Se vogliamo produrre circuiti stampati precisi senza armeggiare con pennarelli o ferri da stiro dobbiamo ricorrere, oltre all’uso di un buon CAD elettronico, alla tecnica della fotoincisione, dunque ci serve un bromografo. In commercio se ne trovano di tante varietà e prezzi. Ma siamo makers, e le soluzioni già pronte non ci piacciono. E allora quale occasione migliore dell’allestimento del nostro Fablab domestico per costruircene uno da soli? In questo articolo scopriremo come sia facile, utile ed economico arrivare ad un bromografo doppia faccia con timer recuperando una semplice scatola per vini. Un’esperienza che, alla stregua di un PCB, vi rimarrà…impressa!
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Avevo letto l’altro articolo ed ero ansioso di leggere questo. Ottimi!
Su cosa sarà il prossimo?
Vedo in giro che esistono anche led ultravioletti, potrebbero andare bene per sostituire i neon UV?
Secondo me l’uso dei led potrebbe essere poco utile, visto che i soli vantaggi potrebbe essere legati al consumo elettrico, che in realtà resta comunque basso anche con i neon (tra l’altro il tempo di accensione è molto limitato), anche il vantaggio legato alla durata dei led rispetto ai neon, sarebbe ugualmente non significativo, unico vantaggio le dimensioni più contenute della scatola.
Per contro ci sarebbe la difficoltà maggiore in fase di costruzione, un costo sensibilmente più elevato e il fatto che non si riuscirebbe ad ottenere la luce diffusa, che il neon è in grado di produrre.
Eh eh, grazie di cuore, Antonello, si cerca di portare un po’ di esperienze che in passato mi hanno fatto divertire molto 😉
Sul prossimo al momento non so dirti cose certe, ora sono preso da un imminente “allargamento familiare”, ma qualunque cosa esca spero continui a risultare una lettura piacevole!
Personalmente non li ho mai provati, ma credo possano rappresentare una possibile buona alternativa. E di certo meno “energivora”…
In teoria, con la dovuta pazienza una basetta può essere impressa anche lasciandola per qualche ora al sole, quindi perché no…
Se hai modo di provarli fammi sapere, così rinnovo il mio “parco lampade” del fablab 😉
D’accordo con Antonello: aspettiamo con ansia.
Tanti auguri e in bocca al lupo per il nuovo arrivo.
Tnx, crepi 😉
Ottimo lavoretto!!
Forse manca il modo per tenere le basette da trattare, sospese tra le due serie di led. Si potrebbe comperare una coppia di listelli in legno con un incavo a U di sezione rettangolare, per bloccare la basetta.
Complimenti ancora
tra le due serie di NEON volevo scrivere… 🙂
E’ la piccola lastra di plexyglass descritta, sorretta da un paio di squadrette a 90°
Azz!
Scusami hai ragione, non avevo capito bene! 🙂
Ottimo così, bravo.
Ricordo che quando andavo a scuola, all’istituto tecnico, la scatola era fatta in modo molto simile, ma lo stampato da trattare veniva messo tra due fogli di nylon su cui veniva tolta l’aria da una pompetta, in modo da farlo aderire bene.
Bellissima invece era la lavatrice con l’acido. Era tutta in plexiglass, lo stampato retto da due supporti che lo tenevano per i bordi, veniva colpito da un getto di acido, spruzzato in modo simile a quello che fa una lavastoviglie.
Bellissimo! 🙂
Salve, ottimo articolo, ne ho visti in giro anche altri legati a questo argomento ma questo mi sembra più che ben fatto, complimenti. Mi interesserebbero però alcune delucidazioni su alcune scelte progettuali come ad esempio:
(1)perchè 8 neon da 8w anziche 16 da 4W o 4 da 16W, per problemi di spazio o per valori standard di intensità del neon al momento disponibili?
(2)Leggendo l’articolo si comprende come l’intensità dei neon dipenda anche dalla basetta da sviluppare, quindi di conseguenza mi avrebbe fatto piacere leggere se il progetto va fatto dopo aver scelto il tipo di basetta da usare o se ci sono basette standard che richiedono valori standard di intensità.
(3)un ultima aggiunta che avrei fatto come “appendice”, sarebbe descrivere come funzionano gli starter. Per illuminarmi un po su questo argomento mi daresti una descrizione di questi dispositivi.
TI ringrazio per la tua disponibilità, accetto ben volentieri anche link come risposte alle mie domande. Concludo ancora dicendo: “hai fatto un buon lavoro”. a presto .
Salve complimenti : la descrizione e ottima ma , non capisco inizialmente descriveva l’accensione dei neon senza i reattori e starter , probabilmente non ho compreso bene , saluti .