
Questo non è un articolo ma un pensiero, una riflessione fatta una mattina qualsiasi in un momento qualsiasi e senza nessuna ragione apparente ("stream of consciousness", we might say). L'argomento è Matrix, un film che ha fatto pensare, riflettere, sognare, interrogarsi sulla materia dell'etica, della religione e di mille altri aspetti della vita umana. Un Blockbuster che in realtà ha saputo dimostrare che fare film di cassetta non vuol dire essere incapaci di comunicare contenuti. Ed oggi, dopo tanti anni dalla sua uscita, una breve riflessione.
NB: lo ritengo altamente improbabile ma se qualcuno non avesse visto questo film, fermatevi qui e NON leggete perchè contiene SPOILER! Siete stati avvisati.
Lo scopo di questa riflessione è condividere con voi un pensiero: cosa regola l'universo di Matrix? Ecco alcune frasi per riassumere i dubbi e raccogliere qualche elemento utile alla riflessione.
L'Oracolo: "Essere l'eletto è come essere innamorati. Nessun può dirti se sei innamorato [...] te ne accorgi per istinto". (Matrix)
Neo: "La scelta... Il problema è la scelta..." (Matrix Reloaded)
L'Architetto: "[...] Il 99% dei soggetti testati accettò il sistema a condizione di avere una scelta anche se la consapevolezza di tale scelta era a livello quasi inconscio. Benché la trovata funzionasse era fondamentalmente difettosa dato che di fatto generava quella contraddittoria anomalia sistemica che se non controllata poteva minacciare il sistema stesso, ergo coloro che lo rifiutavano, e parliamo sempre di una minoranza, lasciati senza controllo potevano costituire una crescente probabilità di disastro." (Matrix Reloaded)
L'Architetto: "[...] i tuoi 5 predecessori erano di proposito costruiti intorno alla comune attribuzione di una sensibilità positiva allo scopo di creare un profondo attaccamento al resto della tua specie per facilitare il compito dell'Eletto, ma se gli altri vivono questo attaccamento in modo generico la tua esperienza al riguardo è molto più specifica dato che coinvolge l'amore." (Matrix Reloaded)
Neo: "Trinity." (Matrix Reloaded)
Cypher: "Come può essere l'eletto se ci resta secco?!? [...] Non è possibile..." (Matrix)
Tank: "Che tu ci creda o no [...] adesso finisci abbrustolito!" (Matrix)
Ora, se dentro Matrix chiunque avrebbe potuto essere l'eletto perchè esserlo è solo una questione di autoconvincimento, autopersuasione e di autodeterminazione, come l'Oracolo suggerisce e come l'Architetto confermerà a Neo e a tutti gli spettatori solo nel secondo capitolo, e questa scelta Neo avrebbe dovuto farla SOLO al momento di determinare per se stesso e per Morpheus di poterlo salvare, perchè Cypher muore?!
L'uccisione di questo personaggio viene prima della frase "Perché anch'io ho una convinzione. [...] Io penso di poterlo salvare" (Neo) e decisamente prima di "Ha cominciato a credere!" che Morpheus, giubilando, scandisce.
Ora se è l'istinto a guidarlo, come mai il suo istinto agisce per mano di un estraneo, peraltro nemmeno connesso a quel sistema che Neo potrà controllare solo più avanti?
Il problema quindi sembrerebbe essere nongià solo la scelta ma essa in diretta congiunzione e concatenazione con la congiuntura degli eventi oltre che con le circostanze.
E, ammettiamo, viene il dubbio che le circostanze abbiano effettivamente un ruolo preponderante: sarebbe corretto, allora, dire che esse sono concause della scelta al verificarsi di certi eventi oppure sarebbe più giusto dire che siano esse stesse a determinare le condizioni di fatto che portano alle possibilità tra cui scegliere?
Quest'ultimo spunto apre la riflessione ad una questione: se esiste un Destino, ha senso parlare di "scelta"?
Il fatto che l'Eletto sia un'anomalia sistemica non controllata/controllabile all'interno del sistema potrebbe voler dire di no. Ma siamo sicuri che sia proprio così?
