38Total shares Facebook LinkedIn TW Email WApp Telegram AbbonatiSiamo tornati a parlare di Bitcoin, la nuova frontiera della moneta. Dopo aver avuto un’introduzione su cosa si intenda per Bitcoin, e dopo aver ragionato su cosa potrebbe comportare il loro utilizzo, cerchiamo di capire come potremmo noi divenire minatori di bitcoin. Armiamoci quindi di piccone e pala digitali, ed immergiamoci in una miniera 2.0. Il bitcoin potrebbe diventare la moneta del nostro secolo, la nuova frontiera del pagamento online e non solo, la vera concorrenza alle banche, che potrebbe scardinare i cosiddetti “poteri forti” a vantaggio di altri che potrebbero nascere. Eppure molti di noi non sanno effettivamente cosa sia, e soprattutto come sia venuto al mondo. Notizie “storiche” possono essere apprese da Wikipedia. Tra […]
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Ciao Tiziano,
ma a livello di rete quanta banda occupa, soprattutto in upload?
Mi unisco alla domanda di Ernesto e ne aggiungo una: dato che, inizialmente si usavano i pc, si sta pensando o c’è già qualcosa in giro che consenta di ottenere buone prestazioni su mini pc, come la PI, senza l’uso di FPGA?? (forse un po utopistica la mia domanda)
Secondo me minare solo con il raspberry non ti fa produrre tanti bitcoin
vero, però consentirebbe di risparmiare notevolmente energia elettrica rispetto ad un computer lasciato costantemente acceso (nel mio caso, ho già testato che il consumo medio con un elaborazione cpu(4 core fisici)+gpu al 100% è dell’ordine dei 400W). ovvio, non si devono avere pretese sul numero di bitcoin accumulati con la PI
Se non ho capito male, spero che Tiziano mi corregga, FPGA è utilizzato come un ASICMiner Block Erupter economico. Tutto il software gira solo sul Raspberry Pi.
sucsate la domanda un pò materialista.: quale è il ritorno econominco dei miner?
la creazioni dei nodi e i conseguenti proventi di commissione delle transazioni?
plot
Ciao a tutti, e grazie per l’interessamento. Cerco di rispondere a tutti.
1 . Riguardo la banda utilizzata, il passare del. tempo ha modificato di gran lunga la risposta da dare.
Infatti, nei primi tempi, la banda utilizzata era decisamente bassa, e non c’era alcun problema né in download e né in upload. Con l’aumento dei blocchi, delle catene e delle transazioni c’è stato un grande aumento in questi termini. Sebbene non sia possibile fare una stima generale, posso dire che girando sui vari blog, in molti lamentano il problema della saturazione della banda in upload. Esistono però dei metodi per limitare l’upload richiesto dalla rete bitcoin. Ad esempio ho trovato in questo forum qualche indicazione a riguardo.
2. Speravo fosse chiaro nell’articolo, cercherò di spiegarlo meglio. Come dice Ernesto, l’FPGA fa da ASICMiner, ed è una scheda economica e low power. Esistono anche ASIC ad hoc, ma esistono dei compromessi tra costi e necessità di cui bisogna tener conto. Fare tutto con Raspberry non è possibile, o meglio, le capacità di calcolo non consentirebbero di fare ciò per cui verrebbe usata, ossia guadagnare. Per qui è bene che lì giri il software di gestione e di interfacciamento, e che un “calcolatore ad hoc” faccia i calcoli. Difficilmente ci si orienterà verso una soluzione per PC, poiché per un PC che nasce con migliori performance, esiste sempre un circuito ad hoc che a parità di costi farà quelle operazioni con meno dispendio di energia. Però il futuro non ci appartiene…
3. Il ritorno economico, come detto dall’articolo, al momento viene dal fatto che, per ogni transazione a cui si prende parte, vengono assegnati dei bitcoin, che quindi vengono proprio “estratti” attraverso l’algoritmo. In seguito, fra alcuni anni, verranno dalle commissioni.
E’ un investimento a lungo termine, con la speranza in futuro di trarre profitti sempre prima che non venga abbandonato tutto. Al livello personale tu cosa ne pensi?
