
La realizzazione di batterie con strumenti che ci mette a disposizione la natura è un esperimento molto in voga, specialmente tra i più piccoli.
L'utilizzo dei limoni, assieme allo zinco e al rame, permette di creare batterie funzionanti, ma limitate.
I fenomeni fisici e le reazioni chimiche alla base di questo esperimento si basano su ciò che fece Alessandro Volta: l'inventore della batteria.
In questo video, ti racconto come funziona e soprattutto quali numeri è possibile ottenere.

La batteria al limone,come dice l’autore, è uno degli esperimenti più belli da mostrare ai bambini, quasi come una stupenda magia.. Sarebbe bello se questo tipo di batterie avesse una lunga durata e se la potenza fosse maggiore, visto quanto inquinano quelle normali. Ci accontentiamo quindi, solo di osservare questo affascinante fenomeno e, perchè no, una sbirciatina al libro di chimica per studiare le reazioni elettrolitiche coinvolte. Peccato solo che i limoni sono troppo buoni.
Video molto molto bello e interessante.
La natura spesso ci sorprende con la sua capacità di offrire energia. Ci ritroviamo a guardare il mondo con gli occhi di un bambino alla scoperta di tutte le potenzialità e possibilità che offre: così, curiosando tra frutti e ortaggi si scopre che i limoni, così come le arance, i mandarini ma anche le patate, hanno delle caratteristiche straordinarie.
Un altro esempio: l’accensione di un LED tramite pila
La pila al limone come ben detto dall’autore non è altro che un generatore di corrente elettrica, capace di trasformare l’energia chimica in energia elettrica. Lo zinco e la moneta ad esempio, rappresentano, rispettivamente, il polo negativo e positivo della pila. L’energia viene prodotta dal flusso continuo di elettroni che va dal polo negativo al polo positivo attraverso il succo di limone, che rappresenta la soluzione elettrolitica, mentre i fili con i coccodrilli che si possono usare per i collegamenti servono a condurre l’energia sino al led per illuminarlo.
Grazie per il video,
sicuramente tutti ricordiamo questo esperimento basilare sulla differenza di potenziale, la corrente e sul concetto della batteria sviluppato da Volta. Mi chiedo (e vi chiedo) si può fare un po’ di più, si può sviluppare l’esperimento per andare più verso una rudimentale pila di Volta? Si potrebbe realizzare con poco, in casa, una serie di elettrodi immersi in succo di limone? So bene che le applicazioni pratiche sarebbero nulle, ma sicuramente l’impatto dell’esperimento in sé aumenterebbe molto; forse nei vecchi laboratori delle scuole qualcosa del genere c’era…
Saluti.
Certo che pensare che da quando Alessandro Volta che perfezionò la sua invenzione tra il 1799 e il 1800, la tecnologia ha fatto moltissimi progressi.
Ormai non ci facciamo più caso ma nelle nostre case, e tasche, le batterie sono ovunque è di tutte le forme.
Gli scienziati continuano a metter a punto sempre nuove tipologie di batterie con tempi di carica sempre più corti e di capacità maggiore.
Credo che le batterie che si vedono nei film di fantascienza che anche se di piccole dimensioni possono far funzionare un’astronave siano sempre più vicine.
Questo articolo mi fa pensare come tutta la nostra tecnologia si basi su principi della fisica e che la natura ci offre le risorse di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo imparare e conoscerle e soprattutto ad usarle in modo sostenibile.
Sicuramente proverò l’esperimento, il problema sarà recuperare un lamierino di zinco, ma a parte questo, il significato di questo esperimento sta a capire che la tecnologia di oggi proviene da scoperte scientifiche fatte molto tempo fa, Una delle cose che mi ha colpito, ed è un fatto successo in tempo di guerra nei campi di concentramento, alcuni prigionieri italiani riuscirono a costruire una radio , denominata radio Caterina, dove sfruttando elementi trovati tra i rifiuti, riuscirono a collegare una valvola fatta entrare nel campo di nascosto da un prigioniero, quindi a radio ultimata , dovettero costruire una batteria per alimentare la radio e sicuramente dovettero utilizzare un sistema simile per ottenere un voltaggio e una corrente necessaria per alimentare la radio, a chi vuole vedere la storia di Radio Caterina può andare a questo link radio-caterina .org.