Il settore elettronico e la protezione del clima

Nei padiglioni dove si è svolta l’ultima edizione dell’evento “Electronica”, si è discusso molto della situazione economica che ha caratterizzato gli ultimi mesi, e che ancora sta condizionando, l'intero mercato e delle aspettative per l'immediato futuro del settore elettronico. Il tema più discusso è stato quello relativo alla protezione dell’ambiente, e come il settore dell’elettronica può contribuire a tal proposito.

Come può l’elettronica contribuire alla protezione del clima?

Come può dunque contribuire l'elettronica alla protezione del clima? A questa domanda hanno risposto i più autorevoli esponenti delle aziende leader dei semiconduttori nel corso della tavola rotonda. L'efficienza energetica è tra i settori chiave in cui Infineon intende avere un ruolo più attivo in futuro; Peter Bauer, Ceo fresco di nomina dopo essere stato per lungo tempo membro del consiglio di amministrazione dell'azienda, ha infatti spiegato nel suo intervento come l'azienda utilizzi tecnologie di punta in diversi settori applicativi per contribuire alla riduzione dei consumi e quindi dell'inquinamento ambientale. Anche Rich Beyer, che ha recentemente assunto la carica di Ceo di Freescale, con le sue idee innovative ha contribuito al dibattito con una relazione sullo stato attuale e sui progetti futuri della sua azienda nell'ambito dell'efficienza energetica. Recentemente l'azienda ha infatti suscitato grande interesse con i suoi processori a basso consumo impiegati in un "Pc ecologico" che consuma solo 2 Watt di potenza.

La protezione del clima è un argomento centrale anche per gli specialisti di tecnologia analogica di National Semiconductor.

In particolare l'azienda, che opera da anni nel settore della gestione di potenza finalizzata al risparmio energetico attraverso le soluzioni PowerWise, recentemente è entrata anche nel business del fotovoltaico con nuove tecnologie dedicate. Brian L. Halla, figura di primo piano del settore e da tempo Presidente e Ceo di National, ha illustrato i successi e i progetti dell'azienda, oltre a fornire alla platea la propria visione sugli sviluppi futuri del mercato. È convinzione di Halla che la prossima onda di domanda di elettronica sarà trainata dalle applicazioni legate alla "quality-of-life": "Tutti gli investimenti futuri di National saranno rivolti alle applicazioni legate alle energie rinnovabili, alla cura della salute, alla sicurezza, ai dispositivi mobili personali e ai veicoli elettrici. Si tratta di applicazioni in cui la tecnologia abilitante è quella analogica e in cui saranno le soluzioni a basso consumo energetico a permettere la realizzazione di prodotti innovativi in questi settori".

Anche per STMicroelectronics l'obiettivo è ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2. Il suo portafoglio di componenti elettronici ad alta efficienza energetica spazia da microcontrollori e Mosfet a circuiti integrati logici. Nel suo intervento alla tavola rotonda, Carlo Bozotti, Ceo dell'azienda, ha spiegato quali saranno le tendenze ecologiche del mercato in futuro e quali strategie persegue ST in questo contesto: "Noi abbiamo incominciato a quantificare l'impatto dell'efficienza energetica nel 1995. L'investimento totale di ST in questo senso è stato di 300 milioni di dollari, con un ritorno su questi investimenti che già oggi supera il miliardo di dollari. Non ci sono quindi dubbi sull'efficacia di questa strategia".

Il motore elettrico

Al centro delle discussioni sui cambiamenti climatici c'è naturalmente anche l'automobile e, con essa, tutte le tecnologie che contribuiscono a ridurre le emissioni di anidride carbonica dai veicoli. Nel corso della tavola rotonda i Ceo dei semiconduttori hanno dedicato ampio spazio a questo argomento, concentrando l'attenzione sul ruolo importante che le tecnologie elettroniche all'interno dei veicoli possono giocare nella protezione dell'ambiente, e sul contributo fondamentale fornito dall'elettronica nel ridurre i consumi di energia, non solo nelle auto ma in tutti i macchinari. Rich Beyer, Ceo di Freescale, ha sottolineato che, oltre a migliorare i processi di combustione riducendo le emissioni di CO2, l'elettronica può fornire ulteriori contributi all'ambiente: "Basta pensare al cablaggio contenuto all'interno dei veicoli; l'utilizzo di circuiti elettronici potrebbe ridurre in modo significativo la quantità di cavi presenti nell'auto e quindi il peso complessivo del mezzo". A creare le maggiori opportunità per i fornitori di semiconduttori, come sottolinea sempre Beyer, c'è comunque l'auto ibrida, il cui sviluppo, seppur ancora sotto tono in Europa, potrebbe presto rivoluzionare l'intero settore, come già sta avvenendo sul mercato giapponese.

Tutti gli speaker si ovviamente dichiarati d'accordo sulla necessità di arrivare in tempi brevi a sostituire i motori a combustione con quelli elettrici, per contribuire alla riduzione delle emissioni. Peter Bauer di Infineon ha poi aggiunto che "Ci sono dozzine di dispositivi all'interno dell'auto che consumano energia e che possono essere "elettronicizzati" aiutando a ridurre i consumi; basta pensare a sistemi come quelli di riscaldamento e condizionamento, piuttosto che alle pompe di raffreddamento, che possono essere facilmente controllati elettronicamente". Stando agli studi di Infineon questa sostituzione di parti meccaniche con parti elettroniche, porterebbe infatti a una riduzione delle emissioni di CO2 di un auto di 3,5 tonnellate nel corso della sua vita.

 

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