
Nuove ricerche sulla nanotecnologia. I nanotubi potranno essere manipolati più agevolmente facendo leva sulle forze di attrito.
La nuova frontiera della nanotecologia: i nanotubi e i nanofili
I nanotubi e nanofili sono la promessa per la costruzione a blocchi di circuiti integrati nanoelettronici e fotonici, per nanosensori, interconnessioni e nano-dispositivi elettro-meccanici. Ma alcune problematiche fondamentali restano da risolvere, riguardo a come posizionare e manipolare questi tubi sottili.
La chiave di volta nell’assemblaggio dei nanotubi: le forze di attrito
Le ricerche da quattro differenti istituti riferiscono misurazioni di diverse forze di attrito quando un nanotubo di carbonio scivola lungo il suo asse rispetto a quando scivola perpendicolare sul suo asse. Questa differenza di attrito origina una leggera distorsione laterale dei tubi quando scivolano nella direzione trasversale.
Le ricerche non sempre possono garantire un'ottima comprensione di questo problema fondamentale, ma da più di un punto di vista pratico, offre un nuovo strumento per l'assemblaggio di nanotubi. Si tratta di un dispositivo che rende più chiare le forze che agiscono su di esso.
Asimmetrie nell'attrito potrebbero essere potenzialmente utilizzate in un particolare tipo di nanotubo conforme ad una proprietà ancora difficile da misurare con altri metodi.
Quando la punta di una forza atomica microscopica (AFM) viene misurata trasversalmente attraverso un nanotubo in carbonio multi-strato, la quantità di attrito misurata è doppia rispetto alla misurazione longitudinale, lungo tutta la lunghezza del tubo. I ricercatori attribuiscono questa differenza a ciò che loro chiamano sforzo di rotazione posteriore addizionale, richiesta per superare la tendenza dei nanotubi a ruotare finché la punta di AFM lo colpisce trasversalmente anziché longitudinalmente.
Manipolare i nantubi: componenti dalle infinite possibilità
"Poiché l'energia richiesta per muoverlo in una direzione è doppia tanto quanto quella richiesta per muoverlo in un'altra direzione, questa potrebbe essere un facile metodo per controllare l'assemblaggio di nanotubi di carbonio per dispositivi nanoelettronici, sensori e in altre applicazioni," parla Elisa Riedo, co-autrice di questi studi e professoressa associata alla Scuola di Fisica al Georgia Institute of Technology. "Per assemblare nanotubi su di una superficie, si ha bisogno di conoscere quanto interagiscono e quanta forza è necessaria per muoverli".
Le simulazioni molecolari dinamiche mostrano come un nanotubo di carbonio risponde quando una punta di AFM misura su di esso la direzione trasversale. Gli studi sperimentali e teorici combinati erano supportati dal Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti. Gli altri contributi di istituzioni al progetto includono il Centro Internazionale dei Teoremi Fisici, Scuola Internazionale per gli Studi Avanzatati e il Laboratorio CNR Democritos - tutti a Trieste, in Italia - e nell'Università di Amburgo, in Germania. Il documento fu pubblicato in anticipi online il 13 settembre dalla rivista Nature Materials.
Nanotubi in carbonio hanno eccezionali proprietà termiche, meccaniche ed elettriche, le quali hanno generato interesse considerevole sin dai loro primi rapporti del 1991. Nonostante l'attrito fu studiato prima nei nanotubi, questa ricerca è la prima a fornire informazioni dettagliate sulle forze di attrito operanti nelle direzioni trasversali e longitudinali quando i tubi interagiscono con una punta di AFM.
Repost: 11 Ott 2009

…mi rendo conto quanto io sia ignorante (a fronte di una laurea, ma evidentemente questa orami è poca cosa)!
Si parla di nanotubi dal 1991? Io non li ho mai sentiti nominare!
che un biologo abbia sentito parlare di questi nanotubi di carbonio ma ovviamente non applicati all’elettronica, forse la bioelettronica sarà una nuova materia universitaria, se gli investimenti sulla ricerca verranno ampliati.
Io sono uno studente di ingegneria elettronica, da quel che ho modo di vedere e studiare sono il futuro dell’elettronica! Nel campo ormai se ne parla come un fatto certo, non sono ancora inclusi nei programmi ministeriali poiché essi sono ancora in fase di ricerca ma i buoni docenti ne parlano ampiamente agli studenti ed è giusto così! Un domani ( non troppo lontano ) così come le valvole sono state spazzate via dai programmi ministeriali allo stesso i modo i nanotubi saranno materia di studio dei prossimi ingegneri poichè rappresentano il futuro dell’elettronica!
che i finanziamenti alla ricerca vengano applicati, è ancora da vedere se il debito pubblico ci faccia essere declassati dalle agenzie di rating (e allora altro che nanotubi, neanche i tubi di scappamento ci basetranno :(( )Cmq, nanotubi che portano nanosostanze ??? Quualcuno spiega a un profano ?? Altrimenti non avrei modo di buttare un occhio su google, sto studiando
Davvero molto interessanti questi nantubi. Anche io non ne avevo mai sentito parlare!!! Continuo ad affermare che questo sito è la nostra fortuna, ogni giorno impariamo nuove cose.