NASA lancia nello spazio Solar Dynamics Observatory 2/2

Un secondo strumento che Solar Dynamics Observatory è l'Extreme Ultraviolet Variability Experiment, strumentazione scientifica che utilizza spettrografi per analizzare la luce del Sole e l'UV estremo nelle lunghezze d'onda che le compongono con una risoluzione che non ha precedenti.

Nalla prima parte di questo post abbiamo parlato in generale del progetto Solar Dynamics Observatory. Adesso passiamo all'analisi degli strumenti che verranno inviati nello spazio e che aiuteranno gli scienziati nelle loro ricerche. L'obiettivo ultimo è quello di monitorare l'UV estremo per analizzare lo spostamento dell'irraggiamento del Sole dal momento che in quella lunghezza d'onda i fotoni libero alta energia permettendo potenzialmente agli scienziati che studiano la stella di collegare le variazioni dell'UV estremo con altri fenomeni solari.

Ma, stando alle parole di Dean Pesnell, scienziato che lavora allo sviluppo del progetto Solar Dynamics Observatory, gli scienziati sono più entusiasti del terzo strumento che SDO porterà nello spazio e che sarà funzionale alle ricerche scientifiche: "Quello che penso sia la più bella è la Helioseismic and Magnetic Imager", dice l'uomo di scienza.

Lo strumento è funzionale al monitoraggio del flusso magnetico solare ed inoltre prende letture sulla Elio - sismologia, monitora le conseguenze della propagazione delle onde sonore attraverso la superficie del sole.

Incredibilmente, sembra come osservare le onde che si propagano nelle acque dell'oceano, se si può immaginare di dare uno sguardo in già su un oceano e vedere le onde che si diramano in tutte le direzioni.” Questo l'entusiasmo di Dean Pesnell che aggiunge che dallo studio di quelle onde che il Helioseismic and Magnetic Imager invierà agli scienziati che lavorano a terra si potrà dedurre ciò che sta accadendo all'interno del sole.

Un recente studio condotto dalla National Oceanic and Atmospheric Research Administration a cura della scienziata Alysha Reinard ha dimostrato scientificamente come l'Elio – sismologia possa essere utilizzata per monitorare e studiare i flussi vorticosi di plasma che prendono vita sotto la superficie solare in modo da poter essere in grado di prevedere le eruzioni solari con una precisione senza precedenti in questo tipo di studi.

L'idea di approcciare con questo metodo di ricerca le previsioni dell'attività solare però non trova riscontri favorevoli nei dati: infatti, attualmente elaborando i dati che vengono inviati da Solar Dynamics Obervatory tramite il Helioseismic and Magnetic Imager il tasso di falsi allarmi è ancora al di sopra della soglia del 50%. I dati relativi all'elio – sismologia elaborati da Solar Dynamics Observatory dovrebbero portare ad una previsione
più affidabile che sarebbe una manna dal cielo (è proprio il caso di dirlo) per le monitoraggi di meteorologia spaziale.

Solar Dynamics Observatory è la prima missione che raggiunge la fruizione del programma della NASA Living on a Star che mira a caratterizzare, analizzare, comprendere meglio come l'attività solare influenza la vita sul nostro pianeta Terra. La missione costerà una cifra stimata in 850 milioni di dollari, inclusi cinque anni di operazioni nello spazio. Queste sono le stime della NASA. Con quasi 1,5 tonnellate di carburante a bordo, il Solar Dynamics Observatory potrebbe funzionare per 10 o più anni andando oltre i cinque anni previsti dal programma dell'agenzia spaziale americana.

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