Virtual Disaster Viewer, uno strumento nelle emergenze

Si era parlato del VDV (Virtual Disaster Viewer) di recente in Italia, a seguito del terremoto che cha colpito l’Aquila ad Aprile del 2009, e ora questo innovativo strumento web sta trovando applicazione ad Haiti, dopo la tragedia recente, per organizzare e coordinare gli interventi ed indirizzare i soccorsi nelle zone specifiche dove sono maggiormente richiesti: vediamo meglio allora di che cosa si tratta e come funziona il VDV.

Virtual Disaster Viewer, a servizio delle emergenze

Appena ci si collega al sito dedicato a questo strumento web c’è la possibilità di selezionare uno degli eventi sismici o comunque catastrofici e legati a fenomeni naturali che hanno colpito il mondo dal 1999 ad oggi: si va dal terremoto di Izmit all’ultima tragedia che ha raso al suolo la capitale di Haiti, passando per quello di Hurricane, di Wenchuan, de l’Aquila, per lo tsunami a Samoa e per il terremoto di Sumatra dello scorso anno. Come è stato usato il Virtual Disaster Viewer in queste occasioni? Concentriamoci soprattutto sull’uitlizzo nella situazione che più ci coinvolge in questo momento, ovvero il terremoto di Haiti.

Prima di tutto occorre capire in cosa consiste questa risorsa on line. Si tratta in sostanza di un sito internet, che grazie alla combinazione di diverse tecnologie, permette una visione del tutto unica della zona colpita dal terremoto. Lo sviluppo di questo sistema, unico nel suo genere, è stato possibile grazie al fondo di EPSRC (Engineering and Physical Sciences Research Council), in collaborazione con MS Virtual Earth.

Lo scopo di questo strumento è quello di localizzare le emergenze, che siano di cibo o di medicinali, per pianificare al meglio gli interventi, anche di ricostruzione: l’importanza di questa soluzione emerge chiaramente nelle aree dove, a seguito delle calamità naturali, l’accesso è ristretto.
In particolare gli obiettivi del VDV sono:

    - Valutazione dei danni agli edifici
    - Studio della risposta degli aiuti umanitari in proporzione alle necessità
    - Valutare tramite immagini dal satellite i collegamenti della zona colpita
    - Studio della zona e dell’attività sismica o di frana

A lavorare su questo portale, sfruttando le immagini dal satellite, ci sono centinaia di esperti, da ingegneri a tecnici: ad ognuno di loro viene assegnata una specifica area di controllo, per un tot di km. Questo lavoro mira a raccogliere e convogliare gli aiuti, valutando zona per zona le condizioni delle auto, degli edifici, delle vie di comunicazione etc.

Effettuando il login è inoltre possibile prendere parte alle interpretazioni degli esperti, che coinvolgono il fenomeno sotto diversi punti di vista. La Dottoressa Tiziana Rossetto, a capo dell’EPIcentre di Londra e parte del team del VDV, ha confermato come questo sia un chiaro esempio di come la tecnologia possa porsi al servizio di emergenze umanitarie.

Come sottolineato sopra infatti l’applicabilità dello strumento non è limitata ai terremoti ma anche a tsunami, alluvioni e in generale a tutte le altre situazioni di emergenza e catastrofi naturali dove sia necessario un coordinamento esterno degli interventi sul posto.

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