moduli di 340 libri, tutti scritti da volontari. Ci sono alcune parti incomplete, come ad esempio diverse quartine della Divina Commedia, ma di fatto è possibile per tutti modificare i testi, integrarli e ampliarli. Il discorso dei libri di testo open source è molto più sentito a livello scolastico che universitario, perché nel secondo caso vengono sì perpetrati i ‘crimini’ maggiori, ma al tempo stesso è più semplice esularli. Ad esempio, è scandaloso il fatto che un professore pubblichi libri spesso inutili e li renda obbligatori per un esame, ma al tempo stesso gruppi di studenti possono comprarne insieme uno solo originale, fotocopiarlo e dividere così tutte le spese, presentandosi poi in sede di esame con il testo originale.

Lo stesso discorso vale per tutti gli altri libri. A scuola, invece, necessitando ogni alunno il libro anche in classe, diventa più complesso praticare l’escamotage appena illustrato e quindi si manifesta più viva l’esigenza di adottare una linea open source.

Il sito Matematicamente.it si pone lo scopo di realizzare, grazie alla licenza Creative Commons (che permette a tutti di scaricare, riprodurre, fotocopiare e stampare i libri scolastici), testi per la scuola secondaria completamente gratuiti, votati interamente alla diffusione della cultura e del sapere: Matematica C3 è un manuale di matematica scritto secondo questi principi e si può scaricare tranquillamente dal sito come file PDF. Come abbiamo visto si possono combattere le ingiustizie di un settore, quello dei libri scolastici e universitari, totalmente fuori controllo, tanto che si stima che siano solo poche le scuole in cui è rispettato il tetto di spesa imposto dal Ministero dell’Istruzione.

L’unico problema è, a parere mio, rappresentato proprio da chi viene maggiormente colpito da questi rincari: i genitori. Secondo voi accetterebbero di buon grado che i propri figli studino su testi scolastici open source, quindi non certificati ufficialmente?

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10 Commenti

  1. Avatar photo s1m0n3t 8 Settembre 2011
  2. Avatar photo PaceyIV 8 Settembre 2011
  3. Avatar photo Bazinga 8 Settembre 2011
  4. Avatar photo iw1bi 8 Settembre 2011
  5. Avatar photo Eureka 8 Settembre 2011
  6. Avatar photo 12AT7 8 Settembre 2011
  7. Avatar photo edali 8 Settembre 2011
  8. Avatar photo Fabrizio87 9 Settembre 2011
  9. Avatar photo Edi82 11 Settembre 2011
  10. Avatar photo Vittorio Crapella 17 Novembre 2011

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