Come deve essere un laboratorio di Elettronica ? Quali sono le attrezzature, componenti e documenti principali che un progettista deve avere nel suo laboratorio ? Scopriamolo insieme leggendo questo articolo.
Se avete la passione per l’elettronica e non sapete da dove iniziare questa guida può esservi d’aiuto. L’obiettivo è quello di allestire un piccolo laboratorio dove poter realizzare circuiti e fare esperimenti di elettronica. Ovviamente la lista per allestire un ottimo laboratorio di elettronica è lunghissima; analizziamo però le attrezzature minime…commenti e ulteriori suggerimenti saranno ben accolti!
Inizio col darvi l' indirizzo di tre siti di elettronica da cui potrete acquistare direttamente on-line nel caso non trovate un negozio di materiale elettronico vicino casa
http://www.farnell.com
http://www.distrelec.it
http://www.rs-components.it
Strumenti principali
Saldatore stilo a bassa potenza 20-25W e punta fine (1mm circa)
E' uno degli strumenti più importanti, in quanto vi servirà per stagnare i reofori dei componenti sul circuito stampato. Prendetelo a bassa potenza e diffidate dai saldatori di scarsa qualità in quanto è molto facile che siano troppo potenti (40W è troppo) e male isolati (scariche elettrostatiche a raffica).
Rocchetto di stagno 60/40 con flussante interno
Ovviamente, un saldatore senza stagno serve a poco, quindi, un altro prodotto indispensabile è sicuramente un pò di buono stagno.
Tester digitale
Utilissimo, vi servirà per misurare tensione, corrente e resistenza. I modelli più "lusso" hanno anche un provatransistor e un capacimetro. Per iniziare va bene anche un piccolo tester da 3 cifre e mezzo.
"Terza mano"
La terza mano è un accessorio non propriamente indispensabile ma che vi facilità di molto il lavoro di saldatura e dissaldatura, non è altro che una base con pinzette a molla che trattine la basetta sollevata.
Forbici da elettricista
Molto utili per tagliare i cavi, hanno lame particolari che incidono molto bene e non vi fanno scivolare la mano.
Breadbroad (Piastra sperimentale).
La
piastra sperimentale è costituita da una basetta di plastica in cui sono stati praticati dei fori al di sotto dei quali si trovano dei contatti che mettono in collegamento i componenti elettronici inseriti nei fori medesimi. Per mezzo di questa basetta è possibile
realizzare dei circuiti elettronici senza saldature. Da tenere presente che la corrente sopportata da questi contatti è limitata (1 A). La basetta, di cui esistono diverse costituzioni, è composta, nella sua unità di base, da due serie di 5 fori collegati elettricamente tra di loro verticalmente. A cavallo del solco centrale si inseriscono i piedini dei circuiti integrati in modo che ogni piedino abbia un collegamento univoco. Ai due estremi, superiore e inferiore, della basetta sono poste due file di fori collegati elettricamente orizzontalmente nei quali collegare il positivo e il negativo dell'alimentazione.
Altri strumenti utili sono: un generatore di funzioni, un oscilloscopio: l’oscilloscopio non deve mancare, è il “debugger” per l’elettronica. Un amplificatore audio o delle casse amplificate e un alimentatore stabilizzato possono far comodo.
Componentistica
Veniamo alla componentistica: se vogliamo sperimentare dobbiamo avere a disposizione una serie completa di resistenze, condensatori, transistor, led, qualche circuito integrato tra i più comuni per iniziare. Compriamo quei cassettini componibili per elettronica e mettiamoci via via il materiale che compriamo, etichettandone ognuno che andiamo a riempire.
Libri indispensabili
- TTL Cookbook,
- The C Programming Language, Kernighan, Ritchie
- Introduction to Algorithms, Cormen, et al.