Si, come dici tu è un investimento a lungo termine, che ora magari lo fai per essere un miner, più in là sarai il “banchiere” o la porzione di banca, e avrai la possibilità di guadagnare sulle transazioni. Cosa ne penso? Che l’idea iniziale è fantastica, purtroppo il crescere della rete e del numero di transazioni ha reso più complesso il tutto. Ma comunque l’ideatore ha avuto comunque un’idea a lungo termine, che per ora sembra rispettare le sue aspettative. Il mio consiglio è di non pensare di accumulare ricchezze virtuali, ma un arrotondamento di quello che si ha già. Ma soprattutto come sfizio personale, per poter collaborare a un’idea di un “pazzo” che ha avuto il coraggio di sfidare dei poteri grandi con una pensata che, a pensarci bene, ha dell’incredibile.
Ragazzi state parlando di “estrarre bitcoin” come se ne arrivassero a palate ogni giorno. Guardate che per mettere insieme un bitcoin (che al momento in cui scrivo vale circa 250$) ce ne vuole.
E’ ovvio che dipende dall’HW che si usa ma in ogni caso se vorrete provare a diventare dei miners non pensiate di estrarre “tanti bitcoin” ma piuttosto alcuni piccolissimi sottomultipli del bitcoin chiamati satoshi (dal nome del “papà” del bitcoin) il quale equivale a 10 alla -8 bitcoin.
Insomma…più che le pepite aspettatevi le pagliuzze. Il ritorno economico del mining è infatti abbastanza difficile soprattutto perchè bisogna fare i conti con la corrente consumata, che in Italia è carissima. Si tratta infatti di far funzionare il nostro HW minatore in regime di 7X24.
Non lo dico per scoraggiare nessuno, ma solo per evitare cocenti disillusioni.
Per il resto è un’esperienza divertente e che permette anche di approfondire molti temi tecnici, sia HW che SW.
Ciao a tutti.
Hai ragione! In questo momento, per minare, sono richiesti calcoli molto complessi.
L’hardware richiesto aumenterà sempre più, quindi io non lo considererei un investimento. Per minare un solo bitcoin l’anno, ci vogliono parecchi ghs, e il tutto sarebbe controproducente dal lato economico.
Esiste inoltre il mining online, però per “guadagnare” bisogna vendere e comprare i ghs al miglior prezzo,quindi è più un sito di trading.
Bisogna dire però che esistono anche un sacco di monete virtuali “alternative” che vengono lanciate in continuazione e per la maggior parte dei casi spariscono nel giro di qualche settimana. Ovviamente valgono infinitamente meno del bitcoin ma sono più facili da minare e spesso si possono cambiare in bitcoin usando degli appositi servizi di exchange. Solo per citare le più famose “alt coin” ricordo Litecoin, Dogecoin ecc.
volendo sfruttare il lato didattico e avendo a disposizione sia la DE0-nano che la Raspberry,
como posso avviare il progetto, ciò reperire le informazioni per la opportuna programmazione delle due schedine per avviare l’attività di mine?
Nell’articolo c’è un link al progetto realizzato, te lo incollo di nuovo qui di seguito. Io non l’ho ancora realizzato,
http://www.rs-online.com/designspark/electronics/blog/bitcoin-mining-with-a-raspberry-pi-and-de0-nano
Innanzitutto complimenti per l’articolo, molto utile per chi vuole iniziare a capire questo mondo.
Io ho smesso da qualche mese le attività di mining perchè man mano è necessario aggiungere/sostituire l’hardware in funzione delle necessità di calcolo che aumentano vertiginosamente nel tempo. Sono arrivato a minare circa 0.5 btc in 3/4 mesi con una media di 40 Gh/s; quando ho iniziato a minare (Dicembre 2013) il btc stava a 900$, adesso a 250.
I link presenti nell’articolo sono interessantissimi dal punto di vista didattico, ma ai livelli attuali per poter avere un ricavo è necessario fare un investimento concreto.
Se qualcuno vuole dare un’occhiata c’è un servizio online che permette sia di utilizzare propri miner, che acquistare GH/s di calcolo nel loro sistema di trading interno; non vorrei fare pubblicità, ma credo sia interessante per iniziare a capire di cosa si parla. Il servizio si chiama cex.io
Ti ringrazio per il contributo da “ex miner”, l’esperienza sul campo è sempre molto preziosa.
Cosa minavi con i tuoi 40 GHs? Proprio bitcoin o qualcosa di alternativo?
