Makerbot Replicator 2 la nuova stampante 3D non sarà open!

Makerbot ha da poco annunciato l'uscita della Makerbot Replicator 2 , la nuova stampante 3D in grado di replicare gli oggetti e addirittura replicarsi da sola! Oltre alle caratteristiche migliorate rispetto alla versione precedente, un aspetto che fa discutere è l'inversione di rotta rispetto all'open source, infatti la nuova 3D printer sarà closed. Cerchiamo di capirne i motivi.

Dalle prime immagini e dalle caratteristiche, sembra assolutamente un ottimo prodotto. Oltre al design, gradevole e robusto, sono state aumentate le due caratteristiche principali richieste ad una stampante 3D. Il volume di costruzione, cioè l'area utile alla realizzazione di oggetti e la risoluzione. La Replicator 2 arriva addirittura a 100micron di risoluzione!

Tutto molto interessante, ma, a detta di alcuni, c'è una nota stonata, e sarebbe la volontà di Makerbot di NON rilasciare i sorgenti della stampante 3D e quindi prendere una netta posizione riguardo ai recenti avvenimenti, ma procediamo per ordine.

Il primo progetto di stampante 3D ad avere una certa notorietà è stato il RepRap, completamente open source ha ben presto attirato la collaborazione di partner importanti, come appunto i Makers (quelli veri, quelli di Make!) che grazie ad Arduino hanno realizzato un prodotto commercializzabile, nasceva la Makerbot Replicator, la stampante 3D in grado di replicarsi da sola!
La sensazionalità della tipologia di prodotto (la stampante 3D è una rivoluzione in termini di produzione) è stata amplificata dal rilascio open source e quindi dalla simpatia e dal sentimento che una azione del genere spesso provoca! Grandioso! La diffusione della notizia ed il relativo successo sono stati immediati!

"Stampante 3D" è iniziato a diventare un termine di uso comune!

MA, un bel giorno sono arrivati i "cattivi" che copiando di sana pianta il progetto Makerbot Replicator (tanto è open source), hanno realizzato la loro stampante 3D. La Tangibot. Ma non solo.

La stampante, oltre ad essere un clone perfetto, sarebbe stata prodotta in Cina, con una riduzione sensibile dei costi e, punto chiave della storia, è stato accettato come progetto in crowdfunding su Kickstarter!

"The TangiBot is a clone of a popular open source 3D Printer. The same performance and features at a roughly 33% discount."

Apriti cielo!

Questo ha scatenato una discussione sul fatto che Kickstarter avrebbe dovuto, per una questione etica, rifiutare il progetto. La discussione ha fatto il giro del web, da Wired a Make (ovviamente) da Engadget a TechCrunch insomma se ne è discusso su tutti i più importanti blog.

Ora, questa volontà di Makerbot di "chiudere" il progetto, è una chiara risposta sia a Kickstarter che alla mancanza di tutela dell'open source da parte delle istituzioni internazionali.

Ma se, come dice Alicia Gibbs (presidente OSHWA), Open Source significa anche essere pronti a render disponibili TUTTI i file di progetto: "If all files needed to rebuild your product aren’t available, it’s not really in the true spirit of more or less giving away your baby" perchè In Makerbot se la prendono tanto?

Dobbiamo quindi essere pronti a "dar via la nostra creatura" oppure a combattere queste azioni con il "closed source" e quindi decretare la sconfitta dell'open source?

La discussione è aperta!

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5 Commenti

  1. Avatar photo Emanuele 20 Settembre 2012
  2. Avatar photo Piero Boccadoro 20 Settembre 2012
  3. Avatar photo Piero Boccadoro 20 Settembre 2012
  4. Avatar photo Emanuele 20 Settembre 2012
  5. Avatar photo Emanuele 6 Ottobre 2012

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