- La ARRL Handbook
- The Art of Electronics, Horowitz
The Art of Electronics (letteralmente "l'arte dell'elettronica"), di Paul Horowitz e Winfield Hill, è un celebre libro sull'elettronica digitale e analogica. È stato definito la "bibbia dell'elettronica", e rimane un importante testo di riferimento, usato anche in ambito accademico,pur non essendo stato più aggiornato dopo l'edizione del 1989 (la seconda). È particolarmente apprezzata la grande quantità di esempi, sia positivi (circuiti ben progettati) che negativi (circuiti mal progettati).
Strumenti di sviluppo
- Arduino - Arduino è una piattaforma hardware per il physical computing sviluppata presso l'Interaction Design Institute, un istituto con sede a Ivrea, fondato dalla Olivetti e da Telecom Italia. Il nome della scheda deriva da quello di Arduino d'Ivrea, personaggio storico che, nell'anno 1002, fu formalmente il primo re d'Italia.
- USBtinyISP- USBtinyISP AVR Programmer Kit è economico, facile da realizzare, funziona egregiamente con avrdude, è dotato di entrambi i cavi ISP standard a 6 e 10 pin, è compatibile con AVRStudio ed è stato testato con Windows XP e MacOS X. Utilizzando questo programmatore e avrdude è possibile programmare qualsiasi chip programmabileche avrdude supporta (quasi la totalitè di essi).
Siamo critici 🙂
Bene. ti rispondo:
LO stagno 60/40 è vietato per legge, ma nessuna lega salda bene come il 60/40. Questo bisogna dirlo, come bisogna dire che il fumo della saldatura non va respirato! Io vieterei anche lo stagno profumato, perche non da fastidio a respirarlo, mentre il 60/40 puzza 🙂
A mio avviso è il buon senso che conta, per “uso personale” 🙂 preferisco un 60/40 con adeguato sistema di aspirazione piuttosto che un LeadFree profumato nelle narici del mio naso (che tra l’altro alcuni tipi economici mi faranno anche combattere con la saldatura)
Nell’articolo non si consiglia di comprerare il 60/40, ma relativamente all’uso in un laboratorio (non in produzione) si da per scontato che si abbiano delle scorte.
Comunque alla fine hai ragione, per evitare ogni dubbio, ho barrato il 60/40 nell’articolo!
Sul resto mi dispiace contraddirti ma “alimentatore stabilizzato” c’e scritto e un libro sul C è fondamentale in quanto ormai i microcontrollori la fanno da padrone nei progetti di elettronica e quindi il C embedded è fondamentale conoscerlo (aggiungerei anche un libro di assembler e svariati datasheet, lineari e logiche).
Quale sarebbe la “roba davvero inutile” forse la terza mano???
Caro Mario,
perche pensi che l’alimentatore è stato aggiunto dopo?… non è cosi. L’articolo l’ho modificato io stamattina barrando soltanto il 60/40 rendendo onore al tuo commento, non avrei avuto problemi a dirti che mancava l’alimentatore….
usciamo da questo loop di sfiducia per favore.
L’articolo dà indicazioni su un laboratorio base, è ovvio che il laboratorio IDEALE non esiste, ognuno se lo personalizza in base alle sue esigenze.
Tu vedi inutile l’AVRISP io vedo inutile Arduino. MA forse sono utili tutti e due 😉
Nessuno ha la pretesa di indottrinare (ma quando mai!) anzi, i commenti sono aperti proprio per poter discutere sul tema, aggiungere e… criticare 🙂
Salve,
nel mio laboratorio c’è:
– saldatore a temperatura controllata (con punte di varie misure),
– aspira stagno e treccia per dissaldare,
– liquido disossidante (adatto per saldature SMD)
– morsa bloccaggio stampato con lente di ingrandimento,
– faretto illuminazione zona di lavoro,
– filo di stagno diametri vari (composizione secondo le normative vigenti)
– basette millefori per prototipi,
– matassina di filo per wrappaggio,
– aspiratore o piccolo ventilatore,
– alimentatore +5/-5 +12/-12 (5A),
– alimentatore regolabile,
– multimetro,
– generatore di funzioni dotato di sweep,
– oscilloscopietto, doppia traccia, almeno 20 Mhz (dipende poi su che tipo di cicuiti si lavora.)
per i componenti ho tante cassettierine con componenti vari, quasi tutti riciclati da vecchie tv,
pc obsoleti e quant’altro..