Dunque, una coppia di Hex16a2 della Technobit, configurati come descritto qui: http://minatore.weebly.com/hex16a2.html, e una Bitfury da 5ghs.
I due Hex miner erano collegati ad un raspberry che gestiva il mining in automatico; oltre ai sistemi di gestione forniti dalla pool, avevo poi installato openvpm per gestire e monitorare l’output di cgminer (opportunamente ricompilato sul raspberry per supportare gli hexminer)
Ma minavi con l’algoritmo sha256 (quello dei bitcoin)? Sei riuscito a rientrare dall’investimento? Perchè mi sa che una volta smessi i panni di miner questo HW non è facile da rivendere ed altri usi non credo ce ne siano.
Io sto minando in Scrypt ed uso un PC con 4 GPU NVIDIA e sono ancora ben lontano dal ROI, però se dovessi chiudere il capitolo mining potrei riutilizzare/rivendere il PC.
Molto interessante… La mia domanda forse sciocca .. È possibile distribuire hardware su sedi distinte essendo lo stesso miner , per esempio avere diversi in questo caso raspyberry su adsl diverse ? Grazie
Si è possibile; puoi avere un “cluster” distribuito che effettua mining e “somma” le risorse di calcolo. E’ molto semplice implementarlo, perchè previsto proprio dalle pool (http://en.wikipedia.org/wiki/Mining_pool). Io avevo ad esempio un raspberry collegato ad una serie di asic in una sede, ed un miner autonomo in un’altra.
Complimenti per l’articolo.
E’ più di un anno che ho scoperto il nome Bitcoin ma non avevo mai approfondito la questione. Ora leggendo qui e girovagando in rete è venuta voglia anche a me di diventare miner. A casa ho i pannelli fotovoltaici che sono poco sfruttati quindi potrebbe essere un investimento per me.
Grazie @m3m3nto per la sua esperienza di miner che è molto interessante conoscere.
In rete col raspberry ho trovato anche questo che sembra interessante e relativamente semplice da costruire. Di open source forse ha solo il raspberry…
http://fredyen.com/bitcoin-mining-hardware/
Allo stato attuale con quell’hardware si fa ben poco. Quell’articolo è abbastanza datato (Dec 22nd, 2013), e i Block Erupter da 330Mh/s attualmente sono veramente pochino.
Consiglio gli interessati di visitare questo sito: https://tradeblock.com/mining
Qui trovate una simulazione: https://tradeblock.com/mining/a/qnGzVgYuw9wLYyEnzrx9AK
ipotizzando di acquistare questo prodotto: http://www.amazon.it/Bitmain-AntMiner-S5-1155Gh-Bitcoin/dp/B00RCTIY4G (vi giuro che non li vendo io eh!).
Come potete vedere il margine di profitto mensile oltre a scendere, è veramente irrisorio, e nel tempo diventa negativo (i costi dell’energia…quel pezzo di ferro consuma 590w/h!). Chiaramente, se l’energia è gratis, o la paghi poco non hai costi fissi e il discorso cambia.
Il mio consiglio, se si vuole veramente fare minimamente una esperienza è sintonizzarsi sul forum ufficiale di bitcoin sul thread relativo al mining hardware (https://bitcointalk.org/index.php?board=76.0), e verificare gli annunci di nuovo hardware ed essere i primi ad accaparrarselo.
Grazie delle info! Vedo che c’è ancora molto da scoprire e sono ignorante in materia. Per il momento mi limiterò a capire come funziona il sistema. In futuro vedremo ci penserò!!
Per un Miner non sarebbe difficile prendere la palla al balzo ed usare anche un vecchio pc o un paio di vecchi pc in parallelo!
Mi e` piaciuta l’esposizione poco prolissa e concisa dei concetti di base su cui si basa questa moneta, senza pero` mancare sull’esporre le sue sfacciettature.
Sulla privacy che dire? E` stata usata anche come moneta di scambio per il DeepWeb. (Descrizione di deepweb: http://it.wikipedia.org/wiki/Web_invisibile)
Sarebbe bello vedere un articolo che tratti anche l’aspetto con un approccio piu` matematico alla faccenda sicurezza e Bitcoin, la quale se non sbaglio e` stata violata ma sotto tutt’altro tipo di aspetto non messo in conto: Ne parlano qui http://goo.gl/RlvYLt
e qui http://goo.gl/J3kYwV.
