Tecnologia degli F35: valeva la pena investirci anche a fronte del nuovo nEUROn?

Di recente ha suscitato non poche polemiche la decisione del governo italiano di confermare l’acquisto, sebbene riducendone il numero dai 135 inizialmente commissionati a 90, dei caccia americani F 35. Ne è scaturito un dibattito con implicazioni politiche, economiche e strategiche. Molti i lati oscuri della vicenda ma quello che vogliamo cercare di capire in questa sede è: vale la pena di investire in questa tecnologia? Oggi proveremo a rispondere a questa domanda da un punto di vista squisitamente tecnologico.

F35: cosa sono e come funzionano

L’ F35 Ligthning è un caccia americano supersonico, monoposto, monomotore e multiruolo (ovvero in grado di garantire al tempo stesso le funzioni di difesa aerea, attacco aereo aria-aria e aria-terra, interdizione, Combat Search e Rescue Escort e operazioni marittime). Essendo un prodotto di quinta generazione è dotato di sensori e di elaborazione in chiave Net-centrica e di tecnologia stealth detta anche LO technology (low observable technology). Questa tecnologia è garantita non solo dalla fisionomia del velivolo ma anche da elementi eterogeni come le vernici ad hoc (sebbene molto costose e facilmente deteriorabili), i motori più silenziosi e che producono meno calore in modo da refrigerare l’aria in uscita etc. Va detto però che secondo molti esperti però la non rilevabilità ai radar e agli altri sistemi di localizzazione degli F35 non è full ed è anzi inferiore non solo all’ F117 Nighthawk ma anche rispetto al precedente F 22. L’avionica dell’F 35 si basa sul Sensor Fusion, in sostanza il velivolo è dotato di telecamere montate in tutte le posizioni in modo da che il pilota possa avere un controllo completo non ostacolato in alcun modo dalla fusoliera. Il classico elmetto Head-Up-Display (HUD) è sostituito dal nuovo F-35 HMDS H(Helmet Mounted Displays). Le immagini verranno poi fuse insieme in maniera simultanea. Il sistema è in grado di offrire la massima precisione sul bersaglio in qualsiasi condizione atmosferica. La lavorazione delle ali si basa invece sull’utilizzo di materiali compositi (tecnologia di Fiber Placement, la stessa impiegata per alcune parti di fusoliera del B787): per Alenia Aeronautica non è una novità e risale almeno agli anni ‘80. Tecnicamente esistono tre diverse versioni dell’F 35 a seconda delle modalità di utilizzo:

il modello A è per atterraggio e decollo convenzionale (Conventional Take Off Landing, CTOL) con autonomia di volo compresa tra i 450 e i 600 miglia nautiche e capacità di carico pari a circa 4000 libbre di bombe. il B per a decollo corto e atterraggio verticale (Short Take Off and Vertical Landing, STOVL) grazie ad un particolare motore che permette di operare anche da piattaforme navali medie e al di fuori di piste aeroportuali.

Dal punto di vista della proiettabilità l’atterraggio su piste corte è reso possibile dalla massima capacità expeditionary. Questa variante è infatti dotata di motore orientabile verso tre direzioni e rotabile a 90 gradi nonché di una ventola dorsale: il sistema permette al velivolo di restare sospeso in aria (hovering). Poiché parte dello spazio destinato al serbatoio di carburante è stata utilizzata per i getti verticali del sistema di propulsione, l’autonomia di questo modello è inferiore a quella degli altri e non supera le 500 miglia nautiche internazionali. Il modello C è invece pensato per le portaerei (Carrier Version, CV) Il sistema di missione e di logistica è comune alle tre varianti.

E c’è un’altra sicurezza che bisognerebbe considerare, ovvero quella informatica: il sistema di produzione ha subito diversi attacchi di hacker tanto da divenire un caso internazionale di Cyber Theft. E il fatto che l’alta tecnologia degli F 35 si affidi molto al sistema informatico non può non preoccupare da questo punto di vista: la stessa tecnologia stealth può essere compromessa. Anche i funzionari della stessa Lockheed hanno ammesso di aver subito attacchi con virus nel sistema informatico.

nEuron: gli F35 sono superati?

E mentre si discute vivacemente dell’efficienza tecnica degli F35 Lockheed Martin Joint Strike Fighter e della convenienza o meno dell’acquisto da parte del Governo Italiano, spunta la notizia di un prototipo europeo che potrebbe superarne i limiti e renderne obsoleta la tecnologia, il nEuron. Il primo volo del nEuron è previsto per la metà del 2012.
Si tratta di un caccia automatico, senza pilota grazie agli UAV (Unmanned Aerial Vehicle). Questo requisito permette di ottimizzare al massimo gli spazi per i carichi di armi, non essendoci la postazione adibita per il pilota. Lo sviluppo procede bene e a passi veloci ma si stima che mancheranno forse altri 10-15 anni di lavoro al consorzio europeo addetto (la presenza italiana è fatta valere in particolare dall’Alenia Aermacchi). Per quanto riguarda dimensioni, autonomia e capacità di carico e volo il velivolo mantiene tutti i requisiti dei caccia comuni. Confermata ovviamente anche la tecnologia stealth, indispensabile per occultare il velivolo al controllo radar. Il controllo da terra avverrà invece per mezzo di un datalink ad alta capacità con standard NATO STANAG 7085.

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Una risposta

  1. Avatar photo Piero Boccadoro 20 Aprile 2012

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