Maurizio.
Nel mio Laboratorio invece ho:
-PC desktop
-PC portatile (a volte servono 2 PC per alcune applicazioni)
-Alimentatore HP E3610A
-OScilloscopio Digitale Tektronix TDS210
-Alimentatore 30Vac-dc 5A (prestato)
-Batterie varie, molto comode come fonte di alimentazione
-Alimentatori da muro vari con fili scoperti 5V-9V-12V in genere 1A
-Multimetro digitale Tektronix TX3
-Generatore di funzioni con sweep
-Induttanzimetro (fondamentale per progettare alimentatori switching)
-Tester comune
-Debugger, Starterkit e sistemi di sviluppo vari tra cui almeno 5 ICD2
-BreadBoard 3M e relativi accessori
-Cavetteria e Coccodrilli vari
-Basette millefori eurocard (molto poco usate a dir la verità)
-Stagno (a norma 🙂
-Saldatore a temperatura controllata
-Aspiratore fumi autocotruito (batteria+ventola)
-Set di punte fine
-Pinzette per SMD
-Tronchesine e pinze lunghe
-Lampada da scrivania con lampadina a bulbo da 40W (a norma ancora per poco 🙂
-Svariate cassettiere con componenti elettronici
-Calibro
-Calcolatrice scientifica (in realtà 2, di cui una storica Sharp)
Analizzatore di Spettro e Alimentatore 115V-400Hz (necessario in Avionica)
in prestito da varie Aziende
Aggiungerei anche carta e penne/matite colorate in particolare fogli A3 e carta millimetrata.
Mi sembra di non aver dimenticato nulla….
Ciao,
ma il tuo lab (penso professionale) quanto costa?
Non so, sono acquisti fatti negli anni.
Il costo è poco importante, perche molto spesso, nuovi strumenti sono abbinati a nuovi progetti, quindi i costi sono, oltre che giustificati, anche necessari.
Dovresti specificare che l’alimentatore stabilizzato sia variabile, inoltre ANCHE se non è un attrezzo, è necessaria una cassettina per riporre i componenti, che non è citata nell’articolo, ma da buon elettronico ne hai svariate, anche se non indispensabile aggiungerei anche un termometro, un minitrapano e un pò di carta vetrata. Se si vuol rimanere anche in economia, un succhiastagno.
Comunque è vero, che molte attrezzature si acquistano, quando si ha la necessità di utilizzarle, anni fa, avevo bisogno di tarare un apparecchio a una determinata frequenza,non avendo l’oscilloscopio, acquistai un altro multimetro che mi permetteva il rilevamento della frequenza.
Un altra cosa che non dovrebbe mancare è lo spazio fisico, mi ritrovo molte apparecchiature in disuso o che si è guastato un componente troppo costoso che si spera trovare in buono stato in un altro. In teoria dovresti fare un catalogo di ciò che hai e di dove sono parcheggiate, ma si sa ci vuole tempo per fare un buon laboratorio.
Secondo me dipende dall’uso e dal fine del laboratorio stesso. Mi spiego: per chi fa semplici riparazioni o circuiti hobbystici è inutile (e dispendioso) acquistare per esempio un multimetro da banco super-professionale tipo gli HP, o un alimentatore controllato in corrente ecc.. Ovviamente chi utilizza il laboratorio per fini professionali (progettazione, prototipazione ecc..) è bene che abbia attrezzature e strumentazione adeguate. Per quanto riguarda lo stagno, sarebbe bene avere sia il Lead Free che il 60/40, soprattutto per chi usa il laboratorio per professione. Anche avere un doppio set di punte ed ugelli per la stazione saldante (che non deve mancare, compresa l’aria calda, dissaldatore a vuoto e micropunte): un cliente esigente potrebbe storcere il naso se gli si dice che si utilizzano le stesse punte per lo stagno normale ed il lead free! E’ consigliabile avere ad ogni modo anche stagno di diametro ridotto, tipo da 0,5 mm, ideale per saldature SMD come integrati SOIC, TSSOP ecc… Non è male dotarsi di occhiali protettivi per gli occhi (per una pallina di stagno volata via accidentalmente, che mi è arrivata nell’occhio, sono andato al pronto soccorso..) anche quando si tagliano i reofori.
