
Tra il 7 giugno 2007 ed il 6 novembre 2010 sono stati lanciati in orbita quattro satelliti Cosmo SkyMed, un sistema di sorveglianza militare e civile altamente sofisticato e in grado di vedere oggetti di 40 cm anche di notte e attraverso le nuvole. Delle ottime spie quindi. Il progetto ha avuto l’esorbitante costo di oltre 1.100 miliardi di euro (finanziati in parte dalla Difesa e per il resto dal Ministero dell'Istruzione e dal Ministero delle Attività produttive), praticamente quasi 300 milioni per ogni satellite SkyMed, ma riguardo il loro reale utilizzo si sa molto poco, perché il Ris (Reparto Informazione e Sicurezza, un organo militare) ha la possibilità di agire in totale segretezza. I dati relativi alle specifiche tecniche sono però stati diffusi: vediamoli.
Satelliti COSMO SkyMed: caratteristiche tecniche
I Cosmo SkyMed sono stati sviluppati e costruiti dalla Thales Alenia Space, una joint venture tra Thales (67%) e Finmeccanica (33%), leader europeo nel campo dei sistemi satellitari e lo sviluppo è iniziato nel 1996 sulla base di un progetto di osservazione della Terra. Veniamo alle caratteristiche dei quattro satelliti COSMO SkyMed: sono dotati di sensori radar ad apertura sintetica (i SAR) in banda X e le immagini che sono in grado di fornire possono raffigurare nel dettaglio oggetti fino a 40 cm. Il compito di questa costellazione di satelliti è quello di offrire una copertura globale, giorno e notte, sulle condizioni meteo e naturali; è quindi anche incluso il monitoraggio riguardo le catastrofi naturali. I quattro satelliti COSMO SkyMed sono posizionati in orbite polari sincrone con il sole, inclinati a 90° e ad una altitudine di 619 Km con un’orbita di 97 minuti. I loro componenti principali sono i seguenti: - 2 pannelli solari da 3.8 kW a 42 V DC - Sistemi di navigazione, stabilizzazione e GPS - Memoria on-board di 300Gbit - SAR-2000 (Radar ad apertura sintetica) che lavora in banda X e che permette l’osservazione di obiettivi presenti a 650 Km, sia a destra che a sinistra, del target di terra Per quanto riguarda quest’ultimo punto c’è un approfondimento da fare riguardo le modalità di acquisizione delle immagini, che sono:
- Spotlight/Frame: area di osservazione: 10 Km x 10 Km, risoluzione sotto 1m
- HIMAGE/Stripmap: larghezza di Swath (superficie terrestre osservata dal satellite al passaggio): 40 Km, risoluzione 3-15 m
- WideRegion/ScanSAR: larghezza di Swath: 100 Km, risoluzione 30 m - HugeRegion/ScanSAR: larghezza di Swath: 200 Km, risoluzione 100 m
- Ping Pong/Stripmap: larghezza di Swath: 30 Km, risoluzione 15 m
Satelliti COSMO SkyMed: gestione e autonomia
La gestione dei satelliti SkyMed è affidata all’Asi per la parte civile e allo Stato Maggiore della Difesa per quella militare; anche la Francia ha accesso alle informazioni militari, mentre quelle civili sono disponibili per Giappone e Argentina. I satelliti COSMO SkyMed hanno un’autonomia di cinque anni, anche se si sta pensando di prolungarne l’attività fino al 2013. Uno strumento tecnologico davvero notevole, quindi, anche se un paio di domande sorgono spontanee: che uso viene fatto di questi satelliti SkyMed? E la violazione della privacy come viene controllata (si possono vedere ad alta definizione oggetti molto piccoli) se tutte le informazioni militari fornite dai satelliti sono top secret?

Purtroppo ormai è davvero tardi, la dipendenza ad ogni mezzo elettronico è troppo alta..puo’ esserci il rischio che vermanete ne diventiamo schiavi come nei romanzi di fantascienza?
Purtroppo mezzi altamente tecnologici come questo, che dovrebbero essere usati per risolvere problemi dell’umanità e comunque aiutare a trovare delle soluzioni sono utilizzati solo per guadagnare ed esercitare il potere su chi questi strumenti non li può e non li sa utilizzare… Basta vedere il caso Murdoch di questi giorni… Einstein scrisse che l’umanità non era pronta al nucleare, ed aveva ragione, ma nemmeno è pronta a queste innovazioni… Come apassionato di elettronica dovrei essere entusiasta di questi risultati ottenuti, ma rimane sempre la spina nel fianco data da chi userà questa tecnologia… La privacy esisterà sempre di meno fino a scomparire…
Il romanzo in oggetto e l’estremo di questo modo di fare, ma siamo proprio in linea.
Perchè non usare questo sistema satellitare per prevedere i terremoti per esempio ?