Non sarebbe male approffondire il discorso Bitcoin Onion(cipolla detto anche Tor=The Onion Tor, che in verità e` un progetto nato per rendere accessibile Onion a tutti, ma comunemente si associa Onion a Tor)
Will, con un paio di vecchi PC l’unica cosa che puoi fare è un’esperienza di tipo didattico: installare i vari miner esistenti, provare a smanettare con i settaggi per ottenere il massimo di hash/s possibili, giocare con l’overclocking di CPU e GPU. Non certo sperare di ricavarci qualche soldino.
Scusami Riky2k se dissento, ma con quale fondamento tu sostieni che non si possa fare del buon mining riutilizzando due vecchi pc in parallelo?
Leggendo l’articolo mi e’ parso di capire che comunque si potesse configurare una Raspberry a tale scopo sempre con l’ausilio di un pc. Allora perche’ non sarebbe possibile con due vecchi core duo?
Puo’ darsi anche che mi sbagli e allora ben venga, perche’ avrei compreso meglio un aspetto dell’articolo che mi era sfuggito.
Tu ci hai provato?
Ciao Will, io non ho detto che non si possa fare quello che dici tu. Anzi è una buona pratica dal punto di vista didattico, perchè a costo quasi zero ti permette di entrare nel mondo del mining, di prenderci confidenza e cominciare a vedere di cosa si tratta. Quello che volevo dire io, e l’ho detto anche in un precedente post, è che non si deve pensare che il mining fatto con questi mezzi possa essere profittevole. E ripeto ancora che non voglio scoraggiare nessuno, anzi. Il fatto è che con una CPU core duo, se pensi ai bitcoin e quindi dovrai minare con algoritmo sha256, puoi ottenere una potenza di calcolo di alcuni Mhs/s (vedi https://en.bitcoin.it/wiki/Non-specialized_hardware_comparison), mentre se pensi ad altri algoritmi come lo scrypt (che si usa per minare i litecoin) puoi ottenere una potenza di calcolo di qualche decina di Khs/s (vedi https://litecoin.info/Mining_hardware_comparison#Intel).
In entrambi i casi si tratta di potenze di calcolo risibili in questo mondo, con le quali non riusciresti assolutamente a rientrare nemmeno del costo dell’energia consumata.
Io da qualche mese ho messo in piedi un rig (così chiamano gli apparati di mining assemblati a giorno, senza case) composto da una MB con CPU dual core e 8 GB di RAM, 4 schede grafiche NVIDIA GTX750ti (che sono quelle che effettivamente fanno il lavoro di mining) + di contorno un HD, PS da 700W (le schede grafiche ciucciano parecchio), monitor e tastiera.
Il tutto, tenuto conto che alcune cose le ho recuperate, mi è costato circa 900 Euro e mi da’ una potenza di calcolo di circa 1 Mhs/s con il protocollo scrypt.
Beh, anche con questo HW sono ben lontano dal rientrare dall’investimento e non so neanche se ci rientrerò mai. L’unica cosa positiva è che l’HW è molto ben vendibile come usato…per ora.
Per quanto riguarda il Raspberry è una buona idea dato il suo basso consumo, ma non per fare minare lui. Lui serve “solo” per far girare i SW di mining e per il collegamento alla pool, il “duro lavoro” lo fai fare ad apparati ASIC progettati appositamente che purtroppo hanno il difetto di non poter essere usati per null’altro che per minare.
Ho visto in rete configurazioni composte da un Raspberry B+ collegato via USB con 4 mini ASIC chiamati Gridseed che (in scrypt) danno 300Mhs/s ciascuno. Il tutto con un consumo di circa 40W/h, che è veramente poco.
Se l’argomento mining ti interessa il sito https://bitcointalk.org/index.php è veramente una miniera di informazioni.
Spero di averti risposto. Nel caso sono qui.
Ovviamente 😉
Questa e’ una buona osservazione, perche’ chi lo fa’ ha l’intento di avvicinarsi a questo tipo di concetti, e dopo puo’ anche fare un prospetto. Io credo che l’esperienza in certi casi la faccia da padrona.
Per quando riguarda la potenza di calcolo, e’ dimostrato che la gpu (sopratutto prodotte dalla NVidia) lavorano meglio della cpu per quanto riguarda cifratura ed l’algoritmi. Io non ho detto che si possa ricavare qualcosa dall’inizio, ma avvicinarsi a questo mondo 🙂
Ponderando poi sui risultati ottenuti.
