Rianimazione cardiopolmonare più efficace con ResQPump

ResQPump è un dispositivo che aiuta il personale sanitario ad eseguire la rianimazione cardiopolmonare. Alcuni studi hanno dimostrato che questi dispositivi aumentano notevolmente la sopravvivenza di pazienti adulti che hanno subito un arresto cardiaco extraospedaliero. ResQPump può essere usato in combinazione con ResQPod, che regola il passaggio dell’aria nei polmoni.

ResQPod e ResQPump contro l’arresto cardiaco

ResQPump non è il primo dispositivo che aiuta la rianimazione cardiopolmonare. Qualche anno fa è stato progettato e messo in commercio ResQPod, un dispositivo che impedisce all'aria di rientrare nei polmoni per assistere con il massaggio cardiaco. Ora The Lancet ha pubblicato uno studio di confronto tra una rianimazione cardio-polmonare standard e una rianimazione cardio-polmonare con ResQPod abbinato ad un altro dispositivo di assistenza chiamato ResQPump, entrambi progettati da Advanced Circulatory Systems, Inc di Roseville. ResQPump ha lo scopo di aiutare i soccorritori ad eseguire una serie di compressioni-decompressioni per una rianimazione cardio-polmonare in pazienti adulti vittime di arresto cardiaco. Può essere usato solo da personale sanitario e non deve mai essere utilizzato su pazienti svegli a scopo dimostrativo.

Nello studio di 46 agenzie di servizio medico di emergenza nelle aree urbane, suburbane e rurali degli Stati Uniti, sono stati valutati gli esiti per i pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero.

Sono stati provvisoriamente reclutati pazienti perché ricevessero una rianimazione cardio-polmonare standard o una rianimazione cardio-polmonare attiva con compressione-decompressione con aumentata pressione negativa intratoracica (tramite un dispositivo di impedenza-soglia) con un programma di blocco del computer. Gli adulti di età uguale o maggiore ai 18 anni che hanno avuto un arresto cardiaco non traumatica di presunta origine cardiaca e che rispondevano ai criteri di selezione iniziale e finale sono stati inclusi nelle analisi finali. L’obiettivo primario era la sopravvivenza alla dimissione ospedaliera con funzione neurologica buona.

I risultati dello studio su ResQPump

2.470 pazienti sono stati assegnati provvisoriamente in modo casuale ai gruppi di trattamento. 813 (68%) di 1201 pazienti sono stati assegnati al gruppo con rianimazione cardio-polmonare standard (gruppo di controllo) e 840 (66%) di 1269 sono stati assegnati alla rianimazione cardio-polmonare del secondo tipo. 47 (6%) di 813 sono sopravvissuti alla dimissione ospedaliera con funzioni neurologiche favorevoli, rispetto ai 75 (9%) degli 840 pazienti del gruppo di intervento. 74 (9%) di 840 pazienti sono sopravvissuti a 1 anno nel gruppo di intervento, rispetto al 48 (6%) di 813 controlli, con equivalenti capacità cognitive, valutazioni di disabilità e stati emotivi e psicologici. In entrambi i gruppi il tasso complessivo di maggiori eventi avversi non differiva, ma più pazienti avevano un edema polmonare nel gruppo di intervento: 94 (11%) di 840, rispetto ai controlli, 62 (7%) su 813.

Come interpretare questi dati? Sulla base dei risultati si può constatare una maggiore efficacia e generalizzabilità dell'intervento con ResQPump, con rianimazione cardiopolmonare attiva con compressione-decompressione. Dovrebbe essere considerata come alternativa alla rianimazione cardiopolmonare standard per aumentare la sopravvivenza a lungo termine dopo l'arresto cardiaco.

"Penso che possiamo fare molto meglio", ha detto Michael Sayre, professore associato di medicina d'urgenza presso la Ohio State University. "Ci sono cure sperimentali che mostrano grandi potenzialità".

Una varietà di altri interventi, tra cui il raffreddamento del corpo, nuovi farmaci che mirano a conservare le cellule del cervello e i dispositivi utilizzati nello studio di Lancet, alla fine potrebbero aumentare la sopravvivenza tra il 30% e il 40%, ha detto Charles Lick, direttore sanitario dell’Allina Medical Transportation, una servizio di ambulanze di Minneapolis.

"Purtroppo, potrebbero passare anni prima che questi trattamenti siano comuni nel nostro paese", ha detto Lick. E se bisognerà aspettare anni negli Stati Uniti, è probabile che dovremo aspettare qualche anno anche qui in Italia per far avere ResQPump in dotazione alle nostre ambulanze.

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26 Commenti

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