SSD: dischi a stato solido per una società liquida

Gli SSD (Solid State Drive), ovvero le unità a stato solido, rappresentano un tipo di dispositivo di archiviazione dati utilizzato dai computer; e fin qui ci siamo, lo sapevamo già. Ma, essendo gli SSD l’immagine di una nuova (anche se relativamente dal punto di vista tecnico) tecnologia per l’utenza, lasciano spazio a speculazioni, previsioni e diverse considerazioni. Il riferimento alla società liquida di Bauman non è infatti casuale, visto che gli SSD fanno parte di quegli elementi il cui possesso diventerà necessario per adeguarsi alla frenetica corsa della tecnologia, e di conseguenza della società stessa, pur non essendo ora indispensabili. D’altronde è proprio l’IT, di per sé, un concetto liquido. I dischi a stato solido sono al momento al centro di un dibattito, riassumibile in una domanda: “le loro prestazioni giustificano i prezzi?”.

Cosa sono gli SSD

Gli SSD sono dei supporti di memoria senza parti mobili; offrono prestazioni elevate ed alta affidabilità, maggiori rispetto alle alternative meccaniche, cioè gli HDD, i quali sono, al momento, presenti sul 99% dei computer.
La maggior parte degli SSD utilizza una memoria NAND non volatile che conserva i dati senza il bisogno di energia; altri, invece, utilizzano la RAM e quindi richiedono un’alimentazione costante.

Vantaggi degli SSD

Come abbiamo accennato, gli SSD presentano diversi vantaggi rispetto agli HDD.
- Prestazioni: la velocità è la ragione principale per l’acquisto di un SSD. In linea teorica, essi viaggiano a 350-550 Mb/s, mentre gli HDD a 70-100. In realtà, però, la velocità effettiva dipenderà molto dal resto dei componenti, per cui gli SSD non sono l’unica variante prestazionale, benché nel confronto con gli HD risultino sempre più veloci.
- Affidabilità e robustezza: gli SSD non presentano parti mobili e non si affidano ad un supporto magnetico per la memorizzazione dei dati. Per questo motivo sono meno vulnerabili rispetto agli HDD.
- Tempo di accesso: si tratta del tempo impiegato a localizzare un file sul disco e leggerlo. Un HDD richiede dai 5 ai 15 millisecondi per trovare un file ed accedervi, mentre per gli SSD questo tempo si riduce a 0,1 millisecondi; a prima vista la differenza è davvero insignificante, ma dobbiamo immaginare questi numeri moltiplicati per migliaia di file.
- Manutenzione: proprio a causa del loro basso tempo di accesso, gli SSD non hanno bisogno della deframmentazione, perché i file sono facilmente localizzabili anche in un ambiente frammentato.
- Silenziosità e consumi: la mancanza di parti mobili riduce il rumore e il consumo energetico durante l’operatività degli SSD

Prezzi SSD e previsioni di mercato

Visto che attualmente l’ostacolo maggiore all’acquisto di un SSD è il prezzo, pari a circa un euro a GB, può tornare utile l’analisi di mercato effettuata da PriceG2 Inc., un’azienda che si occupa di ricerche di mercato e di consulenza, esperta in SSD, HDD, USB, flash drive e schede di memoria, sul tempo necessario affinché i dischi solidi costino quanto quelli meccanici.

Il prezzo di vendita degli SSD da 256 GB e da 512 GB è sceso in maniera lineare dal 2010. Nel frattempo, il costo degli HDD è rimasto costante; se il prezzo degli SSD avesse continuato a scendere secondo l’iniziale trend, da un punto di vista matematico avrebbe eguagliato quello degli HDD entro il tardo 2013; ma in realtà c’è stato un recente stallo dei prezzi per i dischi solidi che farà slittare il matching oltre il 2014.

In pratica, quindi, il mercato degli SSD presenterà prezzi alti ancora per un altro anno, almeno.

Quali caratteristiche deve avere il PC per supportare gli SSD

Ovviamente non su tutti i computer è possibile installare gli SSD, oppure a volte il gioco non vale la candela, nel senso che sistema operativo o scheda madre non sono abbastanza performanti per sfruttarne appieno le potenzialità.
Partendo dal sistema operativo, Windows XP non è progettato per gli SSD, anche se è possibile un adattamento (per esperti); Windows Vista permette di abilitare manualmente delle funzioni che migliorano l’interazione tra OS e SSD; da Windows 7, invece, gli SSD vengono identificati automaticamente ed è quindi il sistema operativo ad ottimizzarne l’utilità (è comunque consentito intervenire anche manualmente).
Dal punto di vista dell’hardware, invece, nella scheda madre deve essere inserito il southbridge (controller I/O che supporti l’interfaccia SATA2 da 3Gb/s), la cui velocità deve essere uguale o superiore a quella di un SSD, altrimenti non ha senso installare quest’ultimo. Chi ha acquistato un computer negli ultimi due anni, comunque, non deve preoccuparsi, perché possiede sicuramente le caratteristiche hardware e software necessarie.
Su Netbook, notebook o desktop, è quindi possibile installare un disco solido quando sono soddisfatti i requisiti sopra elencati.

Gli SSD convengono?

Una domanda a cui si può rispondere dopo aver analizzato i benefici offerti dagli SSD, in relazione ai costi.
Come abbiamo già visto, gli SSD sono veloci, non necessitano di particolare manutenzione, richiedono circa 1 o 2 watt di potenza (gli HDD almeno 20 watt) sono silenziosi e resistenti, quindi presentano un notevole valore aggiunto rispetto ai tradizionali hard disk, soprattutto per chi lavora con una mole notevole di dati.

Un problema potrebbe presentarsi al momento dell’installazione fisica, perché gli SSD hanno un formato da 2.5”, mentre la maggior parte dei case dei computer sono progettati per accomodare dimensioni da 3.5”. La soluzione è tuttavia semplice: basta acquistare un SSD equipaggiato con alloggiamento da 3.5”.

 

In conclusione, i dischi a stato solido sono ancora molto costosi ma i prezzi sono in, seppur lenta, discesa e i benefici davvero elevati.

Il consiglio è quindi di acquistare ora un SSD se si ha a che fare con un gran numero di file e quindi non si vuole temere che un disco frammentato rallenti il lavoro, mentre tutti gli altri possono attendere anche un annetto, quando il prezzo degli SSD dovrebbe essere molto vicino a quello degli hard disk.

Se proprio siete impazienti, accompagnate un HDD con un SDD di bassa capacità, in modo da contenere la spesa e provarne le prestazioni per capire se davvero ne avete bisogno. Lasciate l’OS su HDD e spostate i programmi ed, eventualmente, giochi come gli MMORPG (giochi di ruolo online multigiocatore di massa) sull’unità a disco solido.

Qualcuno di voi li sta già utilizzando? Che ne pensate e a chi li consigliereste?

 

Leggi anche: SSD la guida definitiva!

 

Photo Credit: newsroom.intel.com

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6 Commenti

  1. Avatar photo Boris L. 24 Aprile 2014
  2. Avatar photo Giorgio B. 24 Aprile 2014
  3. Avatar photo smania2000 24 Aprile 2014
  4. Avatar photo Luca Di Capita 25 Aprile 2014
  5. Avatar photo h3nk3relett 28 Aprile 2014
  6. Avatar photo Erio Michelangelo C. 8 Luglio 2015

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