A parte la strumentazione di base (alimentatore variabile – meglio duale -, oscilloscopio e GDF) altre cose che sono molto utili: lampada da tavolo con lente, flussante, calza dissaldante, solventi pulizia PCB (per rimozione flussante per esempio), rocchetti fili varie misure anima singola per filature, guaine termorestringenti varie e pistola aria calda, fascette assortite, puntalini di vari diametri e pinza stringipuntalini, faston maschi-femmina, occhielli ecc.. isolati e relativa pinza crimpatrice, una pinza crimpa FLAT, fusibili assortiti ritardati e non (quelli più diffusi sono i 5×20), pinzette varie, terza mano, tronchesini decenti tipo i “Piergiacomi”, spellafili, pinzetta estrattore DIP, pinzetta estrattore PLCC, cacciaviti di precisione (stella – taglio), chiavi a brugola, cacciaviti e chiavi TORX, chiavi esagonali a tubo, cacciavite cercafase, trapano o trapanino tipo “Dremel”, viteria varia (dadi, bulloni, rondelle ecc.., utili per fissare per es.i componenti ai dissipatori) e, cosa molto importante, almeno un tubetto di PASTA TERMICA. Maschi e giramaschi per filettare o ripassare i filetti è sempre meglio averli (soprattutto quando si ha a che fare con schede che hanno componenti di potenza da fissare su dissipatori di alluminio o ventole varie). La lista può continuare con: connettori a banana e relative femmine da pannello, coccodrilli, fili rigidi anima singola per breadboard, piastre 1000fori, fili elettrici vari, piattina bianco-nera tipo per le casse HI-FI, morsetti “mammut”, adesivo epossidico, “loctite”, silicone, WD-40, colla a caldo e detergenti vari.
Per quanto riguarda la componentistica, qui si apre un mondo vastissimo, perché non si possono avere (purtroppo!) tutti i componenti del mondo, ma, una “base” di quelli più usati e generici: resitenze almeno della serie E24 5% 1/4W, condensatori poliestere e ceramici vari(quelli da 100n vanno per la maggiore per filtrare le alimentazioni degli integrati ecc…), condensatori elettrolitici vari, diodi 1N4007 e 1N4148, diodi zener vari (per. es la serie BZX), qualche diodo Schottky tipo 1N1819 ecc.., ponti di diodi vari, led vari 3-5 mm, portaled, portafusibili, transistor “general purpose” tipo BC547, BC546, BC337 ecc.., transistor darlington tipo TIP.. ecc.., relè vari 6 – 12 – 24 Vdc, regolatori lineari 78XX, 79XX,78Lxx ecc.. anche variabili come LM317. Qualche TRIAC e magari qualche MOSFET, interruttori a levetta da pannello.
Integrati: operazionali vari (LM324, LM358 ecc..), integrati logici, 74HC, 74HCT, CD40.. ecc…., NE555, array di transitor tipo ULN200X, fotoaccoppiatori per es. CNY17, TLPXX, fototriac tipo MOC30XX (zero crossing e no). Zoccoletti per DIP vari, strip maschi e femmina, qualche morsetto per PCB.. Trasformatorini vari, e magari anche uno di isolamento 220-220 Vac….insomma chi più ne ha più ne metta…
Un’ultima cosa: se non si volgliono indossare scomodi braccialetti antistatici ecc.. dotarsi di scarpe antistatiche (quasi tutti le antinfortunistiche lo sono) e detergere periodicamente il laboratorio con prodotti antistatici.
