NASA lancia nello spazio Solar Dynamics Observatory 1/2

NASA's Solar Dynamics Observatory è quello che si potrebbe chiamare un satellite giusto per l'età dell'informazione, quella in cui secondo studiosi e sociologi stiamo vivendo. È stato progettato per fornire agli scienziati che studiano il Sole un torrente di dati provenienti dallo spazio. L'agenzia spaziale dice l'osservatorio invierà sulla Terra 150 milioni di dati sulla stella. 150 milioni di bit di dati corrispondono a circa 1,5 terabyte di dati inviati alla stazione di raccolta dati sulla Terra al giorno.
La sonda della NASA che ha il nome di Solar Dynamic Observatory, SDO, è stato previsto un lancio dalla Cape Canaveral Air Force Station in Florida.

Il flusso di dati che Solar Dynamic Observatory sarà così ampia che l'Osservatorio dedicherà ben un paio di piatti radio da 18 metri della stazione vicino a Las Cruces, New Mexico, per permettere il downlink dei dati. L'orbita geostazionaria del satellite si manterrà in un range radio capace di permettere le comunicazioni con il New Mexico in ogni momento.

I dati inviati dal Solar Dynamic Observatory riguarderanno le previsioni sull'attività solare e il tempo atmosferico spaziale che crea e che potrebbe devastare la Terra e l'atmosfera intorno ad essa se il nostro pianeta venisse colpito da tempeste spaziali cariche di particolari particelle e radiazioni.

Con un preavviso sulle imminenti tempeste solari elaborato ed inviato dal Solar Dynamics Observatory di NASA, gli astronauti in orbita, durante le missioni, potrebbero cercare rifugio in compartimenti schermati, una utility di sistema potrebbe fermare la rete elettrica per fare in modo che questa non venga danneggiata da eventuali disturbi elettromagnetici, le comunicazioni commerciali e militari potrebbero sfruttare i satelliti in modalità provvisoria, gli aeroplani potrebbero cambiare rotta per evitare le altitudini più pericolose e le rotte che potrebbero risentire dell'attività della tempesta solare. La schermatura magnetica terrestre è più debole ai poli, per esempio, e di conseguenza i voli transpolari sarebbero sottoposti a maggior rischio in caso di tempeste polari.

Dean Pesnell, scienziato che lavora al progetto Solar Dynamics Observatory alla NASA Goddard Space Flight Center di Greenbel è chiaro sull'obiettivo che avrà il Solar Dynamics Observatory: “il nostro grande obiettivo è quello di imparare a prevedere ciò che il sole sta per fare.” Piloti ed astronauti verrebbero a sapere le previsioni dell'attività solare ore, o addirittura con giorni di anticipo, mentre la Air Force dell'esercito americano avrebbe settimane di preavviso per la pianificazione dei fini della missione.

A tal fine, per venire incontro alle esigenze di ricerca degli scienziati, il Solar Dynamics Observatory porta nello spazio tre strumenti scientifici tra cui la Atmospheric Imaging Assembly costituito da un insieme di quattro telescopi che inviano otto immagini ogni dieci secondi in una vasta gamma di bande di luce, dal visibile alla frequenza d'onda ultravioletto estrema di minor lunghezza. Queste lunghezze di onda rivelano l'attività del sole come le eruzioni solari o le protuberanze circolari che appaiono sulla superficie e intorno ad essa. Ogni immagine inviata da Solar Dynamics Observatory a terra ha abbastanza pixel (più di 40,000 per lato) da riempire 15 schermi televisivi da alta definizione.

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