Il Wi-Fi diventa super?

Super Wi-Fi: Una recente decisione dell'FCC (Federal Communications Commission) ha approvato negli Stati Uniti l'utilizzo degli "spazi bianchi" (le frequenze non utilizzate) per la trasmissione dati wireless senza necessità di licenza, il cosiddetto "Super WiFi".

Super Wi-Fi, che cos'è?

Il Super WiFi è in pratica un livello superiore del WiFi che permette connessioni a lungo raggio utilizzando le frequenze non utilizzate della televisione (tipicamente le frequenze comprese tra 50 MHz e 700 MHz). Il segnale può viaggiare per diversi chilometri, è in grado di attraversare anche i muri, e si possono raggiungere velocità in download di 15-20 Mbps.

WiFi (acronimo di Wireless Fidelity) è una tecnologia wireless per la trasmissione dati ad alta velocità largamente utilizzata in tutto il mondo nelle reti domestiche, nelle aziende, e nelle areee ad uso pubblico come aeroporti, bar, fast-food, ecc. (i luoghi pubblici che mettono a disposizione un servizio WiFi vengono denominati hotspot). Il WiFi permette la connetività Internet a tutti gli utenti equipaggiati con un portatile, un PDA, o uno smartphone. I protocolli utilizzati nello standard WiFi sono stati definiti dall'Institute of Electrical and Electronic Engineers (IEEE) nel 1999 e hanno prodotto lo standard 802.11. Il gruppo di lavoro IEEE 802 si occupa dello sviluppo delle specifiche relative alle LAN (Local Area Network) e alle MAN (Metropolitan Area Network), mentre l'802.11 è un sottogruppo specializzato nelle LAN wireless.

Rispetto al modello di riferimento OSI (Open System Interconnect) a 7 livelli, lo standard WiFi si posiziona tra i livelli 2 (Data Link) ed 1 (Physical Layer). Il livello Data Link ha la funzione di trasferire i frame dati attraverso il collegamento (link) in modo affidabile, e a sua volta si suddivide in due sottolivelli: Media Access Control (MAC), e Logical Link Control (LLC). Il primo determina come deve essere eseguito l'accesso alla rete da parte di un computer, mentre il secondo controlla la sincronizzazione dei frame, il flusso di controllo, ed il rilevamento e correzione degli errori. Il livello fisico ha invece il compito di trasmettere i segnali radio lungo la rete, nell'opportuno formato elettrico.

L'802.11, a sua volta, comprende più standard come riassunto di seguito:

  • 802.11a - radio transceiver per trasmissioni senza licenza con frequenze tra 5.15 e 5.35 GHz. Può essere utilizzato per la trasmissione in alta risoluzione di segnali audio e video , e per il trasferimento di grandi quantità di dati
    • datarate: 54 Mbps
    • portata indoor: circa 30 m
    • portata outdoor: circa 50 m
    • frequenza: 5 GHz
  • 802.11b - rappresenta oggi il tipo di trasmissione wireless meno costoso e più comune. Opera alla frequenza di 2.4 GHz con datarate fino ad 11 Mbps e portata di oltre 50 metri. Lo svantaggio di questo standard è che si sovrappone con le frequenze dei cellulari, dei dispositivi Bluetooth, dei forni a microonde, dei sistemi di allarme, ecc., per cui non è molto sicuro dal punto di vista dei disturbi legati alle interferenze.
    • datarate: 11 Mbps
    • portata indoor: oltre 50 m
    • portata outdoor: 100-200 m
    • frequenza: 2.4 GHz
  • 802.11c - serve come bridge tra più reti WiFi e viene utilizzato per la realizzazione degli Access Point
  • 802.11d - impiegato per l'international roaming, vale a dire come supplemento del Media Access Control al fine di rendere il WiFi operativo in tutti i paesi (anche in quelli dove esistono restrizioni particolari)
  • 802.11e - aggiunge al WiFi la funzionalità di Quality of Service (QoS) e supporto multimediale
  • 802.11f - definisce la comunicazione degli Access Point (AP) wireless appartenenti a produttori diversi
  • 802.11g - è un'estensione dell'802.11b, con la quale è compatibile, opera con un datarate di 54 Mbps alla frequenza sia di 2.4 GHz che 5 GHz
  • 802.11i - ha lo scopo di aumentare il grado di sicurezza introducendo sistemi per la protezione e la cifratura dei dati trasmessi
  • 802.11m - utilizzato per scopi di manutenzione della rete WiFi
  • 802.11n - standard con frequenza di 2.4 GHz e datarate effettivo di 108 Mbps
  • 802.11s - standard per la definizione delle reti mesh

Blocchi funzionali di un dispositivo WiFi

I blocchi funzionali di ogni dispositivo WiFi sono i seguenti:

  • antenna - ha il compito di trasmettere e ricevere il segnale verso il mezzo trasmissivo (l'etere). Per le comunicazioni di tipo WiFi, le antenne devono "vedersi" tra di loro, cioè devono essere sulla stessa "line of sight" (detta anche LOS). Le antenne possono poi essere omnidirezionali oppure direzionali. Le prime trasmettono il segnale in eguale misura in tutte le direzioni, quindi hanno una trasmissione di forma sferica.

    Le seconde, invece, hanno una direzione preferenziale in cui trasmettere/ricevere i segnali e presentano un guadagno maggiore rispetto alle prime. Sono pertanto adatte per trasmissioni punto-punto e punto-multipunto. Ricordiamo inoltre che esistono dei valori specifici di potenza di trasmissione da rispettare (definiti dagli organi di competenza, come l'FCC negli USA)

  • access point (AP) - ha il compito di inviare i segnali all'antenna per la loro trasmissione, e di riceverli dalla stessa (trasmessi da un utente) tramite un Network Interface Card (NIC). L'AP in pratica connette una rete wired ad uno o più dispositivi wireless, ed include funzionalità di livello fisico radio, sicurezza, e QoS. Un AP può anche essere configurato per diventare un repeater, nel qual caso il segnale RF viene rigenerato localmente e ritrasmesso. Un AP viene normalmente equipaggiato di antenna, ma questa può essere sostituita (o aggiunta come nel caso del repeater) sempre nel rispetto delle regolamentazioni vigenti
  • router - serve ad inoltrare i pacchetti dati da una rete ad un'altra basandosi sulle regole e sui protocolli di routing. Hanno la capacità di interpretare i singoli frame che viaggiano nella rete, decidendo la modalità più efficiente di trasmissione a seconda del carico della rete, della velocità, dei costi della linea, ecc. Alcuni router dispongono di più porte e connettono diversi AP agendo come dei veri e propri switch. I router includono anche il Dynamic Host Control Protocol (DHCP) ed il Network Address Translation (NAT). Il primo ha lo scopo di assegnare dinamicamente ad ogni utente WiFi un indirizzo IP condividendo gli indirizzi IP messi a disposizione dal provider Internet (ISP). Il secondo, invece, prende un singolo indirizzo IP e ne crea uno nuovo per ogni client WiFi in modo tale da accedere alla rete Internet. Poichè il router è collegato all'access point (AP) tramite una connessione Ethernet, si potrebbe anche pensare di utilizzare questa per fornire l'alimentazione all'AP: ciò èpossibile tramite la tecnica del Power Of Ethernet (PoE) che utilizza il cavo Ethernet sia per i dati che per l'alimentazione.
  • connessione Ethernet - l'accesso ad Internet del router può avvenire nei modi tradizionali: connessione T1, ADSL, modem, satellitare, ecc.
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