
Certe volte un'immagine vale più di mille parole e quello che vi faremo vedere sicuramente vi lascerà addirittura a bocca aperta. Tra le tante, geniali ed estremamente creative idee che si possono trovare andando in giro su Kickstarter, eccone una davvero simpatica e straordinariamente innovativa. Vi presentiamo Circuit Scribe.
Mi ci sono imbattuto per caso, spesso mi capita di andar girando su Kickstarter o su altri siti di questo tipo, e sinceramente trovo progetti davvero entusiasmanti. Ormai sempre più spesso vedo la creatività espressa sotto forma di prodotti che non mi aspettavo di poter vedere.
Qualche giorno fa è scaduta la richiesta di finanziamento per il progetto "Circuit Scribe".
Per i non anglofoni sicuramente questo non vorrà dire molto ma qualcuno di voi si sarà accorto del fatto che l'idea di scrivere un circuito elettrico sembra davvero paradossale.
E invece gli utenti ci hanno tenuto a sponsorizzare quest'idea.
Nato presso l'Università dell'Illinois, lo speciale inchiostro contenuto all'interno di questa penna è conduttivo, non tossico e assolutamente simile a quello che siamo abituati a vedere all'interno delle nostre normali ed ordinarie biro. Solo che questa vi permetterà di descrivere il circuito sotto forma di conduttori e di interromperlo quando dovrete inserire i componenti circuitali.
Abbiamo pensato di consigliarvelo perché siamo convinti che questo progetto potrebbe essere un enorme stimolo per i vostri bambini che imparano. Ma non solo.
Il gruppo di sviluppo ha avuto bisogno di Kickstarter per poter partire ma il loro progetto è ben più ambizioso di così. Non soltanto la penna ma anche i dispositivi fondamentali verranno realizzati su piccole breadboard ad hoc, in maniera tale da spiegare meglio il funzionamento di ciascun componente che verrà anche descritto.
Le soluzioni saranno diverse: dalla semplice penna insieme ad un LED, al pacco regalo in cui dipende ce ne sono cinque.
Per i vostri bambini, o gli studenti, che iniziano a mettere mani sui circuiti elettrici, anche alla scuola superiore, esistono kit di base in cui ci sono componenti elementari come batterie, slide switch ed altri ancora.
Oggi come oggi, realizzare un prodotto del genere e non strizzare l'occhio ai maker più che una cosa stupida vuol dire non voler riuscire. Ma questo gruppo, invece, vuole eccome. Ed è proprio per questo motivo che offre un bundle più completo con un buzzer, un LED di RGB ed altro.
Siete convinti? No? Non lo ero neanche io in prima istanza. Quando ho visto la dotazione mi sembrava davvero troppo poco. Poi ho dato uno sguardo a questo video e ho cambiato idea: questo progetto è davvero stupendo.
Che ne pensate? Vi piace? Lo comprereste? Lo regalereste?

Sembra interessante.
Ricordo di aver visto al maker’s faire di Roma qualcosa di simile, in uno stand americano veniva presentato un inchiostro conduttivo con cui si potevano direttamente creare le piste di un circuito…
Ho visto il video che hai linkato, ma mi è rimasto un dubbio: dove confluiscono le terminazioni delle varie piste?
Nel pad di controllo fanno vedere che ogni singola pista disegnata si congiunge ad altrettanti fili elettrici che, presumo, vadano a finire sui pin di un qualche micro controllore o chip vario: la pressione del dito sulla piazzola disegnata su carta dovrebbe indurre un qualche effetto di variazione resistiva/capacitiva e di conseguenza nello stato logico del segnale su quella linea ? Se fosse così, come oggetto educativo sarebbe “cool”, sebbene verrebbe comunque richiesto di mettere mani al micro o all’Arduino che sia per associargli quelle determinate linee in ingresso…
Però penso anche alla possibilità di crearsi da zero un proprio circuito: si disegnano interamente le piste, si collegano i componenti ed una batteria ed il gioco è fatto (ovviamente per piccoli circuiti educativi).
Oggi si parla tanto di stampa 3D, ma se invece si riuscisse a stampare in 2D la maggior parte dei componenti, con questo principio i circuiti potrebbero essere creati su sottili fogli di carta o plastica (magari anche arrotolati) ed occupare meno spazio di quelli tradizionali, oltre a svincolarsi dai metodi laboriosi e tossici con cui oggi si realizzano sulle basette di vetronite ramate.
Sembra una scelta in controtendenza, ma in questo caso “tifo” per la stampa in 2D 😉
Girando tra i vari video disponibili ci sono anche alcune immagini che risultano molto più chiare. Le terminazioni finiscono, al pari dei circuiti veri, nei contatti 🙂
A cosa servano, dove vadano e come funzionino dipende da ciò che “contatti”. Tu supponi di disegnare un tratto su di un foglio, di interrompere il tratto e di mettere lì una resistenza. Disegnando disegnando ti fermi e poi realizzi altri due tratti su un altro foglio giustapposto di cui uno finisce sul positivo e l’altro sul negativo di una batteria a bottone… sarebbe un ottimo test per un multimetro 🙂
L’approccio KISS rende più facile comprendere le potenzialità di tutto questo ma certamente c’è tanto materiale da scoprire per vedere cosa di “cool” hanno fatto… 😀
Io comunque, sempre sul lato educational, onestamente, non avevo mai visto nulla di simile e sono contento che questa generazione di bambini possa crescere con questo genere di stimoli 😀
Alla maker faire? Dici sul serio?