Anche perchè, se così non fosse, per quale motivo le altre "versioni" di Matrix hanno comunque manifestato la presenza di un'anomalia sistemica? Ed ha, poi, senso definirla sistemica se essa è stata sempre diversa e continua ad essere un'esperienza diversificata in funzione della versione?
Neo compie scelte diverse e sente la sua esistenza in quell'universo in maniera distinta da come fanno gli altri Eletti. Come mai? Che senso ha, dal momento che lo scopo dell'esistenza dell'Eletto è semplicemente quello di poter chiudere il ciclo d'anomalia di cui Smith innesca la spirale?
Infondo, tutto quello che l'Architetto dice a Neo serve al prosieguo della sua vicenda nel sistema e anche il momento in cui decide di poter salvare Trinity avrebbe dovuto essere mutuamente esclusivo rispetto alla possibilità che lui riuscisse a salvare anche Zion. Ciò nonostante, riesce in entrambe le imprese!
Quindi questo film tratta del Destino, della scelta, del libero arbitrio o di tutte queste cose insieme? E quali principi regolano davvero l'universo (o meglio, gli universi) di Matrix?

Scusa ma la scelta non è quella di prendere la pillola rossa?
Quindi tu dici che la scelta è unica e da quella discende tutto?
Hai mai sentito dire che ci sarebbe qualche scienziato che sostiene che il nostro universo sia qualcosa di simile a quello di Matrix (una sorta di gigantesco ologramma o qualcosa del genere)?
No, chi lo ha detto?
Hai qualche testo di riferimento? 🙂
Per quanto riguarda l’universo inteso come simulazione vi è Nick Bostrom che è anche un transumanista, ma sono solo suggestioni.. 😉
Per quanto riguarda Matrix l’indistinguibilità fra il sonno e la veglia, fra l’apparenza e la realtà è uno dei paradossi più antichi dell’umanità, che possiamo rintracciare sia nel pensiero occidentale (la caverna di Platone) o nel pensiero orientale (la metamorfosi di Chuang Tsu).
Una volta Chuang-Tzu sognò d’essere una farfalla: era una farfalla perfettamente felice, che si dilettava di seguire il proprio capriccio. Non sapeva d’essere Tzu. Improvvisamente si destò e allora fu Tzu, gravato dalla forma. Non sapeva se era Tzu che aveva sognato d’essere una farfalla o una farfalla che sognava d’essere Tzu.
Chuang Tsu, Chuang Tsu
L’occidente ,seguendo la logica dell’essere di Parmenide, ha indagato il mondo esterno e la realtà mediante i sensi e la scienza. L’oriente, invece memore della logica del divenire di Eraclito, ha esplorato il mondo interiore e la coscienza mediante la meditazione e la filosofia.
Il paradosso dell’indistinguibilità venne ripreso da Cartesio che durante la prima meditazione si accorse che molte affermazioni vere nella veglia risultano false nel sogno (ad esempio “non sto sognando”) tranne una:
”Io sto pensando” . Matrix è quindi un film cartesiano.
Questa scoperta diede a Cartesio un punto di partenza indubitabile per affermare:”Cogito ergo sum”, ma non risolve il paradosso dell’indistinguibilità perché fa ricorso ad un Dio buono e non ingannatore come il genio malefico.
Esiste anche una versione moderna dell’argomento in filosofia della mente, in cui il genio malefico viene sostituito da un computer benefico e il corpo da un cervello nella vasca a esso collegato che è stata proposto dal filosofo Hilary Putnam. Da notare l’affermazione “sono un cervello nella vasca”dovrebbe essere falsa sia nella veglia che nel sonno. Ma non lo è!Quindi non siamo cervelli a mollo!Altro che Matrix Futurama!
Nell’articolo sfugge il concetto piu’ importante di Matrix: la realta’ come mera apparenza. Cosa nega il fatto che matrix sia solo verità e tu sia come Neo imprigionato in un guscio primordiale dove ti inculcano pensieri emozioni e status sociale? La tua / ns. società fatta di mass media non e’ un po’ come una matrix? In Matrix non c’e’ lotta tra bene e male ma solo punti di vista. Anzi consiglio a tutti di integrare la trilogia con Animatrix. Che spiega molte piu’ cose del progetto originale dei fratelli Wachowski.
Che cos’è Animatrix?
http://it.wikipedia.org/wiki/Animatrix