Il Biodiesel: superati i problemi del deterioramento è un buon carburante?

Il biodiesel è un carburante alternativo usato per la trazione dei mezzi di trasporto che ha diversi vantaggi rispetto diesel standard (proveniente dalla raffinazione del petrolio). Di solito è sintetizzato dalla combinazione di alcuni lipidi, come i grassi di origine animale, con un alcool. Il Biodiesel è fatto per l'utilizzo nei motori diesel standard e può essere miscelato con il diesel a cui siamo comunemente abituati. Il suo utilizzo è in aumento ed è diventato un carburante alternativo usabile in molte applicazioni, sia personali che industriali.

IL PROBLEMA DEL DETERIORAMENTO

I sottoprodotti della combustione sono meno numerosi e meno inquinanti e le materie prime necessarie alla fabbricazione di sono relativamente diffuse e disponibili alla maggior parte delle nazioni con campi seminabili.

I benefici reali dell’ utilizzo di carburante biodiesel sono molteplici, tuttavia le caratteristiche intrinseche del prodotto lo rendono sensibile al degrado e perdita di efficienza. Il Petro-diesel soffre degli stessi problemi di fondo, ma il suo deterioramento è più lento. Dato che è un derivato da una materia organica (come grassi animali e oli vegetali), il biodiesel subisce ossidazione se esposto all'aria. L’ossidazione si ripercuote notevolmente sulla possibilità di impiego e efficienza in quanto può provocare sedimenti che a loro volta possono intasare il motore. Le giuste precauzioni vanno quindi prese quando il carburante è a contatto con l’aria, il momento più delicato in cui può verificarsi un degrado del prodotto.

LE CONDIZIONI IDEALI

Gli studi indicano che la temperatura ideale per contrastare la perdita di qualità è tra i 4 ei 20 gradi Celsius, e a temperature più elevate il peggioramento è fino al 40% più veloce. Attenzione va risposta anche sul contenitore del carburante che dovrà essere rinforzato ed evitare infiltrazione di aria e dispersioni di vapori oltre che riparare dalla luce (6 ore di luce al giorno possono provocare un deterioramento del 50%).
L’aria può portare il biodiesel a contatto con microbi che ne accelerano il deterioramento, potrebbero così essere utili additivi chimici che facciano da battericidi per cercare di contrastare questo problema.

COLTIVAZIONI CHE DANNEGGIANO?

Ultimamente i problemi sollevati da questo carburante sono più legati a fattori indiretti che non a fattori intrinseci legati alla sue caratteristiche. Il fattore che fa a volte pendere l’ago della bilancia contro l’utilizzo del biodiesel è che per essere prodotto occorrono coltivazioni su campi che per essere realizzate possono essere sottratte ad aree prima destinate a vegetazione. Di conseguenza, se un incremento del suo utilizzo dovesse verificarsi concretamente, si dovranno trovare colture adatte che sappiano dare frutti in breve tempo. L’agricoltura in un certo senso andrà a soppiantare aree che prima non erano dedite a questa attività mettendo a repentaglio l’ambiente naturale.

Occorre quindi adottare una politica di produzione cosciente che sappia individuare le giuste zone per la semina e la produzione evitando ogni possibile minaccia causata dal sogno di profitti facili. La terra come si sa non va sfruttata senza coscienza. Rispettato questo principio di base allora il biodiesel può essere una buona alternativa ai carburanti tradizionali e spesso viene screditato dalle lobby petrolifere per paura di perdere interessi economici. (da Biofuelswatch)

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