Dove? Ti ricordi chi erano?
Magari erano proprio loro… 🙂
Andando spesso e volentieri a spulciare KickStarter ho trovato questo grandissimo progetto! Secondo me può tornare utile a scuola, evitando un grosso dispendio di materiali! Può anche essere utilizzato per i bambini o i ragazzi più piccoli per fargli capire meglio come funzionano i circuiti elettrici!
La Clementoni dovrebbe prendere esempio!
Uno dei grandi che ci ha lasciato di recente è proprio il signor Clementoni…
Speriamo che la sua “successione” sia all’altezza e possa cogliere, tra gli altri, magari, perchè no, anche questo stimolo 🙂
Ciao Piero
Mi sembra un’ottima idea, ancora migliore di breadboard e fili volanti.
Cercando in rete ho trovato quest’applicazione, in qui si passa dal circuito disegnato con EAGLE a una versione di Arduino su carta con componenti SMD incollati.
http://www.instructables.com/id/Paperduino-20-with-Circuit-Scribe/
Effettivamente potrebbe essere una soluzione per portare l’elettronica nelle scuole.
Si evitano i passaggi con basette stampate acido e trapani.
Il kit base mi sembra costi 20 $.
Saluti
Adriano
Il loro stand stava sul lato opposto al vostro, verso l’entrata.
Non ricordo i
Nome del gruppo. Ricordo solo che sono andato lì, oltre che per l’inchiostro, perché lo pubblicizzava una bella ragazza…. 😉
molto bello! ricordo di aver letto qualcosa del genere su una rivista di elettronica (non ricordo quale, forse Nuova elettronica) veniva disegnata una mini tastiera di pianoforte (una sola ottava), la penna era una normalissima biro, si suonava semplicemente toccando i disegni dei tasti sul foglio di carta.
Davvero interessante 🙂
Ciao
Mario
Ciao Piero,
Anche io ho visto questo stand e mi sono anche comprato un pennarello!
Erano loro: http://www.bareconductive.com/
Era da un po’ che ne avevo sentito parlare, infatti quando li ho visti ho colto l’occasione. Non sono ancora riuscito a usarlo però, mi manca ispirazione! 😀 Resta comunque che l’idea è geniale!
Anto
Avevo letto di Bare Conductive su wired mi sembra, e quando ho visto il loro logo sulla locandina della Maker Faire, mi sono preventivato una spesina in più per comprare il loro interessantissimo prodotto.
Perciò una volta a Roma sono subito andato alla ricerca del loro stand, ma una volta trovato, i pennarelli erano finiti e mi son dovuto accontentare del barattolino di inchiostro (ad un prezzo molto conveniente rispetto al loro prezzo ufficiale).
Il problema principale però è che scade dopo 6 mesi dall’apertura e quindi mi ritrovo anche io ad aspettare la giusta ispirazione!
Gio
Davvero fico!
Quanto tempo fa l’hai letto? Come funzionava?
In effetti quei pennarelli sono andati a ruba, erano finiti nel primo pomeriggio. Infatti io ho avuto fortuna: ho visto il loro stand poco prima dell’ora di chiusura, quindi non c’era più molta gente. Insieme a un amico abbiamo chiesto informazioni alle ragazze inglesi al tavolo, e chiacchierando, ci hanno detto che erano rimasti solo i pennarelli “della vecchia serie”… Alla nostra domanda “what’s the difference?” la loro risposta è stata: uno ha l’etichetta bianca, l’altro nera, ma siccome è “vecchio” la gente non lo compra.
Ci siamo portati a casa un pennarello “vintage” per uno, pagandolo anche 2,50€ in meno! 😀
C’era anche alla fiera, comunque guarda qui 🙂
http://vimeo.com/69566152
http://www.instructables.com/id/Building-a-Noise-Maker-with-Bare-Paint-and-a-555-t/
comunque basta cercare su google conductive paint!
Ciao,
Anto
Ciao
sono andato alla ricerca del progetto, in effetti si trova su Nuova Elettronica num. 249 di giugno/luglio 2012, è un progetto Open Source dal titolo “monitoriamo la distanza in auto” composto dalle schede LX1800, LX1582, LX1583, LX1584 e in più dal “pianoforte Basco” che è un progetto di due stagisti: Patxi Xabier e Lander provenienti da San Sebastian, in pratica su mezzo foglio A4 viene disegnata una ottava più due strisce (circa 10 X 4 cm) che poi si collegano elettricamente ad un PIC 16F877 al quale vi è collegato un display 2 X 16 e un altoparlante, il listato è in C++ (circa 8 pagine della rivista).
Il disegno è consigliato farlo a matita perchè con la biro (come consigliavano i due stagisti) non funzionava.
Il circuito si comporta come un partitore, le routine del programma selezionano l’intervallo di tensione e il convertitore DA le riproduce come note. Si può memorizzare ciò che si è suonato per riascoltarlo in automatico.
Lo trovo davvero simpatico 😀
ciao
Mario