Questo articolo è l'inizio di un viaggio alla scoperta delle comunicazioni seriali e dell'RS232. Come funziona, che tipo di informazioni trasmette e come sono organizzate sono alcune delle nozioni di cui ci occuperemo, in particolare, oggi. Il punto di arrivo di questa breve "serie" di articoli sarà la realizzazione di uno sniffer RS232 con un hardware del quale parleremo a tempo debito. Capiremo, quindi, come si potranno leggere i bit e ritrasmetterli intercettando le comunicazioni. Siete pronti?
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L’RS232 è un argomento che, con la progressiva scomparsa dai PC, in particolare dai notebook, potrebbe sembrare obsoleto, invece abbiamo voluto riprenderlo perché in certi ambienti è ancora molto attuale. Mi riferisco ad esempio all’industrial e più in generale ai sistemi embedded.
Il protocollo RS232, in genere 9600 8 N 1 è ancora la comunicazione più semplice, robusta e facile da implementare.
Questo articolo è la necessaria introduzione all’RS232 sia per chi vi si avvicina per la prima volta che per il professionista che deve “spingerla” a distanze elevate (infatti si parla anche di lunghezza massima del cavo).
Poi, successivamente passeremo alla pratica con la realizzazione di uno sniffer RS232
Se paragonato a protocolli seriali più evoluti, come l’USB, o ai protocolli dello stack ISO-OSI, oggi come oggi l’RS232 potrebbe apparire quasi privo di senso. Eppure, togliendo l’ambito industriale e quello dell’embedded dove la comunicazione seriale è “un evergreen”, vi garantisco che anche nella quotidianità può ancora risultare utile!
Nell’ufficio dove lavoro i nostri pc e server sono collegati a 3 network differenti. Per la gestione di dati sensibili, facciamo dei backup su una macchina connessa solo via RS232 (punto-punto con un pc di una rete).
Nel tempo le varie macchine in rete si sono beccate e passate virus a non finire. Indovinate chi è rimasto esente da tutto questo? 🙂
molto utile…quando inizia il viaggio?
Beh, un po’ di pazienza e vedrete l’articolo nel prossimo mese 🙂
Eheh 😉
Come da oggetto ci tengo a sottolineare che questo articolo e’ scritto bene ed e’ molto utile.
Lavoro in ambiente automotive e ho a che fare con rs232 praticamente tutti i giorni.
Se posso pero’ permettermi di fare una critica costruttiva la faccio sulla mancanza totale di immagini che, a mio parere, molto spesso riescono a spiegare meglio un concetto rispetto alle sole parole.
Un esempio pratico e’ la descrizione del pacchetto rs232 (EOS-3), fatta molto bene ma secondo me l’assenza di una immagine rischia di farlo sembrare piu’ complicato di quanto non lo sia in realta’.
Spero di essere stato utile, approfitto di questo spazio per rinnovare i miei complimenti a tutta la redazione.
Si, effettivamente la spiegazione di Piero è stata esauriente però una immagine aiuta comunque ad “entrare” immediatamente nel protocollo 🙂
Adesso ci capisco qualcosa ;-). Inserire le immagini negli articoli aiuta a capire meglio la spiegazione. Purtroppo oggi, in quasi tutti i pc non è più presente la RS232 e se ne sente la mancanza, anche se è stata sostituita dalla usb a volte si trovano problemi di compatibilità e driver. Complimenti per l’articolo
Sono della stessa idea di Stefano_Salsi, salvo per le immagini , potrebbero distrarre, secondo me da guardare dopo un’attenta lettura, Grazie.