Il Preprocessore OOC: rafforzare uno standard di codifica

Ripassando il capitolo precedente, sembra che siano stati risolti i grossi problemi di manutenzione della gerarchia delle classi introducendo di fatto un altro grosso problema: abbiamo un numero ampio di convenzioni su come si devono scrivere certe funzioni (con particolare riferimento ai costruttori di metaclassi) e su come devono essere gestite (selettori, selettori di superclasse e inizializzazione).

Abbiamo inoltre regole di codifica per ottenere un codice più sicuro, ossia la verifica formale degli argomenti, ma queste regole non sono uniformi: dovremmo diventare paranoici con i selettori e i metodi staticamente linkati, mentre siamo stati più laschi sui metodi linkati dinamicamente. Se decidessimo di cambiare le nostre regole in futuro, dovremmo di certo rivisitare una parte significativa del nostro codice, operazione che si rivela lunga, complessa e difficilmente esente da errori.

In questo capitolo, ci occuperemo della progettazione di un preprocessore ooc che ci permetterà di seguire più facilmente le convenzioni descritte e sviluppate nel capitolo precedente. Il preprocessore è semplice, tanto che può essere implementato in pochi giorni usando awk e ci permette di seguire (e riprogettare più in seguito) le nostre convenzioni di codifica.

Ooc verrà documentato con un piccolo manuale disponibile nell'appendice C, l'implementazione verrà invece descritta dettagliatamente nell'appendice B e il codice sorgente completo è invece disponibile come codice sorgente a corredo di questo libro.

Ooc non ha l'intenzione di introdurre un nuovo linguaggio di programmazione . Stiamo infatti ancora lavorando con l'ansi-c e l'output da ooc è esattamente quello che avremmo scritto a mano.

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