La Nasa mette in vendita gli Shuttle

Arrivata dagli Stati Uniti d’America e già diffusa su tutti i portali web del mondo, la notizia della messa in vendita da parte della Nasa dei vecchi Space Shuttle che hanno segnato la storia dello spazio. Il costo di una navetta si aggira intorno ai 30 milioni di dollari, escluso il motore che è disponibile gratis dato che non avrà alcuna utilità una volta che il prezioso gioiello sarà deposto su una superficie e, si presume, lì resterà dato il movente dell’eventuale acquisto.

Chi si porterà a casa uno Shuttle?

Diciamo che come giocattoloni sono decisamente ingombranti, anche per piazzarli in giardino, ma chissà che non si faccia avanti il solito miliardario bizzarro: la Nasa ha deciso di vendere ai privati le vecchie navette degli Shuttle. E per portarsi - si fa per dire - a casa un motore non si spenderà manco un cent, benché si tratti degli oggetti che hanno volato più in alto e più velocemente di qualsiasi altre macchine mai costruite dall’uomo.

In vista del probabile prossimo pensionamento alla fine del 2010, la Nasa cederà gli Space Shuttle per meno di 30 milioni di dollari ciascuno.

Come riporta il quotidiano britannico «The Independent», «Discovery» (con alle spalle 37 missioni e il cui contachilometri segna 5.247 orbite) è già stato promesso allo «Smithsonian Institute», ma «Atlantis» ed «Endeavour» sono ancora disponibili a 28,2 milioni di dollari; e pur di far cassa la Nasa potrebbe decidere di vendere anche il prototipo delle navette, l’«Enterprise».

Se il costo vi sembra troppo alto, sappiate che il vero affare è costituito dai motori delle navette, non più necessari una volta che queste siano parcheggiate in un museo: il prezzo di listino era compreso fra i 400mila e gli 800mila dollari, ma vista la mancanza di acquirenti la Nasa li offre gratis: basta che chi li vuole abbia i mezzi per “portarseli a casa”.

La grande flotta degli Shuttle

La flotta degli space shuttle - persa la decana «Columbia» nell’incidente del 2002 - comprende attualmente la «Atlantis», la «Discovery» e la «Endeavour» - l’ultima navetta ad essere costruita per sostituire la «Challenger», esplosa al decollo nel 1986. Il primo space shuttle ad essere costruito, «Enterprise» (battezzato in tal modo su richiesta dei fan di Star Trek), è rimasto un modello statico e non è stato mai dotato di propulsori, dopo che i tecnici decisero di apportare alcune modifiche al progetto originale. Il nuovo programma spaziale statunitense si chiama «Constellation», nome scelto da un’azienda pubblicitaria newyorchese. La Casa Bianca aveva calcolato in 230 miliardi di dollari nei prossimi 20 anni la spesa necessaria, dei quali 8 miliardi già appaltati e tre miliardi già spesi. Sono in corso la progettazione della nuova capsula Orion e del relativo vettore Ares I; per la prima missione con equipaggio si dovrà invece attendere il 2015. L’intero programma spaziale potrebbe però essere rivisto dall’Amministrazione Obama, anche alla luce della crisi economica globale. Il mantenimento della flotta degli space shuttle oltre la data di ritiro prevista del 2010 costerebbe tre miliardi di dollari l’anno oltre ad aumentare il rischio di incidenti mortali.

Concludendo, ancora non ci sono notizie sugli appassionati (o personaggi bizzarri che siano) potenziali acquirenti che potrebbero avverare il sogno di ammirare uno degli Space Shuttle ancora invenduti risiedere nella loro proprietà, tuttavia resteremo ad analizzare e ad informare i lettori su ogni avvenimento relativo a questa campagna vendita lanciata dalla Nasa. Non che abbiano un “loro mercato”, ma siamo fiduciosi e crediamo che gli acquirenti si troveranno data la diffusione della notizia su tutti portali web del mondo e mas media statunitensi: un buon piano di marketing scuola statunitense è una buona base.

 

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