Forse buona parte di quello che ho descritto non è indispensabile, ma per esperienza personale torna sempre utile… anche se, quando si pensa di avere tutto, manca sempre qualcosa!
Da strumentazione del laboratorio è molto centrata sul tipo di elettronica che si pratica chiaramente se una persona fa su elettronica analogica o digitale non avrà la stessa strumentazione d’ideale sarebbe di poter praticare entrambi ma i costi vengono subito a radicarsi.
ad esempio nel mio laboratorio se si possa considerare così visto che io e strumenti ce lo sparse per casa, tra la camera da letto, il garage e da cucina (il posto prediletto da mio papà per far elettronica e mi ha trasmesso e fa sempre incazzare mia), Possiedo principalmente strumenti di tipo digitale,
Nella realtà dei fatti alcuni strumenti come il saldatura e lo stadio sono alla base di qualunque laboratorio di elettronica, un alimentatore e Multimetro Con questi pochi strumenti fondamentalmente si può fare di tutto.
Dopo personalmente trovo indispensabile allora attuale di avere un computer che sia desktop o portatile per qualsiasi laboratorio di elettronica per il semplice fatto che per l’elettronica analogica ci permette di avere a disposizione tutti da i libri datashit necessari, senza parlare della possibilità di incrementare un oscilloscopio vicinato di funzione a costi minori ed con trattamenti maggiori che uno dedicato.
per cosa riguardal’aspetto digitale e computer è uno strumento fondamentale, dalla programmazione dei microcontrollori, ha la possibilità di incrementare l’analizzatore i stati logici.
per cosa riguarda lo stagno io uso sia 60/40 ma anche quello puro stagno,
dipende le occasioniad esempio questi ultimi tempi ho riparato le luci di Natale e ho preferito usare lo stagno di poco costo per ovvi motivi, ma si avrei dovuto fare una saldatura di un componente elettronica avrei usato stagno puro
Emanuele un ottimo modo per avere strumentazioni da laboratorio è partecipare ai concorsi di elettronica open source, Io così ho vinto un ottimo alimentatore all’occasione Marzuino.
Putroppo essendo limitato dal resto della famiglia, ho a casa un laboratorio “mobile”, nel senso che ho tutti i miei attrezzi riposti in scatole nel mio studiolo iperaffollato e spesso frequentato dai miei figli che lo usano per stampare le loro ricerche su internet.
Il risultato e’ che ogni volta che decido di dedicare un po’ di tempo al mio hobby, devo “apparecchiarmi” in cucina (rigorosamente fuori dall’orario pasti), in genere dopo cena, per poter saldare, sperimentare circuiti o fare delle misurazioni.
Nel corso degli anni ho ricreato il mio laboratorio con:
PC desktop
PC portatile (ne ho 2, uno con la seriale)
Oscilloscopio Digitale Welec 2 ch 100 Mhz w2012a con firmware modificato e Open Source.
Oscilloscopio Analogico 2 ch 60 Mhz Philips/Fluke PM3055
Alimentatore autocostruito con tensioni fisse +3.3,+5,-5,+12 e -12
Frequenzimetro digitale di N.E 10 MHz
Multimetro digitale con capacimetro e sonda K di temperatura
Generatore di funzioni massimo 1KHZ
Batterie varie e relativi porta pile
Pickit2 (originale) e Pickit3 (cinese), Starterkit Microchip 32 e schede di sviluppo varie con Pic18
BreadBoard e cavetti del kit Robot Panettone de Agostini
Fili per wire wrap (inclusa penna)
Basette millefori
Stagno 60/40 (ci sono affezionato :-))
Stazione saldante ad aria e stilo AOYUE 968 con aspiratore fumi incorporato
Set Pinzette per SMD e tronchesine
Visore da fronte con lampada e lenti di ingrandimento intercambiabili (ah la vecchiaia..:-) )
Lampada da lettura alogena
Cassettiere con componenti elettronici nuovi e di recupero
Flussante e crema saldante per montaggi SMD
Ottimo laboratorio, ricco e funzionale. Per quanto riguarda l’articolo è un buon articolo, che alla fine ha suscitato molto interesse complimenti. Unica pecca: in un laboratorio di elettronica quello che non deve mai mancare è l’oscilloscopio. Risulta utile ogni volta che si ha un grattacapo, un guasto, un segnale che si vuole generare ad una determinata frequenza o duty cycle.
