Nano-tecnologia: IBM lancia le mappe 3D microscopiche

IBM ha lanciato un innovativo sistema per ottenere nuove mappe 3D microscopiche: grazie infatti ad una tecnologia d’avanguardia,che utilizza sostanzialmente punte di silicio surriscaldato per andare ad incidere disegni su scala nanometrica, i ricercatori del colosso informatico sono riusciti a riprodurre un numero di 1000 mappe mondiali tridimensionali su di materiali della grandezza equivalente a quella di un granello di sale. Vediamo più nel dettaglio i dati e le potenzialità di questo progetto.

Come vengono realizzate le mappe 3D microscopiche

La tecnica proposta dai ricercatori IBM di Zurigo utilizza un piccolo frammento di silicio, della lunghezza di circa 500 nm (nanometri) e 5 nm di spessore, che viene usata per sondare il materiale: questa punta viene in primis surriscaldata ad una temperatura di 330 gradi Celsius. Come questa sonda di silicio viene a contatto con i materiali bersaglio sottostanti provoca una reazione di evaporazione, rimuovendo quindi strati successivi di materiale e ottenendo per contrasto copie nanoscopiche delle mappe in 3D.

In fase sperimentale la tecnica è stata testata con due diversi tipi di materiale: un particolare polimero prodotto personalmente in casa IBM e un vetro molecolare ottenuto in Giappone, presso la Yagamata University, negli anni ’90. La risoluzione di 15 nm punta ad ottenere risultati più economici, più veloci e al tempo stesso anche più efficienti, di quelli derivanti dall’attuale processo litografico, usato anche nei microchip più avanzati.

Come ha infatti spiegato più da vicino Michel Despont, fisico del team IBM, questa tecnica richiede un numero di processi e di passaggi nettamente inferiore rispetto a quelli da seguire nella tecnologia litografica e garantirebbe di conseguenza un costo fino a 5 volte inferiore, oltre che risultati più accurati e precisi. Il vero passo avanti in effetti sembra proprio la possibilità di riuscire a creare delle riproduzioni di mappe in 3D, di dimensioni microscopiche.

Potenzialità della nuova tecnologia IBM

In futuro questa tecnologica potrebbe potenzialmente sostituire quella litografica. Stando alle parole di Despont su iTnews infatti, questo sistema innovativo potrebbe aprire le porte ad applicazioni fino ad ora inimmaginabili.
Ian Boyd, direttore del centro di Nano tecnologia di Melbourne (“MCN”, Melbourne Centre for Nanofabrication), ha spiegato a tal proposito che il processo litografico non si presta adeguatamente a questa funzione perché si concentra solo su una piccola area per volta.

Le risoluzioni per la tecnologia tradizionale al momento non superano i 10 nm.
Questa nuova tecnica potrebbe invece essere applicata su aree più ampie contemporaneamente, cosa che nel processo litografico non è possibile a causa dei fasci di elettroni, che interferirebbero l’uno con l’altro.

Disponibilità sul commercio della nuova tecnica nanometrica IBM

In ogni caso la tecnica è in fase di sperimentazione e va perfezionata: secondo le stime più prudenti non sarà disponibile in commercio prima di circa 5 anni.
Nel futuro più immediato l’obiettivo è quello di concedere la licenza ad università e aziende o laboratori. Per garantire il futuro di questa tecnologia, occorre infatti una grande comunità di ricercatori a lavoro sul progetto.

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