La crescente interconnessione degli impianti industriali ha notevolmente aumentato nel tempo l’esposizione delle infrastrutture di automazione a rischi informatici. Le reti OT, fondamentali per la continuità produttiva, sono oggi bersaglio primario di attacchi mirati e malware sofisticati. Proteggere PLC, sistemi SCADA ed edge gateway significa adottare strategie avanzate di cybersecurity, che siano capaci di integrare segmentazione, cifratura e monitoraggio in tempo reale. Una gestione efficace della sicurezza diventa quindi indispensabile per garantire resilienza e competitività nell’era dell’Industria 4.0.
Le minacce più comuni negli ambienti OT
Le reti di automazione industriale presentano caratteristiche peculiari che le rendono particolarmente vulnerabili a minacce specifiche. I sistemi OT operano spesso con dispositivi legacy, privi di patch aggiornate e difficili da sostituire, che, per forza di cose, espongono l’infrastruttura a exploit noti; ad esempio, malware come Stuxnet o Triton hanno dimostrato la capacità di colpire direttamente i PLC modificandone il comportamento e compromettendo processi produttivi critici. L’ingegneria sociale rimane un’altra fonte di rischio, dal momento che gli operatori possono essere indotti a compiere azioni che aprono la strada a intrusioni esterne, ne sono un esempio gli attacchi DDoS rivolti a server di supervisione o gateway, che possono paralizzare la comunicazione tra livelli diversi della rete generando interruzioni di servizio.

Figura 1
La mancanza di un’adeguata segmentazione consente ad un attore malevolo di muoversi dopo un’iniziale compromissione, e raggiungere così i sistemi più sensibili in modo rapido. L’elevato valore economico e strategico delle infrastrutture industriali rende le reti OT un obiettivo privilegiato sia per cybercriminali interessati ad estorsioni, sia per attori statali impegnati in attività di spionaggio o sabotaggio. La protezione deve quindi basarsi su un’analisi puntuale e accurata delle minacce e su un approccio multilivello capace di combinare insieme prevenzione, rilevamento e risposta.
La segmentazione della rete come barriera primaria
La segmentazione delle reti industriali serve a limitare la superficie d’attacco e impedire la propagazione di intrusioni. Separare in maniera netta le reti IT da quelle OT permette di isolare i sistemi di controllo dai rischi provenienti da internet o da ambienti aziendali meno protetti, inoltre, all’interno della rete OT, l’uso di VLAN o firewall industriali consente di suddividere ulteriormente i livelli di comunicazione per limitare l’accesso ai soli dispositivi autorizzati.
La segmentazione non deve essere intesa come una misura statica, ma come un processo dinamico capace di adattarsi alle evoluzioni dell’infrastruttura.
L’adozione di politiche di accesso basate su ruoli e identità rafforza ulteriormente la protezione, garantendo che solo utenti e sistemi autorizzati possano interagire con asset critici. Anche l’utilizzo di micro-segmentazione a livello di singolo dispositivo contribuisce a contenere gli effetti di un attacco. Una efficace segmentazione richiede la conoscenza approfondita delle topologie di rete, dei flussi di comunicazione e delle interdipendenze tra sistemi, così da poter costruire barriere logiche realmente funzionali, con l'obiettivo di migliorare la sicurezza e aumentare la resilienza operativa, riducendo i rischi di interruzioni prolungate.
Tecniche di cifratura per la protezione dei dati industriali
La cifratura dei dati trasmessi e archiviati permette di garantire la riservatezza e l’integrità delle comunicazioni nelle reti OT. I PLC e gli edge gateway, spesso collegati a sistemi cloud per analisi avanzate, inviano flussi costanti di dati operativi che devono essere protetti da intercettazioni o manipolazioni. L’adozione di protocolli sicuri come TLS e IPsec consente di cifrare il traffico di rete, rendendo così inutilizzabili le informazioni anche in caso di intercettazione. Un altro aspetto da considerare è che l’uso di certificati digitali e chiavi crittografiche gestite in maniera centralizzata permette di rafforzare l’autenticazione reciproca tra dispositivi, con la conseguente riduzione dei rischi di spoofing e accessi non autorizzati. È fondamentale garantire che la cifratura sia implementata in modo coerente lungo tutta la catena comunicativa, evitando punti deboli in cui i dati possano transitare in chiaro.

Figura 2
L’integrazione di tecnologie di cifratura a livello hardware nei PLC e nei gateway edge assicura prestazioni adeguate anche in ambienti caratterizzati da latenze ridotte e requisiti di disponibilità elevata. La protezione dei dati riguarda sia la trasmissione che l’archiviazione: log, configurazioni e firmware devono essere salvati in forma cifrata per impedire manipolazioni o furti di informazioni sensibili.
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