Per quanto riguarda me, spesso preferisco partire con le idee chiare e lavorare direttamente su millefori anziché breadboard, in quanto i contatti della breadboard mi lasciano sempre perplesso.
Beh il fatto di usare la cucina e più specificamente il tavolo da pranzo come tavolo da laboratorio è una cosa piuttosto comune tra chi fa elettronica come passatempo,
a me mi è già capitato di mangiare con in mezzo al tavolo il trasmettitore da 500 W visto che era più semplice mangiarci intorno che si spostarono per terra.
Dopo questo giustifica perché ho scelto 10 anni dopo ingegneria elettronica.
dimenticavo: potenziometri e trimmer vari, manopoline, cutter, dima piega-reofori, qualche contenitore per circuiti per aggeggi di collaudo e qualche componente di recupero che serve sempre…
Ciao a tutti, volevo chiarire questa cosa dello stagno che mi sembra ci sia un pò di confusione.
1. La lega stagno piombo non è vietata, con la direttiva europea rohs ne è stato vietato l’uso nelle applicazioni elettroniche commerciali, ma non è vietato l’uso; alcume applicazioni richiedono obbligatoriamente l’uso di lega stagno-piombo (militari, aereospaziali, apparati di sicurezza ecc..) un giunto sn-pb è più duraturo nel tempo e meno soggetto a fratture. per un uso casalingo credo che nessuno verrà arrestato!!!
2. l’odore della lega saldate dipende dal flussante e questo è indipendente dal fatto che sia st-pb o pb free.
3. i fumi di una lega saldante pb o pb free sono più o meno tossici a seconda del flussante. il fumo non è altro che l’evaporazione della parte liquida del flussante. la parte solida della lega, stagno, piombo o altro che sia, non evapora alle basse temperature di saldatura (punto di ebollizione stagno 2602 °C – piombo 1749°C)
l’uso di un aspiratore non è legato alla lega, ma al flussante; andrebbe usato sempre!
4. la miglior lega saldante non è stagno piombo 60-40 ma stagno piombo 63-37
Grazie delle delucidazioni,
non ho mai approfondito la direttiva Rohs (e successive) leggendo soltanto alcune presentazioni/abstract ma mai il documento completo.
Lavorando nel settore delle schede elettroniche 🙂
ho sempre dato per scontato che vietasse il piombo in generale….
Per quanto riguarda l’odore, concordo, ma vorrei chiederti cosa ne pensi degli “stagno” (flussanti ok) profumati, non li vedi come una istigazione a…. respirarli?
E’ vero, ci sono anche i settori come l’elettromedicale e l’avionica che sono esenti dal Lead free. Se non erro, (almeno fino a circa quattro anni fa, quando lavoravo presso un terzista che montava schede SMD e THT) sono esenti anche le schede destinate ad apparati di monitoraggio e controllo.
