
Arriva il salvavita degli automobilisti. Si chiama ‘eCall’: è un dispositivo elettronico che in caso di incidenti gravi si attiva immediatamente chiamando i soccorsi. Dal 2015 sarà obbligatorio su tutte le autovetture. Lo ha stabilito la Commissione europea, che ha dato il via alle procedure affinché fra quattro anni l’eCall sia montato su tutti i nuovi veicoli circolanti nell’Unione Europea, così come in Svizzera, Islanda e Norvegia. Alle industrie automobilistiche costerà 100 euro a vettura.
Questa ‘scatoletta magica’ è stata realizzata con tecnologia open source e funziona in modo semplice: al momento di un incidente, talmente violento da scaturire l’ apertura di airbag, l’eCall comporrà in modo automatico il 112 (numero unico europeo di emergenza) segnalando la posizione esatta dell’auto incidentata, l’ora dello schianto e la direzione di marcia, considerata particolarmente importante nei tunnel e sulle autostrade. Secondo le stime degli esperti di Bruxelles, questo sistema potrà velocizzare l’arrivo dei soccorsi del 40% in città e del 50% nelle zone rurali.
Ecall è inoltre a prova di privacy, visto che rimane dormiente fino al momento dell’impatto, però può essere attivato manualmente, ad esempio in caso di malore o di incidente che non provoca apertura di airbag. Oggi il salvavita è presente in pochissime automobili comunitarie (solo lo 0,7%), ma presto non sarà più solo un optional. La sua diffusione era già stata prevista per il 2009, ma “si è registrato un notevole ritardo – si legge nel documento della Commissione – . È fondamentale che tutte le parti coinvolte agiscano simultaneamente affinché venga istituito questo servizio”. Un servizio che, oltretutto, richiede personale, quindi, può garantire un impiego e nuove offerte di lavoro, magari nelle grandi città: offerte di lavoro a Roma, Milano, Napoli, Torino. E’ già nato, ad esempio, un gruppo di lavoro, per i gestori di rete mobile, che ha lo scopo di elaborare strategie di diffusione di eCall nel Vecchio Continente e contribuire alla sua normalizzazione.
L’iniziativa del salvavita per gli automobilisti è partita dai due vicepresidenti della Commissione Europea, Neelie Kroes (per la digitalizzazione) e Antonio Tajani (per l’industria). “Siamo lieti di aver compiuto il primo passo per garantire che milioni di cittadini possano beneficiare di eCall, che salverà centinaia di vite e allevierà il dolore e la sofferenza di decine di migliaia di feriti”, ha detto Kroes, convinto che l’obbligatorietà genererà “la massa critica di utilizzatori”, quindi, gli operatori delle reti cellulari saranno esortati ad adeguare le infrastrutture.
Intanto l’UE si è attivata sollecitando, attraverso il varo di una raccomandazione, i paesi membri ad aggiornare le infrastrutture della rete mobile, cosicché le chiamate possano essere rapidamente trasmesse e gestite in modo efficiente. Soddisfatta della reazione degli operatori di telefonia, la commissaria europea alle telecomunicazioni, Viviane Reding, ha sottolineato: “con il loro sostegno al sistema automatico europeo di chiamata d’emergenza installato a bordo degli autoveicoli hanno dimostrato di possedere senso civico e un’apertura nei confronti delle applicazioni innovative delle tecnologie delle comunicazioni utili nella vita di tutti i giorni”.
Ma, ha precisato, “la diffusione paneuropea di eCall richiede la collaborazione di tutti”. La commissaria UE invita perciò “i sei Stati membri (Danimarca, Francia, Irlanda, Lettonia, Malta e Regno Unito) che non hanno ancora firmato il protocollo di intesa su eCall a rompere gli indugi e ad accelerare l’introduzione di questo dispositivo capace di salvare molte vite umane. In caso contrario la Commissione sarà costretta a proporre una regolamentazione in materia l’anno prossimo”.
La sicurezza stradale ormai da tempo è al centro dell’attenzione delle case automobilistiche che lavorano alla realizzazione di abitacoli più sicuri, ma le vittime della strada sono ancora troppe: solo nel 2009 sulle strade dell'Unione Europea si sono registrati circa 35 mila morti e oltre 1,5 milioni di feriti.

la novità stà solo nel fatto che il sistema sarà obbligatorio su tutte le auto, ma sistemi simili sono già preesnti da tanti anni anche su vetture “piccole”, io ad esempio c’è l’ho da almeno 6 anni anche se per fortuna non ne ho mai avuto bisogno. L’uso di tecnologia open source è una cosa positiva, se non altro impedirà che le varie aziende ci lucrino sopra. Credo comunque che questa iniziativa sia molto positiva.
