La Austriamicrosystems arricchisce la sua offerta con il primo sensore di luminosità del suo genere. Questo aprticolare integrato è in grado di avvertire l'utente con largo anticipo sull'avvicinarsi di un temporale, garantendo prestazioni di alto livello con un alto grado di integrabilità ed un basso consumo di potenza, che lo rendono ideale per applicazioni portatili.
Le previsioni del tempo sono entrate a far parte della vita di tutti giorni in noi; le utilizziamo per decidere come è probabile che ci vestiremo il giorno dopo, se programmare o meno una gita. Ce ne sono di più e di meno affidabili e ciascuno di noi si rende conto che lo studio statistico che c'è alla base di questa disciplina ha necessità di essere molto preciso.
Bene, uno dei risultati delle ricerche scientifiche in questo campo è stato quello di dimostrare che c'è una stretta correlazione tra la distanza di chi guarda il fulmine cadere dallo stesso e l'intervallo di tempo che intercorre tra quando si vede il fulmine che cade e se ne avverte il rumore.
Così, lo “US National Weather Bureau” suggerisce la regola del 30-30, in forza della quale quando si vede il bagliore e si riesce a percepire il suono entro non oltre il 30 secondi, allora siamo ad una distanza inferiore a 10 km dal luogo in cui si è verificato l'evento.
La Austriamicrosystems ha di recente rilasciato l'AS3935, un circuito integrato programmabile che dispone di un sensore di luminosità in grado di rilevare la presenza, nonché l'avvicinamento, di “attività luminosa potenzialmente pericolosa". Il sensore è in grado di rilevare l'attività luminosa anche all'interno di un banco di nuvole; ciò rappresenta un notevole vantaggio perché rende possibile prevedere l'avvicinamento di un temporale anche in condizioni di difficile rilevazione.
Il nuovo integrato è equipaggiato con un sensore di grande efficienza, in grado addirittura di fornire previsioni alla ragguardevole distanza di 40 km.
Inoltre, esso è in grado di identificare ed eliminare eventuali segnali di interferenza che possono provenire da sorgenti casuali ma convenzionali; in pratica, questo sensore risulta resistente a stimoli come luci fluorescenti, scintille, forni a microonde e simili apparecchi o sorgenti che sono molto diffusi anche nelle nostre case.
È implicito in quanto detto finora, ma varrà la pena di sottolinearlo, che la robustezza e l'affidabilità del sensore gli permettono di essere curato sia funzionale all'esterno sia all'interno. Questa scelta può essere fatta, tra le altre cose, impostando semplicemente il registro del guadagno in maniera opportuna.
Tra le principali caratteristiche dell'AS3935 ci sono una tensione operativa compresa tra 2,4 e 5,5 V, un range di temperature di funzionamento compreso tra -40 °C e 85 °C e la possibilità di comunicare con il sensore tramite interfacce seriale ed I2C.
Anche i livelli di luminosità di interesse, come spiegato nel datasheet del componente, possono essere impostati in maniera opportuna tale da garantire la resistenza al “rumore”.
Pensare ad un'applicazione con la quale sfruttare questo sensore è semplice: una stazione meteo.
Ma insistono, ovviamente, diverse altre possibilità tra cui: dispositivi GPS portatili, computer di bordo per biciclette, equipaggiamento sportivo, orologi, sistemi “Smart Grid” come quelli di cui ci siamo occupati poco tempo fa.
E voi che ne dite, vi viene in mente qualche altra possibilità? Per che cosa lo usereste?