Samsung allerta sulla tecnologia 3D: leggere attentamente le avvertenze!

Samsung ha in programma di lanciare i suoi modelli di TV 3D per il 2011 ma, nei giorni scorsi, ha anche divulgato pesanti avvertenze riguardo l’utilizzo della tecnologia tridimensionale che, secondi alcuni, potrebbero andare a condizionare negativamente la risposta del pubblico e dunque l’andamento delle vendite: come si spiega questa apparente contraddizione? Vediamo più da vicino le ragioni alla base di queste affermazioni, per capire perché la Samsung stia allertando sull’uso del 3D in alcune specifiche circostanze.

Dunque la TV 3D può far male? Ed è possibile che sia stato proprio uno dei maggiori nomi impegnati nella produzione a sostenerlo?
Partiamo proprio dalle affermazioni in analisi, che hanno suscitato diverse perplessità nel mercato. La famosa azienda, all’avanguardia nel settore tv, ha in particolare sconsigliato l’utilizzo della tecnologia 3D alle donne in gravidanza, ai bambini sotto i 6 anni o a chi ha consumato alcolici in dosi massicce.

Durante una conferenza, tenutasi a Londra nei giorni scorsi, convocata per presentare il passaggio dal sistema bidimensionale a quello tridimensionale, il portavoce della Samsung ha spiegato i motivi di queste dichiarazioni precauzionali: “Abbiamo iniziato ad avvicinarci alla tecnologia 3D nel lontano 1999 e, da allora, abbiamo condotto diversi test su persone con caratteristiche fisiche e psichiche diverse. I risultati per quanto concerne gli effetti sul singolo individuo sono stati sensibilmente diversi caso per caso”.

Visualizzare la tecnologia 3D: una questione di occhi

Stando ai dati presentati dalla Samsung sembrerebbe che il 98% delle persone possa vedere un video in 3D senza nessun tipo di problema o ripercussione sulla propria salute, ma esiste tuttavia una minoranza del 2%, ben limitata ma comunque da non trascurare del tutto, che non riesce a vedere l’effetto tridimensionale nella maniera corretta. Il motivo? Va ricercato negli occhi, più nello specifico nella distanza tra un occhio e l’altro. Mentre infatti generalmente gli occhi distano circa 6 cm nei soggetti fisicamente più esigui, ad esempio i bambini appunto, questa distanza si riduce e questo comporta una difficoltà nel visualizzare la tecnologia tridimensionale correttamente.
Per questo motivo quindi, come azienda produttrice e dunque in qualche modo responsabile, la Samsung ha tenuto a sconsigliare la visualizzazione prolungata di filmati 3D per i bambini.

Ma qual è il motivo dell’ammonimento per le donne in gravidanza? In realtà la risposta non è stata univoca come nel caso precedente ma a quanto pare si tratterebbe di una ragione attinente più la sfera psichica che quella fisica. Il coinvolgimento è maggiore rispetto ai tradizionali filmati 2D e quindi potrebbe disorientare le donna incinte o soggetti in delicate situazioni di salute.

Avvertimenti sulla tecnologia 3D

In realtà certe indicazioni precauzionali riguardo la tecnologia dell’home entertainment non sono del tutto nuove: si trovano di continuo nei videogame. Samsung si assume quindi una certà responsabilità verso una nuova generazione di utenti, pur concludendo in modo sdrammatizzante, affermando che è intenzionata a modificare i toni di queste avvertenze perché non suonino inutilmente troppo preoccupanti o allarmanti.

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