
L’ UNEP (Programma ambientale dell’Onu) in collaborazione con la Commissione europea in attesa della Giornata mondiale dell’ambiente delle Nazioni Unite, prevista, come tutti gli anni, per il 5 giugno, ha dato vita ad un rapporto interessante su consumi, produzioni e sostenibilità. Il documento, intitolato Environmental Impacts of Consumption and Production: Priority Products and Materials, contiene le indicazioni circa le azioni prioritarie per una gestione sostenibile dell’ambiente ed elencate le maggiori problematiche ambientali: i cambiamenti climatici, gli habitat a rischio, lo spreco di azoto e fosforo, il sovrasfruttamento delle risorse ittiche, la tutela delle foreste, le specie invasive, l’acqua non potabile e i servizi igienici, il sistema alimentare ed energetico, l’inquinamento atmosferico.
I modelli produttivi e consumo vanno profondamente modificati se si vuole raggiungere l’obiettivo di una riduzione degli sprechi energetici e una maggior sostenibilità.
Oltre ad un miglioramento delle abitudini alimentari e l’uso del riscaldamento domestico occorre prestare particolare attenzione circa i sistemi produttivi. I dati seguenti parlano chiaro: dalla produzione agricola deriva un consumo di circa il 70% di acqua dolce e il 38% dello sfruttamento totale del territorio. Mentre dal settore alimentare si produce un buon 19% di gas serra a livello mondiale e il 60% di fosforo e azoto, contribuendo per il 30% all’inquinamento da sostanze tossiche in Europa.
Secondo Achim Steiner, Sotto-Segretario delle Nazioni Unite “Dissociare la crescita economica dal degrado ambientale è la prima sfida che i governi, in un mondo con un numero di abitanti in continua crescita, richiesta dell’aumento dei redditi, richieste sempre maggiori dei consumo e la sfida della riduzione del tasso di povertà, definire le priorità è prudente e ragionevole, al fine ridurre le emissioni di carbonio, rendere ancor più efficiente la Green Economy”.