Per fini hobbystici, come dici tu non credo che nessuno venga a controllare se si usi stagno al piombo o no, anche perchè un rocchetto di buon stagno lead free non costa pochissimo…
per quello che riguarda lo stagno tendo a non far caso se esso sia profumato o meno, evito sempre per quanto possibile di respirare i fumi (al lavoro usiamo un aspirazione localizzata sullo stilo del saldatore, a casa nulla) ma scelgo prevalentemente in base a quanto flussante c’è, possibilmente evito flussanti resinosi che nonostante aiutino notevolmente la saldatura, lasciano tantissimi residui…faccio presente a tutti che per effetto dell’ossidazione, i residui di flussante possono diventare CONDUTTIVI…
rispondendo a davide, ed andando leggermente fuori tema (senza entrare troppo nello specifico altrimenti non ne usciamo)le applicazioni esenti rohs sono abbastanza…in italia ad esempio si applica la rohs solo a:
Grandi elettrodomestici
Piccoli elettrodomestici
Apparecchi informatici e di telecomunicazione
Apparecchiature di consumo
Apparati per illuminazione (comprese le lampadine)
Attrezzi elettronici ed elettrici
Giocattoli, attrezzature per svago e sport
Distributori automatici
l’esenzione poi và a scontrarsi con il fatto che la maggior parte dei BGA (componenti ormai utilizzati in molte applicazioni) vengono prodotti con tecnologia rohs e quindi con ball senza piombo. partendo da questo il processo produttivo dovrà essere per forza leed free (ripeto, non mi dilungo troppo altrimenti dovrei chiarire troppe cose)
per fare una piccola conclusione, un ottimo stagno per ogni uso? 63Sn 37Pb (o anche 60/40) flussante <=1% rOsin e non rEsin un buono stagno ha un difetto...i prezzi possono arrivare a 60-70 € il chilo!
Tutti i contest che abbiamo organizzato ed il review4u sono dedicati proprio ad aiutare chi ha bisogno di attrezzature per iniziare a progettare.
Perche non partecipi?
(attualmente è attivo il make4cash)
Ciao a tutti.
Dopo aver letto tutti questi commenti, credo di aver capito che: giusto dare suggerimenti e segnalazioni, ma il tema iniziale non era ” passione per l’elettronica : un piccolo laboratorio per iniziare”?…..
Se poi vogliamo completarlo, credo che una sonda per alta tensione, un oscilloscopio digitale a memoria, un analizzatore di spettro ed anche un analizzatore di stati logici, siano utili a chi fa elettronica per ” hobby “.
Scusate il sarcasmo, vanno bene critiche e suggerimenti, ma siamo andati fuori tema.
Anch’io ho un piccolo laboratorio , con tante cose, vecchie e nuove dentro, ma credo sia importante segnalare che tante attrezzature e strumenti, vanno acquistati nel tempo ed al momento in cui servono., senza spendere cifre eeorbitanti.
Mi si consenta un consiglio : evitate di acquistare strumenti ed attrezzature ” cinesi ” o estremamente obbistiche. Non costose , uno alla volta ma che siano di qualita’…ad es. a che serve un alimentatore se poi appena superi l’ampere si “siede”?.
Quindi occhio e buon lavoro.
Tutti a parlare di strumentazione ed apparecchiature dando per scontato che chi frequenta il sito sappia anche già usarle al meglio ma… non è sempre vero. Ad esempio io ho iniziato a dedicarmi all’elettronica pochi mesi (esatto, mesi) fa iniziando a riparare compononti di parcometri che inviati a casa madre hanno un costo a dir poco proibitivo ma, tolte le cose più macroscopiche come una saldatura fredda o dissaldata, un micro da sostituire e ben poco altro, sono praticamente fermo prechè… perchè non so dove andare a studiare.
Io non ho mai studiato elettronica anche se alle superiori feci elettrotecnica ma sono passati 37 anni e alcune nozioni sono un po’ sfumate. Allora approfitto di questa discussione per chiedere se, oltre ad oscilloscopi molecoari quantici, stagnatori a doppio plasma invertito, alimentatori da 10000 GW tascabili al mentolo e wattmetri capacitivi ad induzione di quark polarizzati, ci sono dei testi nell’italico linguaggio dove poter studiare o iniziare a capire che un transistor ed una resistenza non sono la stessa cosa e che il picoFarad non è l’unità di misura degli ombretti.
🙁
E colgo l’occasione per salutare tutti e ringraziarvi in anticipo. 🙂
Credo che dopo la strumentazione e la materia consumabile sia indispensabile avere una postazione di lavoro adeguata che posso sorreggere tutta l’apparecchiatura. Un banco da lavoro con un’ampia superficie su cui lavorare e una fonte di luce con cui illuminarla è un oggetto indispensabile in ogni laboratorio elettronico.
io ho questi: https://ibb.co/nCWzKm6