Personalmente parlando vedo di un brutto occhio l’obbligo di avere questo dispositivo a bordo,
Perché semplicemente è un modo nascosto per obbligarci a dire qui piccole spie che rilevano sempre la nostra posizione tanto amati dalle assicurazioni.
sicuramente il primo tempo per fare un po’ tranquillizzare le persone di sistema sarà come descritto sopra che rimane spento fino all’impatto.
ma dopo ci sarà una deriva poco poco ai sistemi attivi in continua.
Basta vedere un po’ di tempo fa si è parlato iphone che all’inizio il sistema serviva solo a localizzar meglio il segnale del GPS ma dopo veniva mandato alla casa di copertino ogni volta che il telefono veniva sincronizzato.
La storia necessario imparare la per non ripetere gli stessi noi dello passato
http://www.wpmitalia.com/2011/04/21/iphone-spia-i-tuoi-spostamenti-windows-phone-7-no/
http://www.pianetatech.it/apple/apps/cydia-tweak/iphone-come-bloccare-il-tracciamento-spia-untrackerd.html
guarda che il sistema invia la posizione gps via sms in caso di impatto, almeno quello sulla mia auto, motivo per cui senza sim non funziona nemmeno e di certo non invia altre informazione nello spazio di un sms. Allo stesso modo non funziona se non c’è copertura gsm, anche se sinceramente non ho idea se questo nuovo sistema funzioni in modo diverso da quelli già presenti: nell’articolo è scritto che chiama il 112, ma secondo me non è una vera chiamata vocale com’è scitto.
Non puo’ che essere un sistema dotato come minimo di SIM, accelerometro e GPS, come i tanti sistemi satellitari che da anni (io ce l’ho installato da 6 anni) le societa’ di assicurazioni sponsorizzano abbattendo di molto la quota assicurativa Incendio e Furto.
Il passo avanti e’ senz’altro nell’idea dell’Open Source, ma in questo caso parlerei secondo me piu’ propriamente di uno standard definito per chi vuole produrre questi sistemi, cosi’ che possano operare in ogni parte dei paesi che fanno parte della Comunita’ Europea.
In genere gli apparecchi satellitari delle Assicurazioni contattano solo il centro controllo trasmettendo la posizione e i valori di impatto registrati (per il mio se chiedi l’account puoi vedere i dati dal sito web)
In caso di incidente contattano con un messaggio i numeri che il cliente indica all’atto della sua attivazione.
Utilizzando il numero 112 c’e’ la garanzia di poter sempre inviare un sms , a meno di assoluta mancanza di copertura, (certo, sotto un tunnel la cosa la vedo difficile a meno di non avere BTS anche li sotto)
Fermo restando l’assoluta necessita’ di questa innovazione, dal punto di vista economico le case automobilistiche faranno presto a scaricare sugli acquirenti le spese del nuovo sistema, ma lo sforzo maggiore dovranno farlo gli stati membri. E’ chiaro che perche’ la catena funzioni, tutte le amministrazioni nazionali dovranno dotarsi di sistemi di interpretazione e instradamento delle chiamate automatiche per un rapido ed efficace ingaggio dei gruppi di intervento per il soccorso stradale e sanitario piu’ vicino.
La tecnologia c’e’ ormai da tempo, il problema rimane dei paesi che non hanno ancora firmato l’accordo per ovvii problemi finanziari di questi ultimi anni.
Andando a cercare qualche notizia al riguardo, ho scoperto che gli incidenti stradali rappresentano un costo per l’economia europea superiore a 160 miliardi di euro ogni anno.
Se quindi fossero installati i dispositivi eCall su tutti i 230 milioni di autoveicoli della Comunita’ Europea si potrebbero risparmiare (oltre e soprattutto molte vite umane) circa 26 miliardi ogni anno.
Sul fatto che il sistema eCall garantisca la privacy perche’ “dormiente” ho francamente qualche dubbio, se non altro gia’ il fatto stesso di avere una Sim consentira’ ai gestori di telefonia mobile di individuarne la posizione in ogni momento, non con la precisione del GPS, ma con algoritmi applicati alle triangolazioni sul segnale delle BTS che aggancia, si ottengono comunque buone informazioni. E poi immagino che ogni sistema installato a bordo della machina dovra’ dare ogni tanto un segnale di “Alive and Ready” ad una centrale di controllo, altrimenti chi ci garantisce funzioni nel momento di emergenza?