Memoria totale da Microsoft

Cosa rispondereste se vi dicessero che esiste un programma che vi permette di registrare, immagazzinare e ricordare di conseguenza tutto ciò che vi succede? E’ la sfida lanciata al CES 2010 da Microsoft: una memoria totale, ovvero una sorta di scanner automatico di tutti i dati della nostra vita, anche di quelli non percepibili esattamente da noi nel momento in cui li viviamo, ad esempio l’umidità o la temperatura di una stanza.

Vediamo allora da vicino cosa c’è dietro questa nuova provocazione della tecnologia, degna di un film di fantascienza. A parlarne per la prima volta a Las Vegas sono due ricercatori Microsoft: Gordon Bell e Jim Gemmell. Negli ultimi dieci anni della loro vita si sono dedicati a questa tecnologia registrando tutti i documenti, le chiamate, i file, le cronologie delle chat, i film visti, i programmi seguiti, le pagine dei libri letti: ogni cosa è stata archiviata. Secondo quanto dichiarano i due studiosi, grazie allo sviluppo tecnologico che nei tempi odierni ci permette di rilevare tutto ciò che è rilevabile, entro i prossimi dieci anni si arriverà a disporre di una memoria totale. Vediamo come.

Registrazione in automatico della nostra memoria

E’ stato sottolineato che la tecnologia dovrà avere carattere automatico perché ovviamente non ci si può aspettare quotidianamente troppo sforzo in questo senso da parte delle persone.

E’ prevista una videocamera a sensori che si indossa e che, in automatico, ad esempio scatta fotografie quando cambia il livello di luce (perché probabilmente si è entrati in una stanza diversa) o quando registra il calore di un corpo umano soffermarsi abbastanza a lungo in prossimità del soggetto. Probabilmente le prime applicazioni riguarderanno il controllo della salute, tema sul quale le persone sono particolarmente sensibili.

Dalla registrazione all’organizzazione della memoria

Quello che renderà la registrazione più di un ammasso di dati sarà il software.
Quest’ultimo permetterà di suddividere e classificare tutte le informazioni in base a molteplici criteri quali ad esempio luogo, temperatura (giorni caldi e freddi), nome etc.

La memoria totale e il rispetto della privacy

Anche se Gemmell, per conto di Microsoft, ha annunciato che il dispositivo di memoria totale è proiettato ad un uso personale, più che a mettere dati personali on line, è inevitabile che ci siano delle implicazioni legate alla privacy da considerare. I dati che segnalano la nostra posizione, dove eravamo e con chi, ben si prestano ad esempio a fungere da alibi in corte e questo potrebbe spingerci a rendere pubbliche immagini personali, che potrebbero includere anche altre persone.

C’è poi da considerare la questione dei momenti spiacevoli, che sarebbe preferibile dimenticare e che invece finirebbero cosi inevitabilmente a far parte di una memoria indelebile. Microsoft non nega questo aspetto ma non lo considera in grado di ostacolare un trend ormai in evoluzione “i primi modelli di automobile erano rumorosi e imperfetti ma in ogni caso hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere”.

L’aspetto più importante, secondo il parere di Gemmell, è un utilizzo dello strumento coscienzioso e responsabile. Il punto, a suo dire non è se questa potenzialità verrà introdotta o meno perché su questo non sembra nutrire in assoluto alcun dubbio.

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