I lavoratori licenziati aprono la propria fabbrica di turbine

Dopo la chiusura della fabbrica di turbine eoliche dell’Isola di Wight, i lavoratori rimasti senza occupazione hanno pensato di aprire un proprio impianto industriale per la produzione di turbine per la produzione di energia eolica, continuando così l’attività precedente.

Lo scorso anno, quando il colosso danese dell’energia eolica Vestas ha deciso di chiudere il proprio stabilimento situato nell’Isola di Wight, i lavoratori in esubero e per questo rimasti senza posto di lavoro sono stati più di 400, innescando un sit-in presso la fabbrica di Newport durato 18 giorni.
Uno dei leader della protesta, Sean McDonagh si è impegnato per l’apertura di una nuova realtà industriale per recuperare gli impianti già presenti sul territorio, inoltre la nuova società, la Sureblades, che inizierà la produzione di micro-pale di turbine eoliche in settembre, permetterà di dare un nuovo impiego ad un certo numero di ex-lavoratori della Vestas.

Una società di energia eolica italiana ha posto il primo ordine e McDonagh spera di riuscire a reintegrare nell’organico più di 40 lavoratori entro due anni. Non si tratta di un progetto semplice da realizzare, ma non era nemmeno pensabile che risorse altamente specializzate del territorio si trovassero senza possibilità concrete di reinserimento in un settore lavorativo in crescita come quello delle energie rinnovabili. McDonagh, ha dichiarato che la disoccupazione per l'Isola di Wight è di oltre 3.500 individui, ma ci sono meno di 200 offerte di lavoro sull'isola, per questo il progetto di Sureblades si dimostra essere così importante, visto che alcuni dipendenti Vestas sono ancora senza lavoro, ma altri sono stati assunti in posti di lavoro con contratto a breve termine.
(Da physorg.com)

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2 Commenti

  1. Avatar photo @Facebook 29 Luglio 2010
  2. Avatar photo Edi82 30 Luglio 2010

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