Energia elettrica wireless, qualcosa è nell’aria

Presto sarà possibile trasferire piccole e grandi quantità di energia elettrica senza alcun bisogno di usare un supporto fisico,un addio definitivo ai tanto odiati cavi attorcigliati?

Ancora una voce di corridoio, ma stavolta secondo Eric Giler, CEO della WiTricity,si può davvero fare.La WiTricity è una società satellite del MIT (Massachussets Institute of Technology), dove cominciano con l'accendere una lampadina a qualche metro dalla presa elettrica, grazie alla conversione della corrente in campo magnetico, che rispedita in aria ad una particolare frequenza, arriva al dispositivo da alimentare.

Vecchia tecnologia?

La tecnologia è in parte invenzione dei tempi nostri, Nikola Tesla cominciò a sperimentare la trasmissione della corrente nel 1890, da allora,per i ricercatori è stato un azzardo continuo nello sviluppo. Gli ingegneri hanno lavorato su diversi metodi per convertire l’energia in segnale da trasmettere, ma sono ancora su scala commerciale ed hanno parecchi limiti. Ancora da perfezionare quindi, ma il business è gigantesco Si pensa che in 5 anni diventi realtà, dove il più grande effetto sarà di eliminare l'immenso spreco di energia dovuto all'uso di batterie “usa e getta”, nonchè alla completa eliminazione dei cavi di alimentazione.

Per ora è possibile trasferire piccole quantità di energia elettrica su grandi distanze (La Powercast, Pennsylvania, ha acceso un led a 1,6 chilometri dalla presa elettrica), anche se altre tecnologie sviluppano i cosiddetti “pad”, un tappetino speciale in grado di ricaricare cellulari, notebook,telecomandi e spazzolini elettrici, semplicemente appoggiandoli su di esso, ed una volta finita la carica, il pad si stacca automaticamente. La differenza sta nella bassissima distanza, pochi centimetri ma potenze maggiori. Il problema è che ogni categoria di dispositivo dovrebbe avere il suo pad, dovuto alle diverse tensioni di alimentazione degli apparati (5, 12, 110, 220 volts) e alla gente l’idea non piace.

Wireless, pro e contro.

L’impegno, dice Treffers , chairman del Wireless Power Consortium, è commercializzare pad per tipologie di dispositivi. I pad hanno comunque bisogno di essere collegati ad una presa ,ma sono sicuramente più efficienti di un nugolo di cavi e alimentatori, con un’efficienza dell’80% di un normale cavo, e in futuro anche più economici. Alimentare un singolo dispositivo senza fili costa alla produzione 10$, ma non è ancora chiaro quanto si spenderà per “convertire” un intero salotto o una cucina piena di elettrodomestici. L’obiettivo di Giler, è unire le due tecnologie, grandi potenze su lunghe distanze quindi, con la loro tecnologia chiamata “risonanza magneticamente accoppiata” che permette di spedire in aria elettricità ad una determinata frequenza, far “sintonizzare” il dispositivo finale sulla stessa, e fargliela utilizzare.

Suona impeccabile all’orecchio, pensate al cantante dell’opera che rompe il bicchiere emettendo note alla giusta frequenza. Treffers pensa ci siano rischi per la salute nel processo di conversione per il MIT, ma Giler rassicura: “I Pad produrranno campi magnetici alla stessa densità del campo magnetico terrestre”. Convincere i grandi produttori ad applicare il tutto a lettori mp3,cellulari ecc, non dovrebbe innalzare il costo di produzione in maniera significativa. L’elettricità senza fili avrà dei benefici ambientali mastodontici, le aziende producono quaranta miliardi di batterie usa e getta ogni anno,e questa tecnologia potrebbe seguirle di pari passo. “Il più grande ostacolo all’utilizzo della stessa non è frutto di problemi d’implementazione, quanto il fatto che l’idea semplicemente non è familiare agli utilizzatori. A cinque anni da adesso, vi sembrerà assolutamente normale.”.

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