E’ certo che senza dati alla mano non si arrivi a nulla.
Quanto consumano le tue schede grafiche? Hai gia’ fatto una stima?! Che sistema operativo hai montato?
Non c’è bisogno di stime, ci sono dei dati piuttosto precisi sui consumi, sia delle schede grafiche che delle CPU. Le GTX750ti, non overclockata come lo sono le mie, consumano tra i 60 e i 65 W/h ciascuna. Altrettanto consuma la MB. Diciamo che tutto il rig consuma tra i 300 e i 350 W/h, che in un giorno sono circa 8 KW/h, che a 0,25 Euro/Kw fanno più o meno 2 Euro al giorno di corrente.
Io ci ho messo un Windows 7 a 64 bit, ma gira tranquillamente anche con linux.
Insomma guadagni davvero irrisori…. Ho letto di piu’ sull’argomento anche su varie fonti e sembra davvero difficile accaparrarsi una fetta e guadagnare.
L’arma vincente sembra essere sistema pensati per non sprecare molta energia con massimo dell’efficienza. Quindi un buon investimento sia nel tempo che di quattrini.
Certo che sperimentarlo e’ una buona pratica per poter capire cosa serve per guadagnare, e anche per trovare delle soluzioni ad-hoc da buoni makers.
Uno sarebbe togliere l’energia dall’equazione e metterla su’ da fonti alternative. La seconda: comprare dell’HW apposito e gia’ pronto.
Terza: Studiarsi un metodo che bilanci il consumo con la potenza in dotazione, magari usando dei sistemi embedded insieme all’apporto di schede come Raspberry. Quarta: Unire l’ultima compensando il dispendio con fonti alternative di energia.
Le soluzioni sono molteplici, si dovrebbe sperimentare. E’ di sicuro dal punto di vista didattico una bella sfida, da prendere con entusiasmo.
Ryky2k ti ringrazio della condivisione 😉
Figurati, è un piacere fare 2 chiacchere su un argomento che, devo dire la verità, mi intriga molto. E’ certo che potendo disporre di elettricità proveniente da fonti alternative (fotovoltaico) i conti tornano piu’ facilmente. Ma è anche vero che l’impianto FV costa anche lui, mica te lo regalano. Farselo apposta per il mining casalingo mi sembra eccessivo. Se però uno c’e l’ha gia’ può fare 2 conti e vedere se il surplus gli conviene venderlo all’ENEL (sto parlando di scambio sul posto) che ti da’ al netto delle tasse 7-8 centesimi al Kw/h oppure buttarlo nel mining, che però senza un sistema di accumulo si può fare solo di giorno e quando c’è il sole…..insomma è un bel match.
pensando un pò ai ritmi dell’economia di oggi, alla voltailità di certi titoli, ritengo che il BitCoin se doveva sfondare e diventare una seria alternativa alla moneta realte, l’avrebbe già fatto!
voi che ne pensate?
Beh, stiamo parlando di qualcosa che è nato 5 anni fa, e per almeno 3 anni quasi nessuno si è filato, che deve andare a soppiantare un sistema vecchio di secoli (il sistema bancario). Il grande pubblico ancora non sa cos’è, dovrà imparare a conoscerlo, usarlo, fidarsi soprattutto. Oggigiorno, nell’era delle carte di debito, di credito, dei conti correnti e quant’altro ci sono ancora dei pensionati nostalgici che vanno in Posta a prendere la pensione in contanti, figurati cosa vuol dire passare ad una moneta virtuale. Se prenderà piede penso che ci vorrà ancora parecchio tempo.
Ho un amico miner che ha investito qualche migliaio di Euro e sta già arrancando a fatica.
Mi ha detto della variazione di valore e …. guardate qua.
http://it.investing.com/currencies/btc-eur
La penultima volta che ne abbiamo parlato mi ha detto: se chiudo bene mi ritiro dal lavoro,
L’ultima ….. meno male ho questo lavoro ;-((
Comunque dal punto di vista teorico e dell’apprendimento…sempre interessante scambiarsi esperienze. 😉
…e cosi si spiegò il BOOM delle botnet 🙂 ecco, cosi si che li fai i soldi, ahaha 🙂